Coltivare il cartamo. Dalle esigenze ambientali alla resa

In questo articolo vogliamo parlarvi di una pianta molto particolare che forse non tutti di voi conoscono: il cartamo. Proprio con questo articolo cercheremo di apportavi più notizie possibili su come coltivare il cartamo, con tutto ciò che è indispensabile sapere, dalle esigenze ambientali alle avversità che si possono incontrare. 

Indice

Origine e diffusione del cartamo

Il cartamo (Carthamus tinctorius L.) è una pianta a ciclo annuale. 

La sua origine la troviamo in corrispondenza dell’Asia centrale e con esattezza nell’attuale regione del Pakistan e dell’Iran.

Origini certe della sua nascita le troviamo anche in Africa, nella zone più orientale del Paese, in corrispondenza di Sudan ed Etiopia.

Ad oggi questa particolare pianta non è molto diffusa e coltivata nel nostro territorio, di fatto li principale produttore del cartamo è l’India. L’Europa e in particolari produttori ovvero Spagna e Portogallo si trovano in classifica molto lontani. Mentre tra i principali produttori oltre all’India troviamo il Messico e in buona posizione anche gli USA.

Coltivato fin dall’antichità per la sua bellezza e per sue proprietà, il cartamo è stato il fiore prediletto di diverse civiltà, in particolare modo in Cina ed Egitto. 

Coltivare il cartamo

Caratteristiche ed esigenze ambientali del Cartamo

Per riuscire a coltivare il cartamo è opportuno essere informati sulle tecniche di coltivazione e le esigenze ambientali della pianta stessa.

Come già accecato la pianta del cartamo è a ciclo annullale e presenta alla sua base una radice di tipo fittotante. Per quanto riguarda le foglie invece ,queste si presentano alterne. Mentre quelle posizionate nella parte inferiore sono oblunghe, quelle della parte superiore si presentano spinose.

I frutti, nonché i semi di questa particolare pianta sono degli acheni e al loro interno sono pieni di olio, tanto che esso è presente in una percentuale pari al 40% del totale. 

Ma veniamo ora a parlare delle esigenze a livello ambientale.

Per coltivare ilm cartamo c’è essenzialmente bisogno di un clima caratterizzato da temperature elevate durante tutto il periodo vegetativo della pianta. Non a caso il cartamo è definita una pianta longidiurna e quindi necessità di una elevata e costante intensità di luce. 

Il terreno prediletto e favorevole per coltivare il cartamo è senza dubbio un terreno argilloso facendo però particolare attenzione ai ristagni d’acqua che si possono verificare. La pianta di fatto non sopporta ristagni idrici e questi ultimi potrebbero essere pericolosi per la vita stessa della pianta. 

Il ph del terreno si predilige neutro o in alterativa alcalino.

Una caratteristica distintiva del cartamo è la sua continua ed abbondante richiesta di acqua. L’acqua di fatto è indispensabile nel periodo di maturazione della pianta.

Non a caso il cartamo possiede una fitta e profonda rete di radici che riesce così a struttura per procurarsi l’apporto idrico necessario.

Le zone da evitare per coltivare il cartamo sono sicuramente quelle umide, di fatto questa pianta non sopporta l’umidità e inoltre necessita di grandi quantità di azoto e potassio. 

In genere il cartamo viene seminato a fine autunno, sopratutto nelle zone con il clima più mite e temperato. 

Per coltivare il cartamo è necessario preparate in modo adeguato il terreno. La preparazione in questo caso prevede una buona aratura solo successivamente si può passare alla semina.

La semina del cartamo deve essere effettuata con una densità corrispondente a circa 30 piante per metro quadrato.

Coltivare il cartamo

Resa del cartamo

Ora arriva il momento della raccolta, che deve essere effettuata quando il seme è completamente maturo. 

Ma veniamo alla resa di questa pianta. In effetti in quanto a resa non ci si può lamentare, poiché il cartamo produce circa 40 quintali di semi ad ettaro. 

Ma come vengono sfruttati i ricavi del cartamo? 

Innanzitutto si possono sfruttare i semi. Al suo interno ogni seme contiene una percentuale corrispondente circa al 40% di olio, come vi abbiamo già accennato. 

L’olio di cartamo trova il suo impiego in specifici settori, ovvero quello farmaceutico e nella produzione di particolari vernici.

Si riescono ad impiegare tutte le parti della pianta. Di fatto, dalla corolla si riesce a recuperare la cartamina. Questa sostanza è particolarmente colorante e quindi viene impiegata nel settore della cosmesi e nella tintoria. 

Trova un preciso sbocco anche il cartamo stesso che viene principalmente impiegato come cibo per gli ovini.

Avete chiarito tutti i dubbi in merito a coltivare il cartamo? Lo sapete invece che sono state Inventate le piante lampada, emettono luce senza corrente elettrica? 

E che ne dite invece di questa? Scoperta la pianta australiana che sa di patatine al gusto sale e aceto.

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Coltivare il cartamo. Dalle esigenze ambientali alla resa ultima modifica: 2018-06-02T11:22:37+00:00 da Nicole

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