Vermi sul pero: le loro caratteristiche, i sintomi e i metodi di difesa.

vermi sul pero

alberi di pero

di Antonino Crapanzano

I pericoli cui vanno incontro gli alberi di pero e gli agricoltori che se ne occupano sono diversi. Innanzitutto, molto frequenti sono gli attacchi dei parassiti che possono essere di varia natura come, ad esempio, quelli causati dai vermi sul pero, così volgarmente chiamati, appartenenti soprattutto all’ordine dei Lepidotteri.

Questi insetti Lepidotteri che si nutrono sul pero, sono comunemente chiamati vermi in quanto si tratta degli stadi larvali dell’insetto stesso che precedono la formazione dell’adulto e possono danneggiare direttamente i frutti, specie carpofaghe, o altre parti della pianta. Tra i più importanti ricordiamo:

  • Baco o verme delle mele e delle pere, Cydia pomonella (Linnaeus, 1758);
  • Tignola orientale del pescoCydia molesta (Busck, 1916);
  • Rodilegno rossoCossus cossus (Linnaeus, 1758);
  • Zeuzera, Perdilegno o Rodilegno gialloZeuzera pyrina (Linnaeus, 1761);
  • Ricamatrice dei fruttiPandemis cerasana (Hubner, 1786).

Indice

Baco o verme delle mele e delle pere

Il baco o verme delle mele e delle pere, conosciuto anche come carpocapsa, appartiene alla famiglia dei Tortricidi ed è originario della regione mediterranea ed è diffuso in tutti i Paesi del mondo; questa specie non si adatta facilmente agli ambienti dove le temperature invernali non sono inferiori a 10°C.

Cydia pomonella è tra le specie economicamente più importanti a causa dei danni che può provocare e per i costi delle contromisure per limitarne i danni. E’ una specie carpofaga, questo significa che attacca e si nutre dei frutti della pianta e sverna, come larva matura, nel terreno o nelle screpolature della corteccia.

Le uova dei vermi che si nutrono sul pero hanno la forma di un piatto rovesciato con guscio reticolato che, appena deposto, sarà bianco per poi virare verso il giallo-arancio; dopo 2-4 giorni di incubazione si distingue un anello rosso incompleto (stadio anello rosso) e prima della schiusa si vedrà la capsula cefalica (stadio testa nera).

Le larve mature hanno una forma cilindrica, misura circa 1,5-2 cm di lunghezza e sono di colore rosa intenso, variabile in base al tipo di alimentazione e sono le responsabili dei danni che si manifestano sui frutti. Il loro sviluppo si completa in cinque stadi di età.

Le larve, o vermi, passano la stagione invernale tra le cavità presenti sul pero, lontane dalla luce. Le larve penetrano nei frutti da un punto qualsiasi, anche dal picciolo, e solitamente se ne trova una sola sullo stesso, due solamente se durante il percorso non si sono incontrate, in quanto hanno costumi cannibali.

Questi esemplari penetrano nei frutti, prima superficialmente, provocando una scalfitura a spirale sulla buccia; in seguito, scaveranno gallerie profonde nella polpa fino a raggiungere la zona centrale dove si trovano i semi, di cui si nutrono.

I cosiddetti vermi di Cydia pomonella che vivono sul pero e sui suoi frutti, si svilupperanno più velocemente rispetto a quelli che infestano le mele e questi ultimi, saranno precoci rispetto alle larve che si nutrono sugli alberi di noce. La crisalide ha un colore rossastro e una lunghezza di circa 1 cm.

Gli esemplari adulti hanno ali anteriori di colore grigio con striature trasversali marroni e nere e la presenza di una macchia scura rotondeggiante all’estremità delle ali anteriori le rende inconfondibili. Subito dopo lo sfarfallamento si accoppiano e le femmine deporranno circa 60-80 uova, soltanto al crepuscolo e con temperature di 15-16°C.

Il baco o verme delle pere compie due-tre generazioni in Trentino-Alto Adige e in Veneto, tre in Emilia Romagna e in Italia meridionale. Questo insetto ha molti parassiti che si nutrono delle uova, delle larve o di entrambi gli stadi; inoltre, molte specie sono parassiti delle larve presenti ancora all’interno dei bozzoli.

Vermi sul pero: tignola orientale del pesco

Originaria della Cina settentrionale e appartenente alla famiglia dei Tortricidi, questi vermi, sul pero, sono presenti in diverse aree del mondo. La tignola orientale del pesco sverna allo stadio di larva matura all’interno di un bozzolo nella corteccia, nel terreno o nei magazzini.

