Malattie del lauro: quali sono e come si curano

malattie del lauro

Le malattie del lauro (laurus nobilis) sono importanti da riconoscere perché una diagnosi preventiva può davvero fare la differenza.

La pianta del lauro, comunemente chiamata alloro, appartenente alla famiglia delle lauracee, è un arbusto sempreverde che varia la sua altezza dai 2 ai 6 metri, fino ad arrivare a 15 metri.

Ha foglie ovali e molto aromatiche, usate in cucina o come erbe curative contro emicranie e disturbi digestivi. Inoltre vengono usate per tenere lontani gli insetti nelle zone più calde. È molto diffusa in tutte le regioni d’Italia e i suoi fiori bianchi sbocciano in primavera tra marzo e aprile.

La pianta di lauro è una pianta dioica, ovvero ha la parte femminile e quella maschile su due piedi separati, e solo nella parte femminile dopo i fiori compaiono i frutti: piccole bacche dal colore scuro, dalle molteplici proprietà e usate anch’esse quindi nei più svariati campi, dall’uso medicale a quello alimentare.

Si tratta di una varietà facilmente coltivabile sia in giardino che in vaso perché si adatta all’ambiente e non ha particolari esigenze. E’ consigliabile, però, metterla in contatto diretto con i raggi del sole e riparata dal freddo per proteggerla nei mesi invernali.

Nonostante sia di facile coltivazione, si possono riscontrare comunque alcuni problemi e malattie causati da parassiti, funghi e batteri.

Indice

Malattie del lauro: parliamo della psilla

psilla è una malattia dell'alloro

La psilla è una malattia dell’alloro che colpisce le foglie

La psilla è un piccolo parassita di colore marrone o verde che si riproduce molto velocemente e colpisce molte piante, inclusa la pianta di lauro. Si nutre delle foglie giovani che perdono nutrimento e seccano, e rilascia una sostanza appiccicosa, la melata, che impedisce la fotosintesi.

Se l’infestazione è ancora nella fase iniziale basta spruzzare sopra del sapone potassico molle che, unito all’acqua, forma una barriera che soffoca alcuni parassiti e soprattutto le uova.

Se l’infezione invece è già in fase avanzata, esistono in commercio gli antocorditi, insetti che si nutrono proprio della psilla, e basterà lasciar fare a loro.

La cocciniglia, una delle malattie del lauro più comuni

Un altro insetto molto resistente è la cocciniglia bruna, grazie alla sua corazza cerosa.

È molto prolifico e mentre in inverno vive sotto terra, nei mesi caldi risale sulla pianta per succhiare la linfa. Le foglie della pianta di lauro avranno delle macchie scure e cadranno velocemente.

In questo caso la prevenzione è fondamentale, basta inumidire e pulire le foglie del fusto e usare l’olio bianco se l’infestazione è in corso.

Oidio e fumaggine: due nemici per il lauro

Anche lo oidio è molto diffuso, chiamato comunemente mal bianco, perché questa malattia fungina crea sopra la foglia una patina biancastra che impedisce la fotosintesi.

La cura è semplice, basta potare le parti colpite e spruzzare su tutta la pianta un trattamento di acqua e bicarbonato. Bisogna fare molta attenzione,perché se non presa in tempo, può rapidamente coinvolgere e infettare anche altre piante.

Se invece la patina sopra le foglie è nera, allora la vostra pianta di lauro è colpita dalla fumaggine, causato da un fungo spesso associato alla comparsa della psilla, in quanto prolifica stimolato dalla melata, dal clima e dall’umidità.

Anche in questo caso questa patina impedisce la fotosintesi e l’unico rimedio è eliminare innanzitutto i parassiti e pulire bene il fogliame. Se ciò non dovesse bastare servirà un trattamento di poltiglia bordolese.

Oziorrinco, il nefasto coleottero

L’oziorrinco è una tipologia di coleottero che colpisce moltissime piante. Se notate che la vostra pianta sembra debole e le sue foglie sono state smangiucchiate, potrebbe essere colpa di questo insetto.

Gli adulti infatti si nutrono delle foglie, mentre le larve si cibano delle radici, rischiando così di far morire la pianta.

Le larve si possono combattere con un trattamento di nematodi entomopatogeni, mentre per gli adulti basta scuotere la pianta o, se sono troppi, collocare delle trappole create apposta e sistemarle attorno al tronco.

Le malattie del lauro di origine fungina

Batteri e funghi sono le cause di alcune malattie del lauro

Batteri e funghi sono le cause di alcune malattie del lauro

Macchie di un colore violaceo sulle foglie sono un sintomo del vaiolo della baia, causato da un fungo. Non è una malattia particolarmente grave e la pianta di lauro guarirà con un semplice fungicida contenente rame.

La batteriosi è molto rara ma si manifesta con macchie sulle foglie o ferite sui frutti. In questo caso non si può fare altro che usare dei prodotti disinfettati e tagliare le parti malate. Si consiglia di utilizzare dei prodotti a base di rame che riducono il proliferarsi di batteri.

Un batterio comune a molte piante che si può presentare anche nella pianta di lauro, è la Xylella. Se la pianta appare secca e smette di crescere, è stata probabilmente colpita da questo batterio. Non c’è rimedio, se non limitare i danni, anche in questo caso, potando le parti colpite in modo che non si ammali tutta la pianta.

La comparsa, invece, del phytopthora potrebbe essere colpa nostra. È un fungo che attacca le radici quando manca loro ossigeno e risultano indebolite, a causa di una eccessiva irrigazione o da un terreno poco drenante. Bisogna quindi stare attenti a non innaffiarla troppo o a non esporla a piogge molto frequenti.

Inoltre bisogna controllare bene il terreno: se piantiamo la pianta di lauro in un vaso la torba deve essere mescolata con il 30% di perlite, se la mettiamo per terra bisogna assicurarsi che l’acqua riesca ad assorbirsi velocemente, altrimenti bisogna scavare una buca di 1 metro per 1 metro e piantarla con torba e perlite distribuite in parti uguali.

Se prestiamo attenzione, con semplici piccoli accorgimenti potremo avere delle splendide, e sane, piante di lauro da utilizzare in cucina, per curare naturalmente disturbi comuni, o semplicemente per ornare il nostro giardino o il nostro balcone.

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Malattie del lauro: quali sono e come si curano ultima modifica: 2022-02-19T11:03:03+00:00 da Giulia Corrias

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