Parassiti del frassino: vediamo quali sono i principali e come allontanarli

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parassiti del frassino - fraxinus excelsior

di Antonino Crapanzano

Dopo avervi informato riguardo alle principali malattie che causano la comparsa di macchie sulle foglie del frassino in questo articolo, nei prossimi paragrafi conosceremo le caratteristiche, i sintomi e i metodi di difesa di alcuni dei principali parassiti del frassino.

Bisogna fare molta attenzione ai parassiti del frassino, qualunque essi siano, contro i quali è necessario attuare idonee misure di lotta per allontanarli immediatamente, questi sono:

  • Chalara fraxinea (Kowalski et al., 2006);
  • Tentredine nera del frassinoTomostethus nigritus (Fabricius, 1804).

Indice

Parassiti del frassino: Chalara fraxinea

Segnalata per la prima volta nel 2006 da Kowalski, il disseccamento deperimento del frassino (Ash dieback), può essere considerata la principale e più grave malattia del genere Fraxinus. Questa grave malattia del frassino è causata da un fungo ascomicete, patogeno e invasivo, Chalara fraxinea.

Rinvenuto per la prima volta in Polonia nei primi anni ’90, già nel 2007 è stato inserito nell’Alert List della EPPO (European and Mediterranean Plant Protection and Organization). In Italia questo fungo, di rapida diffusione e molto aggressivo, è stato rinvenuto per la prima volta nel 2009 in Friuli Venezia Giulia, Trentino e Veneto. .

Chalara fraxinea colpisce soprattutto il Frassino maggiore (Fraxinus excelsior) e il Frassino ossifillo (Fraxinus angustifolia); l’Orniello (Fraxinus ornus), specie più diffusa in Toscana, non è stato ancora colpito da questo parassita ma è risultato esserne suscettibile, in laboratorio.

L’infezione dovuta a questo parassita si sviluppa sia negli ambienti in cui il frassino cresce spontaneamente sia in quelli nei quali gli alberi vengono messi a dimora dall’uomo provocando gravi danni ecologici ed economici, tanto da suscitare serie preoccupazioni a causa dell’espansione del suo areale di diffusione.

Ciclo biologico

Ancora esistono incertezze riguardanti il ciclo biologico e il processo infettivo di Chalara fraxinea. Questo parassita del frassino sembra essere presente in due forme:

  • Chalara fraxinea, studiato in Polonia da Kowalsky, risulta essere una forma asessuata, considerato un fungo non patogeno originario del territorio in cui è maggiormente diffuso. Chiamato anche Hymenoscyphus albidus, si tratta di un fungo saprofita che, quindi, si nutre di materia organica morta o in decomposizione.

Questo fungo colonizza le foglie di frassino presenti nella lettiera sulle quali, l’anno seguente alla loro caduta, produrrà corpi fruttiferi color bianco crema che, da luglio a settembre, si disperderanno grazie all’azione del vento.

La diffusione di questi parassiti del frassino può avvenire soltanto per brevi distanze perché le loro spore risultano essere appiccicose e mucillaginose; la loro dispersione avviene mediante l’azione dell’acqua o attraverso il legno e le piante infette o per azione delle particelle di suolo che risultano già contaminate.

Un’altra via di diffusione delle spore di Chalara fraxinea può essere rappresentata dagli insetti vettori che, dopo essersene imbrattati, le trasportano durante i loro spostamenti.

  • Hymenoscyphus pseudoalbidus, è stato dimostrato essere una nuova specie, si pensa sia una mutazione di Chalara fraxinea e al quale si potrebbero attribuire i sintomi patologici presenti sugli alberi di Fraxinus excelsior.

Le ascospore di questo fungo sono leggere e asciutte, ciò ne consente una rapida diffusione, anche per distanze molto lunghe, poiché possono essere trasportate facilmente dal vento. Per quanto riguarda la modalità di infezione di questi parassiti del frassino si hanno poche informazioni.

Alcuni autori sostengono che Hymenoscyphus pseudoalbidus penetra attivamente nelle foglie o nelle gemme, altri studiosi ritengono che l’azione di alcuni afidi, mediante le punture di alimentazione, facilitano la penetrazione del patogeno nei tessuti vegetali della pianta.

Parassiti del frassino: sintomi

Tra i parassiti del frassinoChalara fraxinea può colonizzare tutti gli organi aerei delle piante, sia giovani che adulte; la malattia solitamente si manifesta in forma cronica ma quando attacca le giovani piante può portarle alla morte in una sola stagione vegetativa.

Inizialmente, su rami branche si avranno piccole aree necrotiche che emetteranno essudati, queste potranno evolversi in cancri allungati con un colore che va dal rossastro al dorato; il legno sotto la corteccia presenterà striature brunastre longitudinali che si estendono oltre i margini della ferita.

Quando la circonferenza dei rami è interamente lesionata, il trasporto della linfa viene bloccato causando il loro disseccamento, la comparsa di fessurazioni nella corteccia, l’imbrunimento e la perdita di turgore dei germogli.

