Monilia del ciliegio: prevenzione e cura di questo fungo

monilia del ciliegio

La Monilinia del ciliegio e non solo è un fungo che colpisce le piante arboree da frutto. Le due più grandi famiglie di Monilinia sono la Monilinia Laxa e la Monilinia Fructigena.

Ci concentreremo sulla Monilinia Laxa perché è questa ad attaccare più frequentemente il ciliegio.

Semplicemente conosciuta come Monilinia o Monilia, il nome tecnico è Monilinia Laxa. È anche detta Sclerotinia Cinerea.
Prende il nome della pianta che viene colpita. Abbiamo, quindi, la monilia del pesco, la monilia del ciliegio (o gommosa del ciliegio).

Più precisamente, si è di fronte ad un fungo parassita, che aggredisce soprattutto le specie Drupacee come l’albicocco, il pesco, il mandorlo e il ciliegio. E, proprio come altri parassiti, è di tipo polifago, ossia capace di nutrirsi di sostanze diverse.

Ecco perché colpisce indistintamente rami, fiori, foglie e persino i frutti.

Impareremo a curare un albero di ciliegio colpito da questo fungo, ma senza mai dimenticare che anche altre piante possono soffrire della stessa malattia.

Indice

Monilinia del ciliegio: Laxa o Fructigena? Come riconoscerle

ramo dell'albero di ciliegio

Identificare la tipologia di malattia in modo tempestivo, aiuta sempre

Prima di concentrarsi sulla monilia del ciliegio, è bene fare una distinzione tra la Monilinia Laxa e la Monilinia Fructigena (o anche detta Sclerotinia fructigena).

Farlo è semplicissimo.

Anzitutto, la monilia fructigena colpisce prevalentemente le pomacee, come il pero, il melo e il nespolo. Mentre, abbiamo già sottolineato come la monilia laxa prediliga l’albero di pesco, l’albicocco e (per l’appunto) il ciliegio.

Un elemento decisivo di discrimine è poi questo: cos’ha colpito il fungo?

Se l’infezione riguarda esclusivamente i frutti dell’albero allora non siamo di fronte alla monilia laxa. Piuttosto, si tratterà di un suo parente stretto, appartenente alla stessa famiglia. E, con ogni probabilità si tratterà della monilia fructigena.

Ad ogni modo, i trattamenti da utilizzare sono i medesimi, sia che il nostro albero sia colpito dalla sclerotinia cinerea che dalla sclerotinia fructigena. Quindi, è sempre bene distinguere ma non è necessario per intervenire comunque in maniera efficace.

Sintomi visibili della malattia

La monilia del ciliegio si manifesta con dei sintomi inconfondibili:

  • foglie con macchie rosse su tutte e due i lembi
  • formazione di essudato in grandi quantità (tipico dei processi infiammatori)
  • cancri rameali (ossia, lesioni ai rami di forma circolare/ovale e dal colore scuro)

Nelle forme più gravi, inizia un processo di disseccamento e si forma persino muffa grigiastra sulle foglie. Quest’ultimo è il motivo principale che porta a identificare la malattia anche con il nome di sclerotinia cinerea.

Infatti, si suole dire: formazioni di muffa grigia o muffa cinerea.

Anche i fiori vengono colpiti, ma ce ne rendiamo conto solo in uno stadio avanzato della malattia. Infatti, è solo quando i fiori sono ben sbocciati che i sintomi si manifestano. Si scuriscono, fino a seccare. Quanto ai frutti, sono visibili delle grandi bolle giallastre circolari.

Prevenire la monilia del ciliegio è meglio che curarla

Talvolta i trattamenti si rivelano essere inefficaci, perché la malattia ha ormai raggiunto uno stato estremamente avanzato. In casi come questo diventa inutile intervenire con rimedi naturali, biologici.

Occorre usare dei prodotti chimici a base di fungicidi più aggressivi, procedendo con più cicli a intervalli regolari, con costanza e pazienza.

Ecco perché è davvero importante imparare a conoscere la monilia, così da intervenire già sui primi sintomi, evitando che la situazione degeneri danneggiando irrimediabilmente l’albero di ciliegio. Come si suol dire, meglio prevenire che curare.

