Poltiglia bordolese: cos’è, a cosa serve, come prepararla a casa

albero di melo trattato con poltiglia bordolese

Se vuoi proteggere le tue piante dalle malattie fungine può venirti in soccorso un composto biologico dal particolare colore azzurro-turchese capace di prevenire e contrastare efficacemente l’attività dei funghi: la poltiglia bordolese.

Questo miscuglio a base di rame e calcio dalla storiche proprietà anticrittogamiche si può acquistare in negozi specializzati attraverso preparazioni essiccate già pronte per l’uso ma forse non sai che per risparmiare puoi prepararla anche a casa tua.

È più semplice e rapido di quanto non immagini!

Prosegui la lettura e scopri tutto sulla poltiglia bordolese, le piante a rischio funghi sulle quali puoi utilizzarla, le dosi e le avvertenze per prepararla in casa in sicurezza

Indice

Cos’è la poltiglia bordolese: composizione e proprietà

La poltiglia bordolese è l’unione del solfato di rame e dell’idrossido di calcio, la calce idrata (conosciuta anche come calce spenta).

Il rame possiede una potente funzione fungicida ma sotto forma di solfato è estremamente acido e se usato in forma pura brucerebbe le foglie delle piante.

Nella preparazione di questo famoso ed antico anticrittogamico biologico è quindi indispensabile modificare il composto attraverso l’idrossido di calcio che oltre ad abbassare il PH del solfato di rame è necessario per rendere l’azione contro i funghi della poltiglia bordolese più duratura e meno pericolosa, ed aggressiva, nei confronti delle piante.

 poltiglia bordolese fungicida

Applicazioni: su quali piante si usa la poltiglia bordolese

L’efficacia del solfato di rame fu scoperta nel 1884 in Francia sulla peronospora della vite ma attualmente viene utilizzata per prevenire e curare negli orti e nei frutteti attacchi di molti funghi.

La poltiglia bordolese è efficace non solo contro i funghi che minacciano le viti ma anche contro alcune malattie fungine che colpiscono:

  • gli olivi (l’occhio di pavone e la lebbra dell’ulivo)
  • gli agrumi (l’allupatura o marciume bruno)
  • le drupacee e le pomacee (i cancri rameali, la bolla, il corineo e la ticchiolatura)
  • le solanacee (l’alternariosi o marciume nero, la cancrena pedale)
  • la fragola (l’antracnosi e la vaiolatura)

albero di melo trattato con poltiglia bordolese

Poltiglia bordolese fai da te: le dosi per prepararla a casa

Nella preparazione casalinga le dosi di solfato di rame (a PH acido) e calce (a PH alcalino) possono variare.

Per combattere i funghi in maniera aggressiva con un’azione mirata e rapida bisogna aumentare la presenza di solfato di rame all’interno del composto.

Se invece desideri creare una poltiglia più leggera e più duratura nel tempo dovrai aumentare la quantità di calce spenta.

L’obiettivo che ti devi prefiggere, in base alla pianta attaccata e al tipo di fungo è mantenere comunque l’equilibrio tra i due elementi della poltiglia bordolese per mantenere il composto efficace il più possibile stando attenti che sia il solfato di rame che la calce ad alte concentrazioni danneggiano seriamente le coltivazioni i frutti.

Uno dei metodi per preparare 100 litri di poltiglia bordolese consiste nello scogliere un chilo di solfato di rame in un contenitore non metallico contenente 90 litri d’acqua fredda.
Se per accelerare il processo ti servi di acqua calda falla raffreddare del tutto prima di aggiungerla alla calce.

Quando la soluzione rameica diventerà di un colore azzurro omogeneo è pronta per essere aggiunta alla soluzione calcica ottenuta disciogliendo 800 grammi di idrossido di calcio (calce idrata o spenta) in 10 litri di acqua.

Bisogna stare attenti a versare molto lentamente la soluzione rameica in quella calcica continuando a mescolarla e monitorando il PH della reazione attraverso le cartine tornasole affinché si ottenga il composto adatto all’utilizzo desiderato.

Il colore finale della poltiglia bordolese che avrai preparato sarà di un colore tra l’azzurro e il turchese accesso.

Ricordati che il composto deve essere utilizzato il giorno stesso della preparazione per non fargli perdere parte del suo potere fungicida.

poltiglia bordolese in granuli

Avvertenze e come si usa: pericolo tossicità e limiti di legge

Quando utilizzi la poltiglia bordolese devi maneggiarla con cura indossando guanti e mascherine per evitare i possibili danni da avvelenamento diretto.

La tossicità della poltiglia bordolese comporta una riduzione dell’attività fotosintetica e il conseguente rallentamento dello sviluppo vegetativo.

Non utilizzarla assolutamente durante la fioritura delle coltivazioni perché possono verificarsi molto frequentemente fenomeni di fitotossicità soprattutto sui fiori.

Usala con moderazione e sospendi del tutto l’uso almeno 20 gironi prima dell’inizio della raccolta dei frutti.

Per sicurezza ti consigliamo di lavare in modo approfondito i prodotti del tuo raccolto per evitare che vi restino residui indesiderati.

A livello di normativa europea sulle condizioni d’uso relative al rame in agricoltura biologica (Reg. CE 889/08) prevedono che siano “consentiti solo gli usi come battericida e fungicida nel limite massimo di 6 kg di rame per ettaro per anno” ma sono in arrivo nuove restrizioni per i pesticidi a base di rame.

In Italia per le colture perenni è ammesso il superamento “in un dato anno del limite massimo di 6 kg di rame a condizione che la quantità media effettivamente applicata nell’arco dei cinque anni costituiti dall’anno considerato e dai quattro anni precedenti non superi i 6 kg”.

Laura Cannarella

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Poltiglia bordolese: cos’è, a cosa serve, come prepararla a casa ultima modifica: 2018-07-06T18:15:57+00:00 da Noisiamoagricoltura

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