di Antonino Crapanzano
L’iperico (Hypericum perforatum, L.) è una pianta dalle mille proprietà benefiche per gli esseri umani ma bisogna fare molta attenzione quando la si utilizza perché, se impiegata con imprudenza, potrebbe causare una serie di spiacevoli effetti indesiderati.
Utilizzata sin dall’antichità, l’iperico è conosciuto anche come erba di San Giovanni perché la sua fioritura massima si ha intorno al 24 giugno, ricorrenza di San Giovanni o erba dall’olio rosso per il colore dell’essudato contenuto nei suoi fiori o, ancora, scacciadiavoli perché in antichità si pensava che cacciasse via gli spiriti maligni.
In questo articolo parleremo delle proprietà dell’iperico, sia botaniche che terapeutiche e saranno esposti alcuni consigli per utilizzarla nel migliore dei modi, evitando spiacevoli esperienze.
Indice
Iperico: proprietà botaniche
Hypericum perforatum è una pianta officinale, erbacea, perenne, glabra e semi-sempreverde, conserva le foglie per l’intero anno perdendone alcune durante l’inverno; l’iperico, originario dell’Europa, appartiene alla famiglia delle Guttiferae, ha un fusto eretto, legnoso nella parte più bassa e può raggiungere un’altezza compresa fra 60 e 100 cm.
L’erba di San Giovanni cresce spontaneamente nei campi incolti durante la stagione estiva, tende a essere una pianta infestante e per questo motivo sarebbe opportuno effettuare una potatura sostanziale durante la stagione autunnale. Ha una radice rizomatosa.
Le foglie sono sessili, opposte e oblunghe; i fiori, riuniti in corimbi, somigliano a una stella e sono composti da cinque petali di colore giallo vivo, una nota caratteristica è la presenza di stami molto appariscenti. Le proprietà dell’iperico sono dovute alle foglie e alle sommità fiorite, raccolte per la preparazione dei rimedi terapeutici.
Vengono raccolte le foglie perché sul loro margine sono presenti piccole ghiandole che contengono l’olio essenziale dell’iperico; sui petali, guardandoli in controluce, si osserveranno piccoli puntini traslucidi contenenti, anche questi, olii essenziali il cui più importante principio attivo è l’ipericina.
Iperico: come coltivarlo
L’iperico cresce spontaneamente nel nostro territorio ma è anche possibile coltivarlo in quanto il nostro clima è ideale per le sue proprietà e per soddisfare le sue esigenze. Vediamo quali sono le condizioni agronomiche necessarie per farlo crescere in maniera ideale.
Terreno
Questa pianta predilige terreni asciutti e ben drenati per evitare i ristagni d’acqua e per questo motivo, che siano anche ricchi di sabbia. L’iperico presenta una crescita spontanea nei terreni incolti e poveri di sostanza organica ma anche sui bordi della strade.
Clima ed esposizione
Hypericum perforatum predilige le zone molto soleggiate con un clima mite e invece, preferisce una esposizione semi-ombreggiata in caso di estati molto calde come al sud; la stagione invernale non è un problema per questa pianta perché sopravvive anche ai climi molto rigidi, questo consente la sua coltivazione fin sopra 1000 m di altitudine.
In quest’ultimo caso la pianta, esposta a temperature sotto zero, perde le sue foglie e va incontro a un periodo di stasi invernale; la primavera successiva si avrà una maggiore produzione di nuove foglioline. Un accorgimento che permette all’iperico di sopportare meglio la stagione fredda è la pacciamatura del terreno alla base della pianta.
Irrigazione
L’iperico non ha bisogno di frequenti apporti idrici, infatti, si accontenta dell’acqua piovana. Sarà necessario irrigare la pianta in caso di periodi di prolungata siccità facendo molta attenzione che il terreno sia ben asciutto tra una irrigazione e la successiva, fino in profondità.
Concimazione
La concimazione della pianta si rende necessaria solamente a inizio primavera, durante la ripresa vegetativa dell’iperico; potrà essere effettuata con stallatico maturo oppure con concime a lenta cessione e che, quindi, si distribuisce nel terreno in maniera graduale.
Potatura
L’iperico si consiglia di potarlo, ogni due anni, sia per contenerne la crescita sia per eliminarne gli steli danneggiati. Si eliminano le ramificazioni a livello del terreno e quelle che presentano l’imbrunimento delle foglie. Si accorciano, al termine della fioritura, i rami dell’anno precedente lasciando alcune porzioni con poche gemme.
