Ciliegio giapponese: come si coltiva questa varietà?

Il ciliegio giapponese

Dall’estetica affascinante e delicata, il ciliegio giapponese, noto anche come Sakura o Prunus serrulata, dona quel tocco di poesia, di leggerezza e di romanticismo anche al più comune e banale dei giardini.

Visivamente belli da guardare, fugaci e ricchi di significato, acquistano il loro massimo splendore sul finire della fioritura, quando il vento trascina i petali bianchi e rosati nell’aria, fino a farli ricadere dolcemente sul suolo.

Esistono molte varietà di questi alberi, diversi nell’aspetto, nella dimensione dei fiori e nel colore, ai quali i giapponesi sono sempre stati soliti conferire un significato simbolico vero e proprio: i ciliegi giapponesi sono sinonimo di vita, di crescita e di decadimento dovuto al normale avanzare del tempo.

Indice

Ma come si coltiva il ciliegio giapponese?

Il fiore del ciliegio giapponese

Splendido quando in fiore, questa pianta è relativamente semplice da coltivare

Innanzitutto, è doveroso precisare che il ciliegio giapponese non è una pianta impossibile da coltivare, giacché ha la caratteristica di crescere in ogni tipo di terreno: che sia poco bagnato, acido o lievemente calcareo non ha importanza.

Il ciliegio giapponese si coltiva facilmente, in quanto non si tratta di una pianta dalle eccessive pretese come invece potrebbero essere altre.

Parliamo del terreno

Il terreno dovrà tuttavia essere ben drenato e possibilmente molto fondo, fertile e fresco: in un simile ambiente il ciliegio avrà la possibilità di crescere più velocemente, con più forza e con una buona propensione a germogliare in anticipo rispetto al solito.

Attenzione: prima di decidere di comprare un ciliegio giapponese sarà pertanto necessario considerare lo spazio a disposizione, e quindi la grandezza del terreno ove andrà collocato.

Queste piante possono infatti arrivare tranquillamente ai quattro metri di altezza, essendo dotate di un portamento decisamente espanso. Ragion per cui, per uno o più ciliegi giapponesi servirà spazio sufficiente a garantire il benessere dell’albero.

Una volta individuata la tipologia di terreno giusto, sarà opportuno scegliere con cura il periodo più adatto per il trapianto, ovverosia per l’inserimento della pianta all’interno del suolo.

I mesi tra la fine dell’inverno e l’inizio della stagione primaverile sono i più indicati per detta operazione.

Esposizione e temperature ideali per il ciliegio giapponese

Il ciliegio giapponese predilige il sole, ma si svilupperà ugualmente anche se piantato in una zona di lieve ombra. Queste piante riescono a sopportare temperature particolarmente rigide, e a sopravvivere anche agli zero gradi centigradi.

Tuttavia, evitare i luoghi ventosi è di vitale importanza, specialmente per far sì che il ciliegio giapponese non si pieghi e non si spezzi.

Per questo sarà necessario munirsi di un tutore di gomma, il quale andrà poi legato insieme al tronco del ciliegio: così facendo sopporterà le ventate e la pianta non rimarrà danneggiata dalle intemperie.

Non solo: considerato che i fiori e le foglie del ciliegio giapponese sono molto delicate, il vento avrà la tendenza a strapparli e portarli via, circostanza da evitare il più possibile.

Ciliegio giapponese e la sua irrigazione

Per quanto invece concerne l’annaffiatura, fino ai primi cinque anni, il ciliegio giapponese andrà annaffiato ogni mese – con puntuale regolarità – nel caso in cui il terreno fosse asciutto.

Al resto ci penserà la pioggia.

Durante il periodo primaverile sarà particolarmente consigliato concimare la terra con dello stallatico.

Coltivare questa varietà di ciliegio giapponese richiede, soprattutto i primi anni, quando la pianta è ancora giovane e fragile, alcuni accorgimenti.

Evitare di vangare la terra nell’immediata prossimità della pianta permette, ad esempio, di non danneggiarla, considerato che le radici del ciliegio giapponese hanno la tendenza a proliferare anche in superficie.

