La carie dell’olivo: scopriamo insieme questa malattia fungina

olivo

calce su alberi di ulivo

di Antonino Crapanzano

In questo articolo parliamo delle malattie dell’olivo.

Concentriamo la nostra attenzione su una malattia che colpisce soprattutto i tessuti interni di molte specie di alberi.

Parliamo, in particolare, della carie dell’olivo.

Vedremo quali sono le cause che determinano la comparsa di questa patologia del tronco degli alberi, quali sono i principali sintomi con i quali si manifesta, i metodi di prevenzione e difesa che possiamo adottare per difendere e curare i nostri alberi.

Passiamo subito alla descrizione delle caratteristiche più importanti dell’olivo e della malattia in questione: la carie dell’olivo.

Indice

Le caratteristiche principali dell’olivo

L’olivo, Olea europeae (Linnaeus), ha origine nel sud del Caucaso sebbene molti ritengono che la sua zona di origine sia l’area mediterranea.

Questo albero si è ambientato molto bene nella zona mediterranea soprattutto in Paesi come l’Italia, la Spagna, la Francia, la Grecia.

Appartenente alla famiglia delle Oleaceae, questa specie è suddivisa in due sottospecie:

  • olivo coltivato (Olea europeae sativa);
  • oleastro (Olea europeae oleaster).

Si tratta di una pianta molto longeva, infatti può sopravvivere anche centinaia di anni. Pianta sempreverde, la sua fase vegetativa dura quasi tutto l’anno eccetto nel periodo invernale durante il quale si verifica un rallentamento della sua attività.

Le gemme dell’olivo sono principalmente ascellari; oltre alle gemme a fiore e a legno, negli esemplari più vigorosi possiamo trovare anche gemme miste.

fiori sono ermafroditi, di piccole dimensioni, di colore bianco e privi di profumo. Sono raggruppati in mignole che possono formarsi sui rami dell’anno precedente o dello stesso anno. L’impollinazione avviene principalmente per via anemofila.

carie dell'olivo

Le foglie sono di forma lanceolata coriacee. Di colore verde brillante, si presentano glabre sulla pagina superiore e ricoperte da sottilissimi peli sulla pagina inferiore che gli conferiscono un colore argentato ed eviatno una eccessiva traspirazione durante la stagione più calda.

Il frutto è una drupa di forma ovoidale con un peso variabile da 2/3 gr. nelle cultivar da olio a 4/5 gr. nelle cultivar da tavola. Il colore della buccia varia da verde a violaceo, la polpa è carnosa e il seme si presenta legnoso, ovoidale, ruvido e di colore marrone.

Il tronco, piuttosto contorto, presenta una corteccia grigia e liscia che tende a sgretolarsi con il passare del tempo. E’ questo l’organo dell’albero ad essere maggiormente soggetto alla carie dell’olivo.

Il legno è abbastanza fine e profumato, di colore giallo-bruno.

Una caratteristica del tronco degli alberi di olivo è la formazione di iperplasie nel colletto, sotto la superficie del terreno, e sulle branche dovute a squilibri ormonali e fenomeni di tipo microclimatico.

Le radici a fittone nei primi tre anni di età, dal quarto anno in poi si trasformano prevalentemente in avventizie e superficiali garantendo alla pianta il rifornimento dei nutrienti necessari per mantenere una vigorosità adeguata anche nei terreni rocciosi.

Cosa è la carie dell’olivo?

La carie dell’olivo, chiamata anche lupa, è una malattia o alterazione dei tessuti legnosi interni dell’albero causata dagli attacchi di patogeni fungini, soprattutto basidiomiceti e ascomiceti, su lesioni presenti nella pianta stessa.

I principali funghi che causano la carie negli alberi di olivo appartengono ai generi Fomes, Ganoderma, Phellinus, Polyporus, Stereum.

Le spore fungine attaccano principalmente le parti più vulnerabili del legno dovute a rotture meccaniche accidentali, alle gelate invernali, all’attività degli insetti, a potature errate o eccessive.

I sintomi

I principali sintomi, quindi la manifestazione dell’interruzione delle funzioni vitali della pianta, si possono manifestare in varie porzioni della pianta a livello della chioma, lungo il fusto, nelle parti interne della pianta.

Spesso possono non essere evidenti ma comunque conducono alla disgregazione e morte cellulare dei nostri alberi di olivo.

In seguito ad una infezione causata dalla carie dell’olivo possiamo notare che la perdita di vigore della pianta, la caduta delle foglie, il marciume del legno e sicuramente la presenza di funghi alla base o lungo il tronco.

Possiamo notare anche la comparsa di zone depresse o rigonfiamenti, disgregazione dei tessuti, fessurazioni e la comparsa di cavità più o meno ampie.

Il marciume del legno potrebbe derivare dal ristagno di acqua a livello tronco conseguente ad un cattivo drenaggio.

Questi sintomi, come possiamo ben notare, non sono specifici della malattia in questione e possono essere confusi con quelli di altre patologie. Per questo motivo la diagnosi, che potrà risultare difficile, è meglio se verrà eseguita da parte di un agronomo esperto.

Metodi di difesa dalla carie dell’olivo

Sicuramente il metodo di difesa più efficace contro la carie dell’olivo è la prevenzione.

La prevenzione viene garantita rispettando le buone pratiche agronomiche e colturali che consentono di mantenere il buono stato vegetativo della pianta.

E’ molto importante, infatti, proteggere le ferite dovute alla potatura e i tagli presenti sul tronco dell’albero con prodotti anticrittogamici che hanno azione efficace contro i patogeni fungini.

albero di olivo

Un’azione efficace che possiamo mettere in pratica nel caso in cui l’infezione sia già in atto è la slupatura.

La slupatura è una pratica di difesa contro la carie dell’olivo che consiste nella rimozione delle parti del tronco e della corteccia deteriorate mediante l’utilizzo di appositi strumenti come la motosega o l’accetta.

In seguito all’asportazione delle parti di legno danneggiate sarà necessario disinfettare queste ferite utilizzando soluzioni concentrate di solfato di ferro o di rame ed eseguendo operazioni di potatura finalizzate a far sviluppare nuovi rami o polloni in prossimità dell’area recisa.

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La carie dell’olivo: scopriamo insieme questa malattia fungina ultima modifica: 2020-07-04T08:49:55+00:00 da Antonino Crapanzano

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