Parassiti del prugno: identificarli e sconfiggerli

parassiti del prugno

Quali sono i parassiti del prugno?

È importante imparare a conoscere le nostre piante. Solo così possiamo proteggerle davvero, per fare in modo che crescano nella loro piena bellezza.

Il prugno è un frutto davvero gustoso, ideale per preparare delle buonissime marmellate e confetture. Ma non solo!

Qualche volta, però, il raccolto non va a buon fine, risulta danneggiato da parassiti e malattie. Il primo passo è proprio identificarli.

Vediamo insieme come fare e in che modo intervenire per sconfiggerli in maniera efficace.

Indice

Parassiti del prugno o del susino?

quali sono le minacce del prugno

Quali sono le minacce del prugno?

Occorre anzitutto fare una distinzione.

Quello che siamo soliti chiamare con il termine “prugno” è il c.d. susino europeo. Ma, è bene sapere che esistono in realtà due categorie: il susino europeo (per l’appunto) e il susino cino-giapponese.

Appartengono ambedue al genere Prunus, ma non sono compatibili, perciò non può realizzarsi una reciproca impollinazione.

Ovviamente, quando parliamo di prugno o pruno ci riferiamo alla pianta appartenente alla famiglia delle Rosacee Prunoidee (proprio come il ciliegio, il mandorlo, il pesco e l’albicocco). I frutti che questa produce sono invece detti prugna o susina.
Negli ultimi anni le varietà di prugno si sono moltiplicate. Alle due principali categorie appena menzionate, alcuni agricoltori ne aggiungono una terza: il susino americano (frutto di tutta una serie di incroci).

Ma come coltivarli?

Coltivarli è estremamente semplice.

Gli alberi da prugno non richiedono tanti trattamenti antiparassitari, a differenza di meli e peri. Tuttavia, una corretta coltivazione è fondamentale per combattere e, ancor più, prevenire attacchi parassitari, decisamente nocivi per il susino.

Di solito, è la varietà di Prunus Domestica che si coltiva maggiormente in Europa e che possiamo coltivare anche nei nostri giardini. Praticamente, è quella che produce i frutti color viola e giallo oro.

Ma cosa fare in concreto?

La radice di susino deve essere piantata nel periodo che va da ottobre ad aprile. Basta fare una buca di circa 60 cm di profondità e 90/100 cm di larghezza, così da fissarla bene al terreno.

A questo punto, sarà necessario usare un composto a base di terriccio da piantagione e letame, e mescolarlo con la terra. Sarà poi sufficiente ricoprire la radice.

È importante capire anche dove piantare, perché anche da questo dipende la buona e sana crescita del nostro albero di prugne. Il luogo giusto è al fresco. Questa pianta, specie quella europea, resiste davvero bene alle basse temperature.

Occorre, inoltre, evitare di procedere ad una messa a dimora in zone particolarmente umide, perché altrimenti si darà il via libera alla proliferazione di funghi e batteri, decisamente nocivi per la pianta. E di evitare fenomeni di c.d. asfissia radicale, che la soffocherebbero.

Sebbene questo albero da frutto resista molto bene all’acqua abbondante, è assolutamente necessario evitare (come per ogni altro tipo di pianta) che si formino ristagni d’acqua.

Parassiti del prugno e insetti nocivi

come si riconoscono i parassti

Parassiti del prugno: tante minacce e altrettante cure

Sono tanti gli insetti che possono attaccare questo interessante albero da frutto, alcuni dei quali tipici di molte altre piante (soprattutto, dell’albicocco).

In commercio esistono tutta una serie di agenti chimici (“insetticidi” per intenderci) da poter usare per difendere il prugno. Tuttavia, negli ultimi anni, l’obiettivo si è allargato. Non si sta puntando solamente a proteggere in maniera efficace le piante, ma anche a smettere di inquinare.

Ecco perché sempre più produttori stanno scegliendo metodi biologici, così da preservare l’agroecosistema, garantendo una produzione di qualità e a basso impatto ambientale. In poche parole: intervenire con trattamenti green!

