di Antonino Crapanzano
Con il termine gerbera (Linnaeus) intendiamo un genere di piante erbacee originarie dell’America e dell’Africa meridionale e dell’Asia orientale che appartengono alla famiglia delle Asteraceae.
Questa pianta è diffusa in modo del tutto spontaneo in Africa, Madagascar, Asia tropicale e sud America.
Il suo nome attuale le fu dato dal noto naturalista tedesco Traugott Gerber.
Oggi la gerbera viene coltivata come pianta ornamentale in diverse zone caratterizzate dalla presenza di un clima mite e, a livello industriale, per la produzione dei fiori recisi.
La gerbera è una pianta caratterizzata da fiori piuttosto semplici e colorati, somiglianti alle margherite ma di maggiori dimensioni, che ben si adattano alla coltivazione sia in appartamento, in vaso sia in giardino, in piena terra. Permetterà di abbellire i nostri davanzali, balconi e aiuole.
Descriviamo le caratteristiche principali di questa coloratissima pianta erbacea, la gerbera, dopodiché parleremo della sua coltivazione e delle esigenze colturali che dobbiamo soddisfare per permettere a questa pianta di crescere e svilupparsi nel miglior modo possibile.
Buona lettura!
Indice
Caratteristiche principali
La gerbera è una pianta erbacea perenne molto utilizzata per la realizzazione di bellissime composizioni floreali.
Esistono molte varietà di questa pianta ma nel nostro Paese la più diffusa è Gerbera jamesonii che viene chiamata anche margherita del Transvaal o margherita di Barberton.
Le foglie di questa pianta si presentano lanceolate, dai margini poco frastagliati e sono disposte a rosetta. Dalle foglie si sviluppano teli cilindrici e tubulari che saranno ricoperti da una fitta peluria e in base alla varietà in questione, possono arrivare ad una altezza compresa da 15 a 40 cm.
A maturità le foglie diventeranno pubescenti sulla pagina inferiore e abbassandosi lasceranno spazio a quelle giovani che inizialmente saranno di colore bianco e pelose.
I fiori compaiono all’inizio della stagione estiva, sono durevoli, decorativi e posizionati all’estremità degli steli, sono riuniti a forma di capolino che presenta un diametro variabile da 5 a 10 cm. La corolla, o insieme dei petali, può essere semplice o doppia.
Hanno colorazioni che variano dal bianco al giallo all’arancione al rosa al rosso al fucsia o viola e si presentano con i margini appuntiti. Si aprono con la luce del giorno e si chiudono al tramonto e sono piuttosto sensibili anche alla luce artificiale.
Inoltre dobbiamo dire che, se vengono fecondati, i fiori possono produrre semi piccoli, appuntiti e dotati di una corona di peli piumosi.
Infine, le radici della gerbera sono rizomatose.
Coltivazione della gerbera
La coltivazione della gerbera è piuttosto semplice e può essere effettuata a partire da piante già formate a da seme. Questa pianta può essere tranquillamente coltivata sia in giardino che in appartamento.
La semina
Se decidiamo di eseguire la coltivazione a partire dal seme, dobbiamo sapere che la semina dovrà essere effettuata prima della stagione primaverile, nei mesi di febbraio e marzo, in semenzaio o in terriccio composto da parti uguali di sabbia e torba.
Fino al momento della germinazione dovremo mantenere i semi a una temperatura di circa 20 °C coprendoli con un telo in plastica e mantenendo umido il terreno, dopodiché potremo trasferirli in vaso o in piena terra.
Il terreno
Il terreno deve essere fertile, ben drenato e soffice, in grado di conservarsi fresco e umido anche in presenza di un clima torrido. Dunque è preferibile che il terriccio sia ricco di humus e mescolato a sabbia e argilla.
L’esposizione della gerbera
Per quanto riguarda l’esposizione, la gerbera preferisce la presenza di molta luce e per questo motivo possiamo posizionarla in pieno sole dove l’estate è piuttosto mite. Facciamo attenzione, però, alle correnti d’aria e al freddo che potrebbero danneggiarla.
L’irrigazione
L’irrigazione della gerbera deve essere costante ma moderata ed eseguita quando il terreno appare piuttosto asciutto. Infatti questa pianta avvizzisce facilmente in assenza di acqua e assisteremo all’ingiallimento delle sue foglie in presenza di acqua in eccesso.
Durante l’irrigazione non dobbiamo bagnare le foglie e i fiori per evitare l’insorgenza di malattie fungine. Una irrigazione eccessiva, oltre all’ingiallimento delle foglie, può causare anche un eccesso idrico con la conseguente insorgenza di marciume radicale.
In estate:
- se coltivate in giardino, bisogna irrigare frequentemente le piante in modo da mantenere il terreno costantemente fresco;
- se coltivate in vaso, le piante possono essere irrigate con meno frequenza evitando, però, che il terreno diventi secco.
In inverno:
- se coltivata in casa, la gerbera potrà essere annaffiata sporadicamente;
- se coltivata all’aperto, non sarà necessaria alcun tipo di irrigazione.
La concimazione
La concimazione della gerbera è di fondamentale importanza per sostenerne lo sviluppo e garantire un adeguato apporto nutritivo. Pertanto sarà necessario concimare la pianta periodicamente, da aprile a settembre.
Possiamo utilizzare un fertilizzante liquido, che somministreremo ogni 15 giorni circa, ricco in potassio per consentire una maggiore produzione e colorazione dei fiori. Possiamo distribuire anche del concime granulare a lenta cessione la cui azione perdura per molti mesi.
Durante l’inverno possiamo sospendere le concimazioni.
I parassiti e le malattie della gerbera
I problemi che insorgono nelle nostre piante di gerbera spesso sono legati ad un errato metodo di coltivazione.
Ad esempio, noteremo la presenza di scottature sulle foglie e un rapido deperimento dell’intero apparato aereo della pianta se il terreno sarà mantenuto eccessivamente asciutto. In presenza di un clima piuttosto caldo, produrranno fiori di piccole dimensioni e il loro sviluppo generale sarà piuttosto scarso.
All’inizio della primavera, se le condizioni di coltivazione non saranno ottimali, i boccioli fiorali potranno essere attaccati dagli afidi.
Al contrario, in presenza di un clima fresco e umido la gerbera sarà soggetta all’insorgenza della botrite e del marciume radicale che potrà essere facilmente causato anche dal ristagno d’acqua nel terreno.
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