Fillossera del leccio, come curarla? Ecco la nostra guida

filossera del leccio

La filossera del leccio è una particolare malattia che colpisce tante altre piante, soprattutto le viti, ma anche la quercia.

Sono gli insetti fitofagi, appartenenti alla famiglia dei Phylloxeridae, ad essere la causa principale di questa malattia.
In sostanza, questi parassiti pungono le foglie di queste piante, determinando la morte dei tessuti.

Ci concentreremo soprattutto sulla fillossera del leccio, ma senza dimenticare che anche altri tipi di alberi e piante condividono la stessa malattia.

Indice

Fillossera del leccio: partiamo dalla pianta

filossera del leccio

filossera del leccio

il leccio è una pianta secolare

Il leccio è una pianta secolare che può vivere fino a 1000 anni

Anche detto Elce, o dal latino Quercus Ilexed, si tratta di un albero che appartiene alla famiglia delle Fagaceae (di cui fanno parte, ad esempio, anche il faggio e la quercia). È sostanzialmente un albero sempreverde, adatto ai climi miti. Ecco perché è tipico dei paesi mediterranei.

È una pianta davvero imponente e longeva, dalle dimensioni e altezze notevoli. Un albero secolare nel vero senso della parola, infatti può vivere anche per mille anni.

Questo albero da frutto fiorisce in primavera. Le sue ghiande sono molto dolci, decisamente di più rispetto a quelle delle querce. E sono mature solo nel periodo di maggio.

Filossera: il nome indica la malattia o l’insetto?

Occorre necessariamente una precisazione, per non confondersi.

Alla grande famiglia degli insetti fitofagi appartengono le afidi (o meglio conosciuti come pidocchi delle piante). E, un tipo specifico di afide è per l’appunto la filossera.

Il problema è che anche la malattia causata da questo insetto è detta filossera. Per distinguere tra malattia e insetto (che ovviamente non sono la stessa cosa) allora è meglio procedere in questo modo: riferirsi all’insetto con il generico nome “afide”, invece indicare la malattia (di cui questo è causa) “filossera”.

Filossera del leccio

Il leccio, come qualunque altra tipo di pianta, può essere colpita da parassiti e malattie. Una di queste è proprio la filossera, una malattia facile da riconoscere. Foglie con macchie giallastre (come fossero bruciature) e lembo fogliare deformato sono i sintomi più comuni di questa malattia.

Sono le punture delle afidi a danneggiare in questo modo il leccio, provocando la caduta delle foglie e, nei casi più gravi, la morte dei corrispondenti tessuti.

È un parassita che attacca soprattutto la vegetazione tenera, come germogli e foglie. Bisogna intervenire proprio sui rami del leccio, perché è qui che questi insetti depongono le uova.

Come intervenire su un leccio malato?

Curare un leccio affetto da filossera può dimostrarsi un processo lungo. L’importante è non demordere.

In commercio esiste tutta una serie di prodotti chimici in grado di fermare questa malattia, ma si rivelano talvolta nocivi o, comunque, non biologici.

È sempre più importante muoversi nel segno del green, pensando anzitutto a dei trattamenti naturali. E, solo qualora questi si dimostrino inefficaci, intervenire con dei rimedi chimici, decisamente più aggressivi.

Trattamento a base di fiori di Bach per la filossera del leccio

Un trattamento assolutamente naturale è quello a base di fiori di Bach. A tal proposito, bisogna prima fare una premessa.

Spesso e volentieri sono necessari più cicli, un solo intervento con questo trattamento non basta. E, soprattutto, può volerci anche un paio di anni prima di ottenere dei risultati visibili, prima che il nostro leccio guarisca completamente.

Inoltre, si potrebbe assistere ad un precoce decadimento fogliare, che potrebbe scoraggiarci nel proseguire con lo stesso. Ma non arrendetevi e continuate con trattamenti a base di fiori di Bach. Non meno di quattro trattamenti in un anno.