Non solo: piantare erba e bulbose attorno al ciliegio eviterà inutili e dannose competizioni per nutrimento e acqua.

Patologie più comuni e relativi accorgimenti

Non sono molte le patologie in grado di coinvolgere il ciliegio giapponese, ed è per questo che viene considerata una delle piante dotate di maggiore resistenza.

Tuttavia, specie quando il ciliegio viene sottoposto a particolari ed inevitabili situazioni di stress, non è raro che si manifesti una patologia piuttosto comune: la cosiddetta gommosi.

I casi di gommosi sono facilmente riconoscibili: il tronco del ciliegio giapponese inizierà a produrre una resina scura, a seguito della quale sarà opportuno rivolgersi ad uno specialista, in modo tale che possa curarlo al meglio e con prodotti adatti ad evitare il proliferarsi della malattia.

La potatura del ciliegio giapponese

Sakura

Il ciliegio giapponese richiede poche cure, ma devono essere precise e puntuali

Il ciliegio giapponese è una pianta che non necessita di una potatura costante. Essendo particolarmente sensibile a simili interventi, una potatura eccessiva ed invasiva potrebbe compromettere il benessere stesso della pianta. Per questo occorrerà procedere con delicatezza e con professionalità.

In particolare, quando il ciliegio giapponese è ancora giovane, dovranno essere effettuati degli interventi di potatura a più riprese, utili alla crescita trasversale dei rami e alla definizione della chioma e del tronco. Successivamente, sarà necessario procedere ad una potatura finalizzata a creare resistenza nei rami, nel tronco e in altre pari della pianta.

La prima potatura dovrà essere effettuata quando il ciliegio giapponese avrà raggiunto un’altezza di 70 centimetri, mediante l’utilizzo di forbici e cesoie.

Particolare attenzione andrà riservata a cercare di non scorticare il tronco: sarà, pertanto, necessario procedere con mano ferma e delicata. In questo modo il benessere della pianta sarà assicurato.

Propagazione dei ciliegi giapponesi: come si coltiva al meglio questa varietà

Il ciliegio giapponese presenta difficoltà maggiori quando si tratta di propagazione, possibile solo per alcune varietà dal fiore piccolo.

Le talee, ovverosia i frammenti di pianta finalizzati alla rigenerazione delle parti mancanti, vengono tagliate di 8 o 10 centimetri, durante i mesi estivi (preferibilmente a luglio), da rami semi-maturi.

Una volta avvenuta la radicazione – in un terreno fatto di sabbia e di torba – andranno rinvasate e svernate in letto freddo. La stessa operazione andrà ripetuta a primavera.

Il tutto richiederà un paio d’anni, a seguito dei quali i giovani ciliegi giapponesi potranno essere piantati in un terreno.

Occorre notevole pazienza per far sì che un ciliegio si propaghi, giacché è molto difficile che una talea metta radici e poi attecchisca.

Il ciliegio giapponese si riproduce quindi mediante innesto a gemma. Una procedura, quella dell’innesto, che sarà possibile aggirare mediante l’acquisto di piante nei vivai, essendo queste già innestate.

In tutti gli altri casi, sarà opportuno inserire il nesto a gemma sul tronco del portainnesto.

Il nesto verrà collocato vicino al terreno se si desidera ottenere un ciliegio a cespuglio; ad un’altezza di circa 1.80 centimetri da terra, se invece si vuole ottenere un ciliegio ad alberello.

 

Coltivare la varietà di ciliegio giapponese presenta quindi le proprie insidie e le proprie agevolazioni, trattandosi di un albero esteticamente bello da vedere, resistente ma dai fiori e dalle foglie molto delicati.

Basterà seguire i dovuti accorgimenti, prestare attenzione alla tipologia di terreno e a ciò che necessita la pianta, ed il risultato sarà certamente dei migliori!

Pensi che le informazioni presenti in questo articolo siano incomplete o inesatte? Inviaci una segnalazione per aiutarci a migliorare!

SEGNALA ARTICOLO


Ciliegio giapponese: come si coltiva questa varietà? ultima modifica: 2021-12-06T10:45:28+00:00 da Giulia Corrias

Articoli correlati