Come coltivare i peperoni: dalla semina alla raccolta

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Stai cercando di sapere come coltivare i peperoni?

Sappi che è molto semplice e se sei paziente potrai avere ottimi raccolti.

In questo articolo ti daremo tanti suggerimenti da applicare, seguili tutti e scoprirai come coltivare i peperoni in modo facile ed economico.

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Indice

Il peperone (Capsicum annum)

Prima di vedere come coltivare i peperoni, come sempre vediamo quali sono le origini di questa coltura per capire le sue esigenze ambientali. Il peperone appartiene alla famiglia delle Solanacee (come il pomodoro, la patata e la melanzana). È una pianta originaria delle zone tropicali dell’America meridionale, probabilmente del Brasile settentrionale. La sua coltivazione in Europa è iniziata verso la metà del ‘500 e si è rapidamente diffusa, tanto che alla fine del 1600 se ne conoscevano già più di 30 varietà diverse.

Esigenze ambientali dei peperoni

Essendo originario di zone tropicali, il peperone, per la sua crescita, richiede un clima temperato – caldo e una posizione soleggiata. In Italia si può coltivare in tutte le zone di pianura. La coltivazione si può iniziare, sotto protezione, già alla fine dell’inverno, ad esempio febbraio, e poi non protetta per tutta l’estate.

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Il terreno migliore per il peperone è profondo, a composizione equilibrata, con una limitata quantità di argilla e piuttosto permeabile. L’acqua piovana devi infiltrarsi velocemente perché la pianta soffre molto i ristagni idrici, anche solo per poche ore. Il pH ottimale è compreso tra 6,5 e 7,2, cioè neutro.

Varietà principali di peperone

Le varietà di peperoni si possono dividere, in base alla forma, in quattro gruppi principali:

  1. Peperoni a frutto di forma quadrata: le verità di questo gruppo sono le più utilizzate negli orti familiari. Le più importanti sono Quadrato di Asti, California wonder, Jolo wonder.
  2. Peperoni a frutto di forma rotondeggiante, di cui la principale varietà è la Cuore di bue.
  3. Peperoni a frutto di forma allungata: questi sono forse i più conosciuti e sono principalmente Peperone di Nocera, Corno di toro, Spagnolino dolce.
  4. Peperoni piccanti: di questi abbiamo già parlato nell’articolo su come coltivare il peperoncino, comunque i più conosciuti sono soprattutto Peperoncino di Cajenna e Habanero.

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Lavorazioni del terreno

Durante l’autunno che precede l’inizio della coltivazione, è necessario preparare il terreno effettuando un’aratura profonda 35 – 40 cm. Si devono poi eseguire un’ottima erpicatura, in modo da sminuzzare le zolle, e una rullatura, in modo da pareggiare il terreno e compattarlo per favorire l’attecchimento del seme. La rullatura, però, non deve essere fatta su terreni argillosi. Queste operazioni vanno eseguite in parte in autunno e in parte in primavera, comunque sempre quando il terreno è asciutto.

Come seminare i peperoni

Infine, prima di vedere come coltivare i peperoni, vediamo come seminarli. La semina viene normalmente effettuata in ambiente protetto alla fine dell’inverno, sia perché i peperoni, come abbiamo visto, non tollerano il freddo, sia perché la loro germinazione è piuttosto lenta. L’ambiente per la semina, non disponendo di una serra, è una cassetta ricoperta da un vetro o da un telo di plastica, all’interno della quale viene disposto del terriccio, mescolato a letame di cavallo oppure a compost.

La fermentazione prodotta dalla decomposizione di questi materiali organici mantiene una temperatura elevata all’interno della cassetta. Questo metodo viene perciò chiamato letto caldo. La temperatura interna deve essere di 24-25 °C, comunque non inferiore a 20 °C, finché le piantine non spuntano dal terreno. Per le fasi successive si può scendere anche a 18 °C, ma non meno. Non appena le piantine avranno sviluppato 3-4 foglie, occorrerà trasferirle in vasetti di torba del diametro di 7-8 cm, che si trovano in commercio già predisposti. Ogni vasetto dovrà ospitare una sola piantina.