In sostanza, anche per le piante esistono dei specifici tempi di guarigione. Consci di questo, dobbiamo avere costanza nel trattamento e monitorare con pazienza l’evolversi della malattia.

Nello specifico, questo rimedio floreale consiste nel preparare un composto a base di gocce di Crab Apple (o meglio conosciuto come fiore dell’albero di mele), Cherry Plum (o fiore del ciliegio mirambolano), Boab (o fiore australiano) e Chestnut Bud, diluite in acqua. Queste gocce sono in sostanza delle essenze di fiori.

Bisogna somministrare alla pianta questo medicinale naturale ogni 20-25 giorni, per almeno 4 volte. Inoltre, meglio procedere con il trattamento in primavera, evitando quei giorni particolarmente piovosi.

Uso di prodotti aggressivi

Trattamenti per la filossera del leccio

Sebbene ci siano tanti trattamenti per la filossera, spesso la lotta chimica è una scelta obbligata

È necessario tenere bene a mente questa distinzione: un conto è la filossera, un altro gli afidi.

I due elementi sono ovviamente collegati, dopotutto sono gli afidi a causare la filossera nel leccio.

Precisare ciò è davvero importante, perché aiutare il leccio a guarire dalla filossera non vuol dire automaticamente che la malattia non si ripresenterà, se non si agisce anche sulla causa a monte della stessa: gli afidi.

Ebbene, lottare contro gli afidi è spesso difficile. I rimedi naturali, senza agenti nocivi, risultano essere particolarmente deboli di fronte un insetto parassita così resistente.

Così, la soluzione davvero efficace si rivela essere proprio l’uso di insetticidi, ossia di prodotti chimici e oli bianchi, acquistabili in un vivaio o in un negozio specializzato nella vendita di repellenti.

Innesto del leccio

L’obiettivo è quello di resistere al parassita. Quando un giovane leccio è colpito dagli afidi, una soluzione davvero efficace si rivela l’innesto. Questa operazione consiste nella fusione di due rami appartenenti a varietà o specie diverse. Il termine “innesto” indica proprio questa particolare procedura.

Questo strumento è molto utile per combattere contro insetti aggressivi come questo ma, al contempo, può causare la perdita di cultivar autoctone. In pratica, si vengono a creare degli incroci, con un DNA diverso da quello della pianta originaria.

Lotta biologica alla filossera del leccio

Un’arma decisamente vincente consiste nel dare il via a una battaglia biologica fra insetti. Gli acari sono in natura dei temibili nemici degli afidi (e, di conseguenza, della filossera). Quindi, perché non sfruttare i rapporti di antagonismo tra questi organismi viventi?

Può sembrare strano dover ricorrere a dei parassiti per combattere altri parassiti, ma agire in questo modo non è spesso solo necessario bensì utile. La lotta biologica fra specie ci aiuta a tenere sotto controllo l’intero ecosistema e a garantire un adeguato livello di biodiversità, riducendo parallelamente il rischio di danni per l’uomo.

Primavere piovose

Le giornate piovose sono un ottimo alleato del leccio malato di filossera. A differenza dei parassiti di natura fungina, l’afide del leccio trova difficoltà nelle primavere piovose.

Questo particolare è davvero importante. È un indicatore utile a distinguere la filossera dall’antracnosi, che all’apparenza provoca danni simili al fogliame.

L’antracnosi trova nelle primavere piovose il suo migliore habitat, proprio perché è una malattia fungina. È invece l’opposto per la filossera.

Nel caso in cui scoprissimo che, in realtà, si tratta di antracnosi allora il nostro piano di difesa e attacco dovrà necessariamente cambiare, e sostituire immediatamente gli insetticidi con i fungicidi.

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Fillossera del leccio, come curarla? Ecco la nostra guida ultima modifica: 2022-04-26T16:31:59+00:00 da Giulia Corrias

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