Ma come fare in concreto?

È possibile acquistare in commercio tutta una serie di fitofarmaci, così da tenere sotto controllo la proliferazione di organismi viventi nocivi per le piante.

Alcuni studi hanno dimostrato che l’uso del principio attivo tebuconazolo sia efficace per prevenire il rischio di monilia negli alberi da frutto, ma anche nel caso di drupacee già colpite. Basta diluirlo in abbondante acqua (circa 35 ml ogni 10 litri di acqua) e irrorare per bene la pianta.

Per prevenire fenomeni di monilia del ciliegio, è importante anche capire dove piantare gli alberi da frutto. Le più adatte sono le zone a temperature miti.

Bisogna evitare il più possibile luoghi umidi e quelli con ristagni di acqua, habitat preferito di funghi e batteri.

Acqua di calce

Un rimedio naturale di prevenzione dalla monilia del ciliegio riguarda l’uso di acqua di calce. Non è altro che una soluzione di acqua e idrossido di calcio.

Tra le altre cose, è utilizzato come disinfettante e prodotto idratante proprio per proteggere le piante da insetti parassiti. Non deve essere spruzzata sulle foglie ma solo sul terreno.

Prodotti a base di rame e zolfo: la poltiglia bordolese

La poltiglia bordolese è un fungicida, composto prevalentemente da rame. È usato in agricoltura e giardinaggio ma, soprattutto, nella viticoltura e nella frutticoltura.

Bisogna usare questo prodotto in inverno, a intervalli minimi di 15 giorni l’uno dall’altro.

Altri prodotti con efficace azione preventiva sono quelli a base di zolfo. Basta rivolgersi a un vivaista. È sufficiente nebulizzare la sostanza liquida, cominciando proprio dalla prima fioritura.

Monilia del ciliegio: la potatura

monilia del ciliegio

Le cure colturali della pianta sono un’ottima forma di prevenzione

Se, nonostante i nostri sforzi, la monilia ha raggiunto il nostro albero di ciliegio con forza dirompente, e assistiamo ad un caso di malattia conclamata, allora uno dei pochi rimedi praticabili è quello della potatura.

È assolutamente necessario eliminare tutti i frutti, le foglie e i rami colpiti dal fungo, anche a costo di dimezzare il vostro raccolto. Meglio poi bruciare i rami recisi. In questo modo si eviterà che il fungo si riproduca.

Macerato d’ortica

Contemporaneamente alla potatura dell’albero, si può intervenire con un trattamento naturale fai da te. Comune è il macerato d’ortica, un composto a base di ortiche.

In pratica, dovete tritare delle ortiche (almeno 700 g), e lasciare in infusione con 10 litri di acqua per almeno tutta la notte (8-10 ore). Più si lascia a macerare e più si beneficerà delle proprietà delle ortiche.

A questo punto, bisogna filtrare il composto e spruzzare sulla pianta circa 2-3 volte al giorno. E, ripetere l’operazione ogni due settimane.

Quando intervenire?

Generalmente, è consigliato intervenire in primavera, cioè prima della fioritura. In questo modo si coglieranno fin da subito eventuali sintomi della malattia, è si potrà fermare il fungo sul nascere, prima che raggiunga i frutti e i fiori.

Nel caso in cui è stata scoperta la monilia troppo tardi, occorrerà invece procedere con il trattamento anche in estate.

La difesa chimica non basta!

Intervenire con agenti patogeni è spesso necessario per combattere la monilia del ciliegio e uccidere il fungo. Ma questi non sono certamente sufficienti per sconfiggere la malattia. La difesa con trattamenti chimici non è totale.

Bisogna operare parallelamente su più fronti, uno preventivo e uno di cura. Trattare il fungo che ormai ha attecchito sull’albero da frutto con sostanze chimiche e, al contempo, agire in un’ottica di prevenzione da nuovi contagi futuri.

Ecco perché è possibile, anzi doveroso, agire con più trattamenti congiunti (potatura, prodotti chimici nocivi per il fungo, aree non eccessivamente umide e bagnate).

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Monilia del ciliegio: prevenzione e cura di questo fungo ultima modifica: 2022-04-03T13:19:29+00:00 da Giulia Corrias

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