Piante leguminose: perché coltivare legumi nell’orto?

fave

I legumi, insieme ai cereali, sono tra gli alimenti alla base della dieta mediterranea.

La loro coltivazione è diffusa in tutta Italia, sia per il consumo alimentare, fortemente consigliato poiché fonte naturale di proteine, sia per il nutrimento del terreno stesso, che giova della presenza di piante leguminose anche in favore delle altre piante coltivate.

Vediamo quali sono le specie di piante leguminose più diffuse, come si coltivano e come sfruttare al massimo le proprietà benefiche delle leguminose sui terreni coltivati.

Indice

Piante leguminose: quali coltivare

pianta del cece

Le leguminose, altrimenti dette Fabacee, sono una famiglia di piante appartenenti all’ordine delle Fabales.

La famiglia include alcune delle piante più coltivate in Italia: il fagiolo, la fava, il lupino, il pisello, la lenticchia, il carrubo, la soia, il cece, l’arachide.

Tutte queste piante sono accomunate dalla presenza del baccello, ossia il frutto della pianta, contenente i semi, impiegati come alimenti in cucina.

Non solo: un’altra caratteristica che le piante leguminose condividono è la presenza naturale di un batterio nelle radici, il Rhizobium leguminosarum, che, come vedremo in seguito, è un grande alleato dell’agricoltura biologica.

In breve una carrellata delle leguminose più coltivate e i metodi di coltivazione.

Pisello

Abbiamo parlato approfonditamente della coltivazione della pianta dei piselli nel nostro articolo: “Come coltivare i piselli: tutto ciò che serve dalla semina alla raccolta“.

Qui ci limitiamo a riportare le nozioni fondamentali per avviare una coltivazione di piselli.

coltivazione leguminose

La pianta ben sopporta le temperature fredde, mentre non tollera il caldo e il terreno secco. Non ha bisogno di concimazioni azotate, come tutte le altre leguminose, ma bisogna stare attenti al quantitativo di potassio: se il terreno ne è privo, bisogna aggiungerlo con un fertilizzante apposito.

Viene seminato in autunno con una macchina seminatrice universale, ad una densità molto alta.

Fagioli

Il terreno ideale per la coltivazione dei fagioli è morbido e a medio impasto. I semi vanno interrati in primavera, tra aprile e maggio, poiché la pianta mal sopporta le basse temperature. La fioritura avviene infatti intorno ai 14 gradi.

La concimazione prevede l’utilizzo di pellettato con aggiunta di potassio. Non bisogna aggiungere azoto alla coltivazione di fagioli.

La raccolta dei fagioli avviene in autunno. Il terreno deve mantenersi asciutto, ma non secco: basteranno due irrigazioni a settimana nelle settimane più calde dell’estate.

Puoi approfondire il tema della coltivazione dei fagioli con il nostro articolo: “Come coltivare i fagioli: tecniche agronomiche e caratteristiche nutrizionali“.

coltivare fagiolo

Lenticchie

Le lenticchie crescono bene in presenza di clima temperato. La pianta è poco resistente al freddo, tollerando bene il caldo e la siccità.

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Il terreno dovrà essere a medio impasto o sciolti, purché ricchi di sostanza organica. La semina va effettuata in primavera e, durante la crescita, vanno eseguiti lavori di sarchiatura e di rincalzatura.

Le piante vanno annaffiate durante il periodo della fioritura, stando ben attenti a non irrigare eccessivamente per prevenire il pericolo del ristagno idrico.

Per maggiori informazioni sulla coltivazione delle lenticchie dai uno sguardo al nostro articolo “Coltivare lenticchie: i passaggi più importanti dalla semina alla raccolta“.

Ceci

Un’altra importante coltivazione di piante leguminose in Italia è quella dei ceci, che, dopo fagioli e piselli, è la terza leguminosa più diffusa al mondo.

La pianta sopporta bene le basse temperature, germinando anche a 10°. Per questo può essere coltivata in autunno nelle regioni del Sud, mentre al Nord è meglio attendere la fine dell’inverno per non andare incontro a temperature eccessivamente rigide.

Il terreno ideale è a medio impasto e profondo. La concimazione deve include soprattutto fosforo, mentre, come già detto per le altre leguminose, l’azoto non va aggiunto.

Ecco dove trovare ulteriori consigli sulla coltivazione del cece: “Coltivare i ceci: caratteristiche, esigenze e tecnica colturale“.

Benefici delle leguminose sul terreno: il sovescio

sovescio

All’inizio di questo articolo abbiamo accennato ad un batterio presente nelle radici delle piante leguminose.

Il Rhizobium leguminosarum ha la capacità di fissare l’azoto contenuto nell’aria direttamente nel terreno.

Le leguminose sono quindi un fertilizzante naturale, ed è per questo che vengono inserite nelle coltivazioni miste – o, per meglio dire, nell’orto sinergico – per migliorare la condizione del terreno con il loro apporto nutritivo naturale.

La tecnica del sovescio consiste nel sotterrare le piante leguminose nel terreno durante il periodo di fioritura, quando le piante sono al picco massimo di contenuto di azoto.

L’apporto di azoto dato dalle leguminose non ha niente da invidiare al concime animale: in un solo ettaro coltivato a leguminose, infatti, viene fissata una quantità di azoto pari a svariate tonnellate di letame.

D’altra parte è giusto sottolineare che, utilizzando il sovescio, si rinuncerà alla raccolta dei frutti delle leguminose, che sotto terra non potranno produrre baccelli.

Ecco perché questa tecnica viene solitamente utilizzata ad anni alterni, permettendo al terreno di riposare e cambiando le colture di anno in anno.

La possibilità di inserire le leguminose negli orti misti è un punto cardine dell’agricoltura biologica. Proprio grazie alla loro capacità di assorbire azoto e di nutrire il terreno, infatti, è possibile rinunciare all’uso di fertilizzanti chimici.

 

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Piante leguminose: perché coltivare legumi nell’orto? ultima modifica: 2019-01-31T10:18:20+00:00 da Simona Ruisi

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