Le uova di Cydia molesta sono più piccole e simili a quelle di Cydia pomonella. Le larve mature, di colore rosa e il capo marrone chiaro, presentano una formazione a pettine all’estremità dell’addome che permette di distinguerle da quelle del baco o verme delle pere; inoltre, a differenza di questi ultimi non raggiungono i semi.

Gli esemplari adulti di questi vermi che si nutrono dei frutti sul pero sono di dimensioni ridotte, hanno le ali anteriori di colore grigio-bruno e 4-5 linee bianche ai margini. Presentano abitudini crepuscolari, fase del giorno durante il quale si accoppiano e sono, inoltre, in grado di spostarsi per lunghe distanze.

In particolare, la femmina fecondata andrà alla ricerca di un luogo sicuro dove deporre le uova, ne depone da 50 a 200 sui frutti, e risulta essere più longeva rispetto ai maschi. La tignola orientale del pesco causa gravi danni ai frutti prossimi alla maturazione, nei mesi di luglio e agosto, quando gli insetti sono attratti dalle sostanze odorose.

Sui frutti si possono trovare decine di uova e sono stati segnalati casi della presenza di circa 35 larve su un solo frutto, questo ci permette di affermare che questa specie non presenta cannibalismo. Infine, si distingue dalla precedente perché costruisce gallerie nella polpa non andando molto in profondità.

Rodilegno rosso

vermi sul pero - rodilegno rosso

Il rodilegno rosso appartiene alla famiglia dei Cossidi, è diffuso in tutti i Paesi europei e in Nord-Africa, Iran, Siberia, Medio-Oriente e Cina settentrionale, oltre che nel Circolo polare artico. Le uova di questi vermi che si stabiliscono su molte specie, oltre che sul pero, sono ellittiche, bruno-rossastre e con striature nere longitudinali.

Le larve emanano un odore sgradevole di cuoio vecchio; possono raggiungere una lunghezza di 10 cm e si presentano di colore rosso scuro nella parte dorsale e giallastro in quella ventrale. Appena nate sono gregarie e penetrano nella corteccia prima dell’inverno; riprenderanno la loro attività individualmente, la primavera successiva.

Infatti, le larve di Cossus cossus scaveranno gallerie a sezione ellittica, sia verso l’alto sia verso il basso, anche intorno al tronco, nella zona del colletto dai quali fori uscirà un liquido rossastro. Questa attività continuerà fino alla primavera successiva, quando si trasformeranno in crisalidi.

La crisalide si formerà all’interno di un bozzolo costituito da secreti e detriti legnosi, avrà un colore rosso mattone e sarà caratterizzata da una doppia serie di spine inserite sui segmenti che ne permettono il movimento verso l’uscita della galleria, che avverrà 15-30 giorni prima dello sfarfallamento.

Gli adulti, con abitudini notturne, sfarfallano a maggio e terminano il loro volo a settembre. Il loro apparato boccale è atrofizzato, infatti non si nutrono, le ali anteriori presentano una linee trasversali che si distinguono dal colore scuro delle ali. Le femmine possono deporre fino a 1500 uova sui tronchi, in gruppi compresi da 15 a 50.

Il rodilegno rosso e i suoi vermi, oltre a vivere sul pero, parassitizza molti altri alberi da frutto come melo, susino, ciliegio, albicocco, cotogno, pesco, olivo, castagno, vite e agrumi; su specie forestali a foglia come quercia, salice, tiglio, platano, betulla, acero, pioppo; ma anche su barbabietola e carciofo.

Cossus cossus causa un generale indebolimento della pianta con conseguente morte della stessa a causa dell’interruzione del flusso di linfa. Compie una generazione ogni due anni, nei Paesi settentrionali anche in tre o quattro anni.

E’ vittima di molti parassiti e predatori come gli uccelli insettivori, quali il picchio che si nutre delle larve, o altri uccelli che cacciano gli adulti, i pipistrelli, viene attaccato da funghi, nematodi e infezioni virali.

Vermi sul pero: rodilegno giallo

vermi sul pero - rodilegno giallo

Il rodilegno giallo appartiene, come il rodilegno rosso, alla famiglia dei Cossidi. E’ diffuso nei Paesi europei temperati e meridionali, in Nord Africa e in Medio Oriente, in Cina, in Corea, in Giappone e in Nord America. Per l’aspetto degli esemplari adulti è conosciuta come farfalla leopardo.

Le uova hanno una forma ovoidale di colore giallo chiaro appena deposte e rosa in seguito; vengono deposte sotto la corteccia in gruppi di centinaia di esemplari. Le larve raggiungono una lunghezza di 6 cm e sono caratterizzate da numerosi punti neri. Appena nate, si costruiranno un nido con fili sericei e vi rimarranno per circa due giorni.

