Acidofile: tutto quello che bisogna sapere per coltivarle

Le piante acidofile sono delle degne protagoniste dei nostri giardini.

Con il loro lato estetico particolarmente spiccato e l’innata resistenza, infatti, queste piante hanno saputo ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto tra le colture più amate e gettonate dai pollici verdi del mondo.

Tra le acidofile compaiono piante come:

E tante, tantissime altre piante che ogni giorno vediamo e ammiriamo, soprattutto quando, essendo in fiore, con il loro aspetto colorato ci ricordano che la bella stagione sta arrivando.

Dato che sono così diffuse, vediamo come ci si deve comportare per curarle al meglio e garantirgli di fiorire in tutta la loro incredibile bellezza.

Iniziamo!

Indice

Piante acidofile: cosa sono e quali sono le più diffuse

Il termine acidofile, forse, non sarà troppo conosciuto o diffuso tra i non addetti ai lavori, ma indica delle piante appartenenti a una specifica specie botanica di tipo perenne; come indica il nome, la peculiarità di queste piante è quella di riuscire a vivere in terreni acidi il cui pH è sempre inferiore a 7.

acidofile

Le acidofile: una categorie di piante interessante e variegata

Sebbene siano particolarmente diffuse nei giardini di tutto il mondo, non si tratta di piante estremamente facili da curare, ma che, anzi, hanno bisogno di cure specifiche se si vogliono evitare spiacevoli attacchi di parassiti che possono comprometterne in modo irreparabile la salute e l’aspetto.

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Tra le acidofile, vanno menzionate tantissime piante che tutti noi conosciamo: le azalee, le camelie, le mimose, le calle e tante altre varietà.

Importante da sapere è che tutte queste piante possono essere suddivise in tre diverse categorie:

  • le varietà erbacee (giglio, calla, clivia)
  • le varietà ad arbusto (mimosa, magnolia, gardenia)
  • le varietà ad albero (la betulla, l’acero)

Come è facile immaginare, essendo tantissime specie, ognuna di esse avrà delle caratteristiche specifiche, ma ci sono delle peculiarità comuni a tutte le acidofile a cui è sempre bene fare attenzione quando ce ne si occupa.

In genere, queste riguardano i concimi da usare e l’irrigazione da somministrare alle piante e si tratta di elementi cruciali.

Le cure per le acidofile

Dato che il terreno è un elemento imprescindibile per una corretta cura delle piante acidofile, è naturale immaginare che il terriccio abbia una grande importanza quando si parla delle loro cure.

Questo deve essere leggero e senza calcare.

Qualora il terreno, invece, presenti calcare, è importante arginare la situazione aggiungendo prodotti formulati con chelati di ferro, cosa che permetterà di ottenere fioriture più rigogliose ed esteticamente appaganti.

Quando si coltivano acidofile è importantissimo applicare uno strato di argilla in palline o ghiaia nello spazio (buca o vaso) che ospiterà la coltura: questo, infatti, favorirà la ventilazione del terriccio e aiuterà il terreno a drenare l’acqua in modo ottimale.

Se ci si rende conto che il terreno non è acido abbastanza, la pacciamatura è la soluzione: usando della corteccia o gli aghi di pino riuscirete a bilanciare il pH.

La concimazione

Per concimare al meglio le acidofile è necessario usare dei prodotti specifici; usare dei prodotti generici e quindi prive delle giuste dosi di nutrienti e minerali utili alla pianta, infatti, potrebbe mettere a rischio la loro fioritura.

In genere, si possono usare chelati di ferro (quando per esempio si presentano macchie giallastre sulle foglie) o solfati di ferro (per aggiustare il pH).

acidofile

Il concime e il terreno sono essenziali per le acidofile

Se, invece, si prediligono soluzioni naturali, l’ideale sono i concimi a base di lupini tritati che rilasciando azoto rendono il terreno più acido.

E l’irrigazione

L’acqua usata per irrigare le acidofile deve essere priva di calcare; l’uso di un’acqua non privata di minerali, infatti, porterà la vostra pianta a morire nel giro di qualche giorno.

La soluzione ideale per l’irrigazione di queste varietà è senza dubbio l’acqua piovana, ma anche quella di rubinetto (dopo essere stata messa a decantare per 24 ore) può essere una buona alternativa.

L’annaffiatura deve essere regolare, ma attenzione, evitate di bagnare foglie e fusto.

In estate optate per la nebulizzazione di acqua sulle foglie; questa operazione deve essere fatta la sera per evitare che il sole, colpendo le gocce d’acqua, bruci la pianta.

Minacce e malattie della acidofile

Per preservare la fioritura e la salute della vostra acidofila, dovrete prestare molta attenzione a tutti i segnali che questa vi darà, di modo da poterli risolvere in tempo.

Uno dei problemi più diffusi riguarda la secchezza improvvisa: in genere questo è sintomo di una gelata primaverile inaspettata.

Se, invece, ci sono delle macchie di piccole dimensioni sulle foglie, è possibile che il problema sia l’eccessiva esposizione al sole. Non si tratta di un problema che può mettere a repentaglio la salute della pianta, ma comunque meglio intervenire tempestivamente non appena si nota.

Quando sulle foglie compaiono delle pustole nere che ne coprono tutta la superficie, siete davanti a una infestazione fungina.

Per risolverla dovrete distanziare le piante, migliorare la ventilazione dell’ambiente e, soprattutto, intervenire con antifungini e antimicotici ad hoc.

 

Basta poco per avere uno splendido giardino in fiore. Ora, puoi!

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Acidofile: tutto quello che bisogna sapere per coltivarle ultima modifica: 2020-10-18T11:17:26+00:00 da Giulia Corrias

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