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Un’altra tecnica consiste nel seminare direttamente in appositi cubetti di torba o terriccio, inseriti in un reticolo a maglie quadrate. Questi contenitori hanno il vantaggio di poter essere trapiantati direttamente nel suolo, insieme alla piantina che contengono. Così facendo, si risparmia un’operazione rispetto al caso precedente, quindi tempo. Insieme di più cubetti si chiama blocchiera. Queste strutture si trovano facilmente in commercio già pronte per l’uso.

Nelle regioni meridionali e più calde è possibile effettuare la semina direttamente in pieno campo, già a partire dalla metà del mese di aprile. Bisogna prima tracciare delle file, distanti 60 – 70 cm, lungo le quali scavare delle bocchette, a 45 – 50 cm l’una dall’altra. In ogni bocchetta vanno collocati in 2-3 semi.

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Come trapiantare i peperoni

Vediamo ora come coltivare i peperoni. Con il trapianto, infatti, inizia la vera e propria coltivazione. Il trapianto in pieno campo va eseguito quando non vi è più il pericolo di dannosi abbassamenti di temperatura: durante la notte non si deve però mai scendere sotto i 10 °C.

Il periodo migliore per eseguire questa operazione va da metà aprile nelle regioni meridionali e a metà giugno in quelle settentrionali. Se la pianta è stata coltivata in vasetti di torba o nelle blocchiere, il trapianto risulta molto agevole: basta scavare delle piccole buche, alle distanze consigliate per la semina in pieno campo (vedi sopra) e inserirvi le piantine insieme al loro pane di torba.

Come coltivare i peperoni: i lavori da eseguire

Continuando a conoscere come coltivare i peperoni, devi sapere che una volta effettuato il trapianto, è opportuno eseguire le seguenti operazioni:

  • Una o più sarchiature, allo scopo di arieggiare lo strato superficiale del terreno e di eliminare le eventuali erbacce.
  • Una o più rincalzature, che consistono nell’apportare terra alla base del fusto. Questa operazione protegge il colletto, una parte molto delicata, evitando che l’acqua piovana o quella somministrata con l’irrigazione entrino in contatto con esso causando l’insorgenza di marciumi.
  • Bisogna inoltre eliminare i germogli che crescono all’ascella delle foglie, cioè Nello spazio esistente tra il picciolo e il fusto. Questi organi erbacei sottraggono ai frutti parte delle sostanze nutritive. Questa operazione viene chiamata scacchiatura e può rendersi necessaria diverse volte.
  • Una cimatura, da effettuare quando la piantina ha raggiunto un’altezza di 15-20 cm: si asportano le cime di ogni ramo, recidendole al di sopra della seconda foglia che segue il frutto. Questa operazione riduce lo sviluppo in altezza della pianta e soprattutto favorisce la crescita di nuovi frutti, lasciando a loro disposizione una maggior quantità di sostanze nutritive.

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La raccolta dei peperoni

Ora che sai tutto su come coltivare i peperoni, è arrivato il momento di raccoglierli. I frutti non maturano tutti contemporaneamente, la raccolta è quindi scalare. La si effettua a partire da giugno fino alla fine di settembre, tagliando il picciolo vicino al fusto. La maturazione più precoce riguarda ovviamente le regioni meridionali.

I peperoni verdi possono essere raccolti anche prima di raggiungere la maturità, cioè non appena raggiungono dimensioni accettabili. La loro maturazione si può completare durante la conservazione. I peperoni gialli e quelli rossi, invece, devono essere raccolti a completa maturazione: questa si verifica quando i frutti hanno raggiunto la colorazione tipica della varietà a cui appartengono. Devono essere cioè completamente gialli o completamente rossi, senza più presentare macchie di colore verde.

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Come coltivare i peperoni: dalla semina alla raccolta ultima modifica: 2018-04-10T10:49:55+00:00 da Elia Valmori

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