Rogna del pesco: la guida definitiva

rogna del pesco

La rogna del pesco è una delle malattie più insidiose che può attaccare questo albero da frutto.

Per questa ragione, saperla individuare prontamente e riuscire a combatterla prima che abbia definitivamente compromesso la tua pianta è fondamentale per qualsiasi amante del pesco e dei suoi frutti.

Per fortuna, sei nel posto giusto! In questo articolo, infatti, ti spiegheremo nel dettaglio cosa causa la bolla del pesco, come riconoscere i sintomi della malattia e soprattutto quello che puoi fare per combatterla.

Buona lettura!

Se invece vuoi sapere come si coltiva il pesco, dai un’occhiata qui.

Indice

Rogna del pesco: cos’è e qual è il suo ciclo biologico

La rogna del pesco, conosciuta anche come bolla del pesco, è il nome comune con cui viene identificato il fungo Taphrina deformans. Appartenente alla classe degli Ascomiceti questo fungo, sebbene sia presente in tutta Italia, interessa particolarmente le nostre regioni settentrionali a causa di condizioni sia ambientali sia climatiche più favorevoli.

rogna del pesco

Per sconfiggere questa malattia necessario conoscerne il ciclo biologico

Conoscere il ciclo biologico di questo fungo è molto utile per sapere quando prestare attenzione allo sviluppo dei primi sintomi e quando intervenire.

La Taphrina deformans produce due tipi di spore, entrambe in grado di superare i mesi più freddi:

  • l’ascospora, ovvero la spora sessuata che si ripara nei punti coperti della pianta come, per esempio, gli anfratti delle gemme
  • le conidio-gemme sono le spore asessuate e sono prodotte a seguito della gemmazione dell’ascospora

Le spore si attivano durante la stagione primaverile, alla presenza di quattro condizioni fondamentali:

  • apertura delle gemme
  • temperatura di 8°C
  • parti vegetali bagnate
  • a infezione avvenuta, le temperature non devono superare i 28°C

Le spore arrivano poi a contatto con le parti vegetali e iniziano a penetrarne all’interno formando il micelio, essenziale per dare il via ai processi morfo—fisiologici che danneggeranno il tuo pesco.

I cicli di infezione dipendono dalle condizioni metereologiche. Possono infatti proseguire per tutti i mesi primaverili, oppure non andare oltre il primo ciclo.

Fase parassitaria e saprofitaria

La fase parassitaria di questo fungo inizia durante il periodo di germogliamento. Anche in questo caso è necessaria la presenza di alcune condizioni per far proseguire l’infezione:

  • temperature comprese tra i 3°C e i 15°C
  • nebbia pesante
  • 24 e più ore continuative di pioggia, fondamentale per il trasporto delle spore

Dopo un periodo compreso tra le due e quattro settimane, il fungo inizierà a produrre una muffa bianca, segno che è iniziato il periodo di fruttificazione e, quindi, dell’attività saprofitaria.

Questa seconda fase interessa i mesi autunnali e invernali, quando le spore si moltiplicano per gemmazione andando ad aumentare il numero di infezioni. Anche in questo caso, la presenza di precipitazioni è fondamentale per il trasporto delle spore.

Quali danni?

Come abbiamo anticipato, la rogna del pesco è una malattia pericolosissima per questo albero ed è dunque fondamentale riuscire a riconoscere i primi sintomi che indicano la presenza del fungo.

I danni causati dalla rogna del pesco interessano:

  • germogli
  • foglie
  • fiori
  • frutti

I germogli sono le prime parti vegetali a mostrare i segni dell’infezione, proprio perché le gemme vengono attaccate nella loro fase di apertura. Stai dunque attento all’aspetto dei tuoi germogli: noti degli strani ammassi carnosi? Il loro colore tende al rosso acceso? Questi sono alcuni dei primissimi segnali che il tuo pesco è stato colpito dalla rogna. Se trascurata, l’infezione porterà i germogli a seccarsi, ma se la pianta è in salute riuscirà a emettere dei nuovi germogli sani.

Successivamente, il problema potrebbe estendersi anche alle foglie: ammassi carnosi, superficie bollosa, trasparente e poi opaca con presenza di muffa biancastra. A lungo andare, anche le foglie potrebbero seccarsi e marcire. Questo rappresenta uno stress non indifferente per il pesco e una diminuzione dell’energia causata dalla perdita la superficie fotosintetica della foglia. Man mano che l’infezione prosegue noterai un ingrandimento delle bolle fino a confluire.

Quando colpiti, anche i fiori si deformano e diventano degli ammassi carnosi prima di cadere prematuramente.

Per quanto riguarda invece i danni sui frutti, questi sono particolarmente evidenti sulle varietà più sensibili come le pesche nettarine. La bolla del pesco porta i frutti a sviluppare una superficie rugosa, con le bolle e con un colore tendente all’arancione o rosso; oltre alla cascola prematura, devi tenere in considerazione che i frutti potrebbero sviluppare lesioni o marciumi causati da altri agenti fungini.

rogna del pesco

La rogna ha delle caratteristiche specifiche che ne rendono facile l’identificazione.

In ultimo, non controllare solo il pesco: anche gli alberi di mandorle e prugne possono essere colpiti dalla Taphrina deformans.

Prevenzione: la miglior amica del tuo pesco

La protezione adeguata di un albero da frutto, così come di una pianta o una coltura dell’orto, parte sempre dalla prevenzione.

Questa regola generale non cambia quando si tratta della rogna del pesco. Ecco come puoi prevenire la comparsa della malattia:

  • pota con cura il tuo pesco in modo da garantire sempre la circolazione dell’aria; se non sei sicuro delle operazioni da eseguire, puoi rinfrescare la memoria leggendo questo articolo
  • innaffia l’albero alla base e non direttamente sulle foglie o sulle altre parti vegetali
  • evita ristagni idrici nel terreno in modo da non favorire un aumento del tasso di umidità
  • usa del macerato di equiseto per rendere la pianta più resistente

Per approfondire l’argomento leggi qui.

Rogna del pesco: cura

La rogna del pesco è difficilissima da curare. Il massimo che puoi fare è stare sempre attentissimo alla prima comparsa dei sintomi e intervenire prontamente eliminando le parti colpite e bruciandole. In questo modo potrai quantomeno impedire che la malattia si diffonda a tutta la pianta.

Effettuare dei trattamenti a base di prodotti rameici è molto importante per il benessere del pesco.

A novembre puoi occuparti della prevenzione eliminando le spore presenti, usando un prodotto che contenga al 50% ossicloruro di rame.

Tra fine gennaio e metà febbraio passa il trattamento prevede l’uso di un prodotto con il 35% di ossicloruro di rame.

Il terzo trattamento è facoltativo e deve essere effettuato solo in caso forti precipitazioni nelle settimane successive all’apertura delle gemme. Fondamentale, in questo caso, è non utilizzare prodotti rameici bensì del bicarbonato di potassio oppure del polisolfuro di calcio al 2%.

Leggi questa guida se vuoi scoprire quali sono le altre malattie che possono aggredire il tuo pesco.

 

Sai tutto per proteggere al meglio il tuo pesco, buon lavoro!

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Rogna del pesco: la guida definitiva ultima modifica: 2020-04-13T16:13:10+00:00 da Giulia Corrias

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