In seguito le larve, o vermi, di Zeuzera pyrina si dirigono verso l’estremità dei rami, sul pero, dove costruiranno gallerie assiali nella vegetazione fresca e successivamente migrano nelle parti più basse della pianta. A maturità penetrano nel tronco attraverso dardi o borse costruendo gallerie, verso l’alto, di 30-40 cm.

Gli attacchi primari terminano alla fine di agosto. Le penetrazioni e la costruzione di gallerie scavate nei grossi rami e nei tronchi cominciano a fine luglio e terminano a settembre-ottobre, queste bloccano il flusso di linfa delle parti attaccate che, quindi, potranno disseccare.

I danni più gravi si verificano sugli impianti giovani, in terreni asciutti o poco irrigui, dove si avrà il disseccamento delle foglie, degli apici vegetativi, dell’intero ramo; una sola larva può causare la morte di una intera pianta.

La crisalide è lunga circa 4 cm e presenta una colorazione bruno-giallastra, è provvista uncini con i quali si sposterà verso l’uscita delle gallerie. L’adulto ha le ali bianche con puntini neri e riflessi blu, distribuiti uniformemente; sfarfalleranno da giugno a settembre.

Zeuzera pyrina viene predata dalle formiche che possono ridurne la popolazione fino al 98-99%. Altri antagonisti naturali sono uccelli, funghi, batteri, virus e nematodi. Infine, dobbiamo precisare che anche il rodilegno giallo è una specie polifaga che, oltre ad infestare gli alberi da frutto, attacca molte piante forestali.

Ricamatrice dei frutti

La ricamatrice dei frutti, dell’ordine dei Lepidotteri, appartiene alla famiglia dei Tortricidi. E’ segnalata in tutta Europa, dal mediterraneo alla Scandinavia, si estende all’estremo Oriente russo, Cina, Corea e Giappone. In Italia si trova soprattutto in Emilia-Romagna ed è stata segnalata anche sulle Alpi, fino a 1200 m.

Le uova sono deposte in ovature, di colore giallastro e forme varie, che possono contenere fino a 300 uova di forma lenticolare; queste vengono deposte soltanto sulla pagina inferiore delle foglie di cui si nutrono le larve. Le larve sono di colore verdastro e si nutrono erodendo il parenchima e i lembi della pagina inferiore delle foglie.

I vermi, comunemente chiamati, sul pero causano erosioni e arrotolamento longitudinale soprattutto delle foglie apicali, o anche accorpamenti fino a formare i cosiddetti cartocci. I fiori possono essere attaccati dalle larve svernanti, mentre le larve mature possono raggiungere i frutti e, in questo caso, causeranno danni di più grave entità.

Infatti, le larve di Pandemis cerasana praticano morsi ravvicinati, spesso contigui, sulla buccia che si noteranno maggiormente nei punti di contatto tra una foglia e un frutto o fra due frutti, non si noteranno mai su frutti che non presentano un punto di contatto con altri organi o parti di pianta.

Questa specie è polifaga e vive a spese delle foglie e dei frutti di varie piante arboree spontanee e coltivate. Compie due generazioni all’anno passando il periodo invernale all’interno di un bozzolo costruito sul tronco.

Vermi sul pero: metodi di difesa

Con l’avvento della frutticoltura intensiva è diventata fondamentale la difesa del pero dagli insetti fitofagi, per ottenere produzioni di qualità, che sia rispettosa dell’ambiente. I principali mezzi di lotta sono gli insetticidi di sintesi, come ad esempio i regolatori di crescita.

Un altro mezzo efficace sono, inoltre, gli insetticidi naturali quali i preparati a base di baculovirus formulati del batterio Bacillus thuringiensis var. kurstaki per combattere le larve dei Lepidotteri, comunemente chiamati vermi, come quelli che vivono sul pero.

Inoltre, vengono impiegati anche feromoni sessuali mediante moderne tecniche biotecnologiche, il cui scopo è quello di confondere gli insetti maschi impedendo loro di trovare le femmine e, di conseguenza, evitarne l’accoppiamento.

Molto importante è la lotta biologica che sfrutta i rapporti di antagonismo tra i vari organismi viventi per debellare le popolazioni dannose per le nostre colture e permette di contrastare le malattie che possono danneggiare le nostre piante.

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Vermi sul pero: le loro caratteristiche, i sintomi e i metodi di difesa. ultima modifica: 2019-09-12T11:36:00+00:00 da Antonino Crapanzano

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