Le foglie andranno incontro alla caduta anticipata o, in altri casi, potranno avvizzire, si avrà scolorimento lungo le nervature e rimarranno sui rami fino all’anno successivo. L’infezione potrà espandersi anche nella parte inferiore del fusto che assumerà una colorazione bruno-grigiastra.

Metodi di difesa

Poiché ancora non esiste alcuna difesa efficace contro questi parassiti, è necessario attuare misure di prevenzione per proteggere il frassino, a tal fine è consigliabile:

  • evitare l’introduzione di piante provenienti da paesi in cui la malattia è già presente;
  • utilizzare soltanto materiale di propagazione certificato e proveniente da piante madri sane;
  • selezionare popolazioni tolleranti al patogeno;
  • segnalare la presenza dei sintomi alle autorità competenti.

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Parassiti del frassino: tentredine nera del frassino

Appartenente alla famiglia dei Tentredinidi, dell’ordine degli Imenotteri sinfiti, Tomostethus nigritus (Fabricius, 1804) è un defogliatore del frassino, in particolare delle specie Fraxinus excelsior Fraxinus angustifolia, che ha danneggiato intere foreste in tutta Europa ed è presente anche nel verde ornamentale.

In Europa, oltre a Tomostethus nigritus, vi sono altre due specie: Tomostethus claripennis (Enslin, 1914) Tomostethus melanopygius (Costa, 1859). Nel nostro Paese, negli ultimi vent’anni le tentredini nere del frassino hanno causato infestazioni in tutta la nazione.

Ciclo biologico e caratteristiche

La tentredine nera del frassino è una specie univoltina, cioè compie una generazione l’anno.

Le uova di questi parassiti del frassino sono di color giallo-verde, leggermente appuntite alle estremità, tanto da assumere una forma a piccolo corno, vengono deposte ai margini delle foglie appena germogliate in quanto lo sfarfallamento degli adulti coincide perfettamente con la germogliazione delle foglie.

Le larve, verdi e voraci sin dai primi stadi, si nutrono in poche settimane del fogliame dei frassini fino all’inizio dell’estate per poi interrarsi e svernare come prepupe all’interno di un bozzolo; in parte si impuperanno nella primavera successiva generando nuovi adulti, le restanti rimarranno in diapausa.

Possiedono tre paia di zampe e sette paia di pseudozampe, hanno un corpo cilindrico. Le larve maschili si sviluppano in quattro stadi e le femminili in cinque stadi, ciascuno dei quali è riconoscibile dal colore e dalla dimensione della capsula cefalica, inizialmente trasparente poi verde chiaro e infine, verde e giallo.

Il corpo ha una colorazione ialina che diventerà verde con il nutrimento fogliare e, a maturità, si avranno due striature bianche sul dorso. Gli adulti sono completamente neri, con ali membranose e le zampe di color bianco o giallo in prossimità dei tarsi.

Le femmine presentano dimensioni maggiori rispetto ai maschi. Sfarfallano da fine marzo alla seconda metà di aprile e, da poco emersi, non hanno attitudine al volo infatti si muoveranno lentamente sul terreno e si sposteranno, in pochi giorni, dal piano erbaceo a quello arboreo nutrendosi del nettare e del polline dei fiori.

Il loro periodo di volo dura circa tre settimane e in questo periodo si avranno l’accoppiamento e la deposizione delle uova. Lo sfarfallamento coincide perfettamente con la germogliazione delle foglie, momento molto importante per il successo di questa specie di parassiti del frassino.

Parassiti del frassino: sintomi

La defogliazione da parte delle larve è improvvisa e veloce. Questi parassiti si nutrono del tessuto parenchimatico causando la formazione di buchi distribuiti in maniera irregolare sulla lamina fogliare che potrà essere divorata interamente lasciandone soltanto la nervatura principale.

La pianta che viene danneggiata, può reagire ricostituendo la chioma durante il periodo estivo con un dispendio energetico non indifferente, infatti le riserve destinate al cambio cribro-vascolare saranno utilizzate per la produzione di nuove foglie, per questo motivo il frassino avrà un minore accrescimento volumetrico.

Metodi di difesa

Le sperimentazioni di lotta sono state effettuate utilizzando l’olio di Neem e il diflubenzuron. L’olio di Neem, utilizzato in agricoltura biologica, non si è dimostrato essere efficace mentre l’utilizzo del diflubenzuron, un regolatore di crescita, si è rivelato efficace mantenendo le chiome verdi.

Attualmente l’unico fitofarmaco che può essere utilizzato è lambda-cyhalothrin, un piretroide attivo sugli insetti per contatto ma anche per ingestione. Ha una elevata capacità abbattente e protettiva, ha un effetto repellente ed è efficace anche in piccole quantità.

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Parassiti del frassino: vediamo quali sono i principali e come allontanarli ultima modifica: 2019-09-26T11:01:17+00:00 da Antonino Crapanzano

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