Quanto terreno serve per diventare imprenditore agricolo?

campo di cereali

quanto terreno serve per diventare imprenditore agricolo

di Antonino Crapanzano

In questo articolo vedremo quanto terreno serve per diventare imprenditore agricolo.

Parleremo di quali sono le condizioni indispensabili per diventare un imprenditore agricolo e come è possibile determinare la quantità necessaria di terreno per potersi definire tale, se è necessaria una quantità minima di terreno per diventarlo.

Indice

Quantità di terreno necessario per diventare imprenditore agricolo

Dobbiamo subito precisare che la quantità di terreno che serve per diventare imprenditore agricolo non viene calcolata in termini di estensione dell’azienda agricola.

Questa, infatti, dipende da alcuni importanti fattori che contribuiscono alla formazione dell’azienda agricola stessa e quindi determinano anche la quantità di terreno che ci servirà per avviare la produzione.

Le diverse variabili che dobbiamo tenere in considerazione per capire quanto terreno serve per diventare imprenditore agricolo sono:

  • quali piante dobbiamo coltivare?
  • qual è il sesto di impianto da adottare?
  • quale densità di coltivazione dobbiamo adottare?
  • quante piante è necessario seminare?

I costi da sostenere, se decidiamo di diventare imprenditori agricoli, sono innanzitutto quelli relativi all’acquisto del terreno, dei mezzi agricoli di trasporto e dei mezzi di produzione indispensabili per la realizzazione delle differenti attività agricole.

Spesso è possibile ridimensionare le spese iniziali acquistando prodotti usati o partecipando alle aste giudiziarie nelle quali i prezzi sono più competitivi rispetto a quelli presenti sul mercato poiché si tratta di vendite necessarie per ripagare i debiti dei creditori.

Quali piante dobbiamo coltivare?

Una delle prime domande che dobbiamo porci per capire quanto terreno serve per diventare imprenditore agricolo è: cosa posso coltivare per avviare un’attività redditizia?

Sicuramente per rispondere a questa domanda e avere le idee più chiare dovremo rivolgerci ad un agronomo o ad un consulente agricolo che saranno in grado di consigliarci quali colture piantare nel nostro territorio e quali si adattano più alle nostre esigenze.

Le colture redditizie, per essere considerate tali, devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

  • sono semplici da coltivare e richiedono un basso costo di investimento iniziale;
  • crescono bene e in maniera abbondante in un determinato territorio;
  • si vendono maggiormente in una determinata provincia o regione;
  • sono soggette a poche o quasi nessuna malattia.

Questi articoli possono esservi d’aiuto per indirizzarvi nella scelta di una coltura redditizia:

Dopo aver scelto quali colture possiamo mettere a dimora, possiamo andare ad esaminare alcuni aspetti più tecnici.

piantagione

Quale sesto di impianto dobbiamo adottare?

Il sesto di impianto è la distanza alla quale scegliamo di disporre le piante tra di loro, sia lungo la fila che tra le stesse file.

Alcuni aspetti di fondamentale importanza quando scegliamo il sesto di impianto sono:

  • ciclo colturale;
  • standard di qualità;
  • condizioni climatiche;
  • sistema produttivo scelto;
  • disponibilità nutritive del terreno;
  • capacità di competizione delle piante;
  • esigenze dell’agricoltore nella meccanizzazione.

Quale densità di coltivazione è necessaria?

Per densità di coltivazione, invece, intendiamo il numero di piante che dobbiamo mettere a dimora per metro quadrato di terreno.

Come per il sesto di impianto, anche per la scelta della densità di coltivazione dobbiamo considerare i seguenti aspetti:

  • ciclo colturale;
  • standard di qualità;
  • condizioni climatiche;
  • sistema produttivo scelto;
  • disponibilità nutritive del terreno;
  • capacità di competizione delle piante;
  • esigenze dell’agricoltore nella meccanizzazione.

Quante piante è necessario mettere a dimora per diventare imprenditore agricolo?

Adesso sappiamo cosa coltivare, quale sesto di impianto e quale densità di coltivazione scegliere.

Non conosciamo, però, ancora un elemento importante per sapere quanto terreno serve per diventare imprenditore agricolo e cioè:

quante piante dobbiamo mettere a dimora per massimizzare la nostra produzione?

Questo aspetto dell’attività agricola dipende dalla disponibilità economica di ciascuno e dalla valutazione del rischio di investimento che in agricoltura è abbastanza elevato soprattutto a causa della variabilità delle condizioni climatiche.

Come diventare Imprenditore Agricolo Professionale (IAP)

Innanzitutto, definiamo l’azienda agricola come una piccola, media o grande impresa la cui attività principale è la coltivazione del fondo, la selvicoltura, l’allevamento di animali e altre attività collegate al mondo agricolo.

Le attività agricole sono direttamente connesse alla cura e allo sviluppo del ciclo biologico dei vegetali o degli animali che utilizzano il suolo, il bosco e le acque dolci o di mare.

Le aziende agricole, a loro volta, sono guidate dall’imprenditore agricolo, una figura professionale simile ad un comune imprenditore ma che gestisce esclusivamente un’azienda agricola.

terreno

La legislazione italiana prevede delle agevolazioni specifiche per gli imprenditori e le aziende agricole. Per accedere a tali benefici, però, si devono rispettare alcune condizioni.

Per diventare imprenditore agricolo professionale (IAP) è necessario:

  • avere conoscenze e competenze professionali adeguate;
  • svolgere un’attività agricola legata allo sfruttamento del fondo agricolo;
  • ricavare da tale lavoro la prevalenza del reddito annuo. Per prevalenza del reddito si intende almeno il 50% del proprio reddito complessivo; questa percentuale scende al 25% nelle zone montane o più svantaggiate.

Per ottenere la qualifica di imprenditore agricolo professionale o IAP, e quindi le agevolazioni connesse, è necessario rientrare in una di queste categorie:

  • il possesso della laurea in scienze agrarie, veterinaria, oppure aver conseguito il diploma di istituto professionale agrario o di altre scuole a indirizzo agrario;
  • aver svolto almeno 3 anni di attività agricola con il regolare possesso di una partita IVA agricola e/o iscrizione all’Inps agricola;
  • aver ottenuto il riconoscimento da parte della “Commissione provinciale capacità professionale” che è composta da funzionari pubblici.

Queste, in linea generale, sono le condizioni che devono essere rispettate.

Ogni regione nel nostro Paese ha, poi, i propri regolamenti per definire le pratiche burocratiche al fine di richiedere lo status di imprenditore agricolo professionale o IAP.

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Quanto terreno serve per diventare imprenditore agricolo? ultima modifica: 2020-01-30T12:50:13+00:00 da Antonino Crapanzano

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