L’anice.

Pinpinella snisum: anice

È tornato il sereno e con il sole sono ricominciate le escursioni, soprattutto quelle in campagna.

In un ambiente come quello campestre, rilassato e socievole, è dolce passeggiare al suon di cicale canterine, è davvero facile imbattersi in un profumo inconfondibile.

Sono tante le sensazioni olfattive che si avvertono passeggiando in un campo, quello dell’ Anice è il profumo che non ammette errori.

Comunemente chiamata Anice, fu Linneo a darle il nome di Pinpinella anisum (Linneo 1753), Anisina che dal greco significa scacciare, non a caso.

La ricerca del nome è appunto attribuibile all’inconfondibile aroma che la pianta di anice possiede, principale scopo della sua coltivazione.

In Europa sembra ci sia arrivata ma ancora non è ben chiaro da dove.

C’è chi la colloca nel lontano Oriente (non made in China) e chi invece fa risalire le sue origini alle antiche zone delle Mesopotamia, l’Egitto, terra fertile del Nilo.

Con il nome comune di Anice si indicano una quantità nutrita di specie, alcune delle quali senza una vera e propria affinità di parentela botanica.

anice spontaneo

Tra le più conosciuto abbiamo l’Anice stellato (Illium Verum) e l’anice verde o anice comune (come viene definito) Pinpinella anisum.

Indice

L’anice: Caratteri botanici.

L’anice, pianta erbacea annuale, può vantare particolari caratteristiche.

Pianta aromatica, con inquadramento botanico del tipo:

  • Ordine: Apiales
  • Famiglia: Apiaceae
  • Genere: Pinpinella anisum

Il fusto della pianta di anice può arrivare ad altezze minime di 30 cm fino ad un massimo di 50-55 cm.

Tipicità della Pinpinella anisum è la colorazione dei fiori, bianco intenso e piccoli, ed è possibile ammirarli d’estate, periodo dell’anno in cui la pianta va a fioritura (luglio/agosto).

fiore dell'anice

Foglie: non sono numerose ed occupano posizione non del tutto regolari lungo il suo fusto e la loro forma è diversa a seconda del punto di inserimento lungo il fusto (la foglia sulla parte bassa è di forma e dimensioni diverse da quella posta più in alto).

Il frutto della pianta dell’anice, di colore scuro a maturazione, presenta una conformazione ovale e nelle fasi iniziali di sviluppo è giallo-verdastro.

Il terreno migliore per l’anice.

L’anice è una pianta che cresce bene in terreni tendenzialmente sciolti, di medio impasto e con valori di calcare attivo ed argilla medio alti, garanzia di sviluppo ottimale.

L’ideale per chi decide di coltivare anice è un terreno con ottime capacità di drenaggio e che eviti ristagni ed effetti negativi del ristagno, buona dotazione di sostanza organica è apprezzata.

L’anice è una che non si presta a terreni umidi e compatti, non sopporta i ristagni e gli eccessi di umidità, facile in questi terreni.

L’anice si adatta bene anche a coltivazioni in vaso.

Pimpinella anisum: clima ed esposizione.

La Pinpinella anisum orientale d’origine, si adatta bene ad essere coltivata all’interno dell’antico Continente ma anche Messico ed Asia sono zone di coltivazione, con estati calde e temperature sempre elevate.

Il clima tipicamente caldo e temperato è condizione di crescita favorevole : optimum della specie 15-25° C.

Resiste al freddo, contrariamente a come si può pensare, anche temperature prossime allo zero non sono dannose.

Il danno principale è però il ritorno in freddo (cioè condizioni climatiche atipiche della stagione in corso).

I raggi del sole sono spesso indispensabile per la pianta, questo giustifica il fatto che si scelgono zone battute dal sole per la sua collocazione e riparata dal vento, zone ombrose le eviterei!.

Acque e Anice, esigenze.

Le precipitazioni naturali rappresentano una fonte di adacquamento sufficiente per l’anice, ma non disdegna annaffiature saltuari, regolari e costanti, in condizioni di prolungata siccità e se si sceglie una coltivazione da balcone: in vaso.

Al tempo stesso sono da evitare irrigazioni spinte che anneghino la coltura.

Seminare e propagare Pimpinella anisum.

L’anice si riproduce per semina, sul finire della primavera, fine aprile inizio maggio per intenderci.

I semi hanno una dimensione notevolmente piccola, attenzione a non esagerare con terreno nella fase di copertura e lavoralo con accuratezza.

semi di anice

Cresce velocemente, ed impiega più di un mese per germinare, con sesti d’impianto fitti è necessario praticare un diradamento, sfoltendo le piante con altezza di 10 cm, evitando il trapianto e/o il travaso, non sono ben tollerati.

La propagazione è per seme, febbraio-marzo i mesi migliori per il semenzaio, aprile se si sceglie la semina diretta

Pimpinella anisum: concimazione, avversità e potature.

I fertilizzanti a lenta cessione rappresentano la migliore soluzione per chi coltiva anice. Una prima somministrazione in primavera ripetere poi l’applicazione in autunno.

Strano ma vero, l’anice non soffre di particolari avversità, non ci sono nemici specifici che l’aggrediscono.

Come descritto in precedenza, la potatura si esegue per semine fitte. In caso contrario non occorre.

Anice: raccolta foglie e frutti.

La raccolta delle foglie della pianta di anice è un’operazione che può avvenire in qualsiasi periodo dell’anno e secondo le necessità.

La stagione in cui i frutti arrivano a maturazione è la fine dell’estate: agosto/settembre, dipende un po’ anche dall’andamento stagionale dell’annata in corso.

Pimpinella anisum: usi della pianta

Ad essere utilizzati sono i semi e i piccoli frutti della pianta di anice. Una volta raccolti vengono essiccati e talvolta anche pestati. Utilizzati in cucina ed in farmacia.

L’uso più frequente della pianta di anice è quello a scopo aromatico, in cucina soprattutto quella orientale, come insaporitore di portate di carne.

In Occidente l’anice trova largo consumo, in pasticceria e per la produzione di liquori.

I semi vengono distillati a vapore per l‘estrazione degli olii essenziali dal tipico aroma, anche il seme tal quale è impiegato per usi culinari.

È l’anetolo il composto aromatico dalle confondibili caratteristiche olfattive.

Anice: lo sapevi che

Dalle antiche origini, già Plinio il vecchio ne conosceva l’utilità, come elisir di giovinezza e come sonnifero. Arabi, greci ed egizi ne facevano largo uso.

In Italia cresce come pianta spontanea principalmente in Sicilia (condizioni climatiche favorevoli) , coltivazioni di anice sono invece presenti in Toscana ed Emilia, dove le sarchiature e vangature del terreno evitano il diffondersi delle malerbe.

coltivazione-di-anice-in-pieno-campo

Nell’utilizzo di questa aromatica, attenzione, c’è la possibilità di imbattersi nella sua antagonista, con caratteristiche botaniche simili, è tossica ed è conosciuta come l’ Illicium Religiosum Sieb.

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L’anice. ultima modifica: 2019-06-23T12:09:25+00:00 da Francesco Mauriello

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