Asfodelo: una pianta tanto bella quanto unica

asfodelo

L’asfodelo è una pianta perenne della famiglia delle Liliaceae che comprende più di cento specie erbacee.

Gli asfodeli si trovano generalmente in zone di montagna, prediligono le aree e crescono prevalentemente in terreni calcarei e aridi.

Spuntano e si moltiplicano facilmente anche in aree adibite al pascolo intenso poiché le foglie si rigenerano anche se vengono mangiate dagli erbivori.

Si tratta di una pianta duratura che cresce spontaneamente nel bacino del Mediterraneo, in Italia si trova principalmente in Sardegna e in Liguria ma anche in Sicilia, in Puglia e nella zona della Maremma.

Indice

Caratteristiche e storia dell’Asfodelo

Le foglie dell’asfodelo, di colore celeste-verde, si presentano strette e lineari con l’estremità appuntita e prendono la forma di una rosetta.

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L’asfodelo ha una caratterista forma a spiga.

La spiga di fiori può arrivare ad essere alta anche più di un metro ed è più o meno ramificata a seconda della specie.

Il fusto è robusto, cilindrico e privo di foglie le quali nascono solo sulla parte basale del gambo.

I frutti sono piccole capsule sferiche di colore verde che, giunte a maturazione, diventano rossastre. Gli erbivori al pascolo sono estremamente golosi delle bacche di questo arbusto.

I fiori, che ricordano molto i gigli, sbocciano dal basso già ad inizio marzo e la fioritura continua fino a giugno.

La pianta si presenta in cespugli forti e resistenti, alti anche più di un metro.

L’asfodelo giallo è comune in Sardegna, fiorisce tra aprile e maggio, predilige terreni sassosi e nasce ad alta quota, mentre l’asfodelo montano o asfodelo bianco fiorisce tra maggio e giugno e si può trovare già a 300 metri.

In Sardegna, l’asfodelo viene chiamato anche iscaria o cadilloni ma il nome più comune è purrazzo o porraccio.

Le varietà di asfodelo erano ritenute sacre dai greci.

I prati di Asfodeli nell’antica Grecia erano considerati il soggiorno dei morti di conseguenza si usava piantarli sulle tombe dei defunti.

In epoca romana invece si pensava potessero tenere lontani gli spiriti maligni, venivano quindi posti davanti alle porte delle case.

Coltivazione e cura dell’Asfodelo

L’asfodelo può essere coltivato interrando i semi, acquistabili presso vivai o su internet.

È preferibile piantare i semi piuttosto che prelevarlo in natura poiché questa pianta presenta radici molto fragili che potrebbero rovinarsi nello spostamento.

La coltivazione deve avvenire in terreni fertili, sabbiosi e argillosi, la pianta ha poche pretese e si adatta a vivere in diverse condizioni sopportando bene le temperature estive come quelle invernali.

È un’erba che predilige posizioni soleggiate o a mezz’ombra e va innaffiata solo in periodi di siccità, il resto del tempo sono sufficienti le sole precipitazioni.

Oltre che per semina la pianta si moltiplica anche per divisione dei rizomi, operazione da effettuare unicamente in autunno.
Il seme può essere piantato in estate, in vaso e deve essere appena coperto dalla terra.

Le piantine resteranno in vaso per almeno tre anni prima di essere trasferite in piena terra poiché la crescita è piuttosto lenta. Il travaso va effettuato sempre in estate o al più in primavera.

Questa pianta resiste bene agli attacchi di malattie e parassiti anche se teme particolarmente il marciume radicale causato dai ristagni di acqua. Pertanto, per evitare che le radici possano marcire, è bene che il terriccio sia poco compatto e ben drenato.

L’arbusto può essere concimato con del fertilizzante granulare ogni tre mesi, per quanto riguarda la potatura invece essa deve avvenire in primavera cercando di rimuovere gli elementi rovinati.

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L’asfodelo giallo si trova principalmente in Sardegna

L’asfodelo è unico e magnifico usato come pianta ornamentale inserito in aiuole e bordure.

Usi dell’Asfodelo

Questa pianta atipica veniva e viene ancora usata anche a livello culinario. Sembra infatti che abbia costituito un’importante fonte di sostentamento in passato, soprattutto nei periodi di carestia.

In Sardegna il germoglio viene consumato come un asparago ed essendo una pianta mellifera dai fiori è possibile ricavare un miele molto raro e rinomato per la tradizione sarda.

Viene prodotto tra marzo e aprile e ha un sapore delicato e raffinato, lievemente acido e un colore molto chiaro, quasi cristallino.

Ha infinite proprietà, è antibatterico, antinfiammatorio e possiede un alto contenuto di sali minerali.

I fiori di asfodelo sono edibili e si raccolgono quando non sono ancora sbocciati. Possono essere utilizzati nell’insalata ma anche canditi.

Le radici possono essere arrostite mentre i gambi lessati vengono utilizzati nella frittata.

L’asfodelo in Sardegna ha avuto per secoli un ruolo molto importante nella creazione di utensili. Con i gambi venivano realizzati strumenti per contenere le vivande e pregiati cesti artigianali.

In alcune località della Sardegna lo stelo dell’asfodelo viene ancora utilizzato per tradizione per intrecciare dei cestini. I mazzi vengono raccolti tra marzo e aprile, lasciati ad asciugare al sole per 10 o 20 giorni e infine tenuti in casa per lunghi periodi.

Prima di iniziare l’intrecciatura i fusti vengono messi a bagno per ore così da renderli elastici e flessibili. La tradizione viene tramandata di madre in figlia ed è molto apprezzata dai turisti.

Proprietà benefiche dell’asfodelo

L’arbusto viene utilizzato anche per scopi curativi nella medicina popolare.

I tubercoli vengono usati topicamente per curare dermatosi e scottature solari e risultano utili anche come cosmetico per schiarire le efelidi.

L’uso interno come astringente è prevalentemente sconsigliato a causa della presenza di alcaloidi. Per evitare eventuali effetti collaterali è opportuno comunque consultare il medico prima dell’uso.

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Asfodelo: una pianta tanto bella quanto unica ultima modifica: 2021-06-23T17:44:23+00:00 da Giulia Corrias

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