Cydia del susino

Anche detta Cydia del susino, il nome tecnico è Cydia Funebrana. È una farfalla di piccole dimensioni, dai colori grigio-brune e biancastro. Può arrivare a riprodursi fino a 2-3 generazioni all’anno.

Non è tanto la farfalla in sé a preoccuparci, ma il suo stadio precedente, ossia quello di larva. Le uova vengono infatti deposte a primavera proprio sui frutti in formazione. E quando nascono le larve, queste si comportano come dei veri e propri parassiti a spese del prugno, mangiando la polpa dei suoi frutti.

Ecco perché molti susini cadono o risultano essere compromessi.

In questo caso, prevenire è decisamente meglio che curare. Occorre intervenire proprio nella fase iniziale, posizionando delle trappole alimentari. In questo modo, catturerete questi insetti, prima che riescano ad accoppiarsi e a deporre le uova sui frutti.

Inoltre, un altro rimedio efficace consiste nel coprire la corteccia dell’albero di prugno in inverno. È proprio qui, infatti, che la cydia funebrana sverna in bozzolo.

La Cimice Asiatica

L’Halyomorpha Halys, anche meglio conosciuta come cimice asiatica, è una specie molto polifaga, ossia capace di cibarsi di sostanze diverse. Proprio per questo occorre fare molta attenzione. Sebbene sia originaria di paesi come Cina e Giappone, è giunta con forza anche in Italia.

Può causare davvero seri danni alle coltivazioni colpite, siano essi frutteti o ortaggi. Purtroppo, è un insetto davvero longevo, dall’elevata capacità produttiva e mobilità. Di conseguenza, occorre monitorare con costanza le nostre colture, ed intervenire in maniera decisiva.

Ideale è uno spray all’aglio o al peperoncino. Questo è un rimedio davvero efficace, perché parliamo di due antiparassitari naturali per eccellenza.

Un altro repellente completamente biologico è l’olio di neem, ossia un olio vegetale estratto dai semi dell’albero di neem.
Bisogna, inoltre, usare delle apposite reti, a maglie strette, per riparare le piante.

La Drosophila Suzukii (o mosca della frutta)

Proprio come la cimice asiatica, anche il moscerino dei piccoli frutti è un insetto polifago. Il nome scientifico è Drosophila Suzukii. Si riconosce immediatamente per via dei grandi occhi rossi.

Anche in questo caso, il metodo più efficace risulta essere quello della cattura. Bisogna posizionare delle trappole alimentari, come quelle Tap trap, e così catturare gli esemplari adulti per evitare si riproducano, depositando le uova sulle piante da frutto.

La Cicadella Bufalo

Meglio conosciuta come Buffalo, questo insetto (originario del Nord America) prende il suo nome dalla forma del corpo allungata e dal colore verde-ocra. Per nutrirsi, questo parassita crea dei fori circolari sulle susine e sulle parti verdi del prugno, e ne succhia la polpa.

Anzitutto, evitate di usare concime in quantità eccessive. Può sembrare strano ma troppo concime danneggerà l’albero di prugne, perché ne favorirà l’invasione da parte delle cicadelle bufalo.

Occorre poi eliminare i rami e le foglie danneggiate, così come i frutti ormai colpiti. E, allo stesso modo, quei rami dove sono state depositate le uova.

La cocciniglia di San Josè

La cocciniglia di San Josè (tipica anche del pero) è un insetto davvero fastidioso. Il suo follicolo impermeabile è davvero resistente, rendendo molti prodotti chimici inefficaci.

Riconoscerla è semplicissimo: è davvero piccolissima e ha un colore grigiastro; è possibile trovarla in ogni parte della pianta (dal tronco, ai frutti, fino a rami e foglie); si raduna in colonie; e, soprattutto, le susine presentano nella zona colpita delle piccole macchiette rosse con un puntino al centro grigio-bianco.

Bisogna intervenire quando questo parassita è più vulnerabile, ossia in inverno o primavera. Con dei trattamenti a base di oli e prodotti chimici particolarmente aggressivi.

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Parassiti del prugno: identificarli e sconfiggerli ultima modifica: 2022-04-05T18:27:53+00:00 da Giulia Corrias

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