L’anno successivo l’erba di San Giovanni produrrà rami giovani che favoriranno una fioritura abbondante.
Moltiplicazione
L’erba di San Giovanni può essere riprodotta mediante la semina, pratica molto inusuale, o mediante la moltiplicazione per talea, divisione dei cespi, utilizzando i polloni che crescono alla base della pianta madre.
Nel caso in cui si ricorre alla semina, questa verrà effettuata tra i mesi di settembre e novembre; la germinazione del seme è molto bassa e, poiché diminuisce con l’età, si consiglia di mettere a dimora semi che abbiano un anno di età, non interrandoli ma semplicemente disponendoli in superficie.
La moltiplicazione per talea potrà essere eseguita in estate prelevando talee, di lunghezza compresa tra 10 e 12 cm, dai germogli laterali legnosi con un ramo portante. La talea si pianta in un luogo non freddo, in miscuglio di torba e sabbia mantenendo il substrato umido fino all’attecchimento e alla comparsa dei nuovi germogli.
Le nuove piantine sarà meglio trapiantarle tra aprile e maggio per evitare danni causati da gelate tardive. Per quanto riguarda la densità d’impianto, si consiglia di disporre tre piante per metro quadro.
Raccolta
La raccolta dei fiori e della foglie dell’iperico viene eseguita durante il periodo in cui la pianta sarà in massima fioritura; in relazione al periodo di semina, questo periodo sarà compreso tra giugno e inizio agosto o tra settembre e ottobre.
Usi e proprietà dell’iperico
L’iperico o erba di San Giovanni è conosciuta, nella medicina tradizionale, per le sue diverse proprietà fitoterapeutiche dovute principalmente alla presenza di un insieme di sostanze attive che, nel loro insieme, prendono il nome di fitocomplesso.
Tra queste sostanze si ricordano l’ipericina e la pseudoipericina, l’iperforina e i flavonoidi quali rutina e quercetina, sostanze che si ottengono dall’estratto secco della pianta e hanno un’azione sedativa e antidepressiva e non solo.
Proprietà terapeutiche
I principi attivi ipericina e iperforina sono responsabili del colore rosso dell’olio di iperico. Hypericum perforatum è un antidepressivo naturale in caso di depressione accompagnata da ansia emotiva e attacchi di panico; in particolare, i suoi principi attivi aumentano i livelli di serotonina.
La serotonina permette il riequilibrio del tono dell’umore conferendo una sensazione di benessere e favorisce una migliore qualità del sonno, contrastando l’insonnia, in quanto aumenta la produzione di melatonina. Alcuni studi hanno, inoltre, evidenziato che l’estratto di iperico agisce sul sistema nervoso.
L’erba di San Giovanni, sul sistema nervoso, limita il riassorbimento di dopamina e noradrenalina che svolgono un ruolo importante nella depressione stagionale e durante gli sbalzi d’umore in menopausa. Viene indicata per il trattamento delle palpitazioni, dei disturbi di deficit/iperattività e dei disturbi ossessivo-compulsivi.
Può essere utilizzato per aiutare a smettere di fumare, contro l’emicrania e per la cura della sindrome da colon irritabile. L’iperico possiede molte altre proprietà benefiche in quanto è un efficace antinfiammatorio, cicatrizzante e tonificante muscolare.
L’iperico, inoltre, aiuta a curare infiammazioni come la gastrite e dolori muscolari. Possono essere preparati infusi o tisane che hanno un potere antibiotico, antisettico, antivirale e antimicotico. L’uso esterno, come olio o unguento, è indicato per la cura di eritemi solari, ustioni di primo grado, lividi, lesioni cutanee, emorroidi e infezioni virali.
Controindicazioni dell’iperico
L’erba di San Giovanni, come abbiamo visto, ha molte proprietà che la rendono un vegetale amico dell’uomo ma bisogna far attenzione ad alcune controindicazioni cui si potrebbe andare incontro, utilizzandola. Innanzitutto, tra gli effetti indesiderati di Hypericum perforatum bisogna sottolineare la sua azione fotosensibilizzante.
Questa azione fotosensibilizzante della cute, nelle persone con pelle chiara, causa arrossamento e bruciore e per questo è consigliabile non esporsi al sole dopo l’utilizzo dell’olio di iperico. Altri effetti collaterali dell’iperico sono: tachicardia, stanchezza, secchezza della bocca, costipazione, irrequietezza, capogiri e aumento di peso.
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