Roverella: come si coltiva questa tipologia di quercia?

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In questo articolo parleremo della roverella o anche detta quercus pubescens.

Parleremo delle caratteristiche di questa pianta, consigli su come coltivarla e molte altre informazioni che potrebbero tornare utili a tutti i pollici verdi interessati a prendersi cura di lei.

Indice

Roverella: conosciamola meglio

La roverella, detta anche più comunemente quercus pubescens, appartiene alla famiglia delle Fagaceae e si trova molto facilmente nel territorio Italiano, tant’è che è una tra le querce più diffuse sul suolo nazionale e più amate dai neofiti o dalle persone che non si sono mai interessate a questo settore, tanto da essere chiamata semplicemente “quercia”.

Dove cresce la roverella?

Il quercus pubescens cresce molto frequentemente e in quasi tutti i territori del Mediterraneo, sarà però difficile incontrare una roverella sopra i 1000 metri di altitudine e nell’entroterra poiché non sopporta bene le quote elevate.

Proprio come tante altre specie di querce, anche la roverella gode di un’estrema longevità se si trova in un territorio non a lei ostile, tanto da essere un esempio tipico di albero monumentale.

Esemplari del quercus pubescens hanno raggiunto e superato i 1000 anni, in genere raggiungono i 500 anni senza troppi problemi.

Per cosa si utilizza il legno della roverella?

Il legno della roverella, al contrario della maggior parte delle querce, non è molto utilizzato se non come combustibile, questo perché esso è molto duro e resistente, quindi non il migliore per una lavorazione e produzione di oggetti.

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La roverella ha bisogno di un terreno acido e di altezze poco elevate per crescere e prosperare

Le caratteristiche principali della pianta

La quercia roverella è un albero molto maestoso.

Una volta sviluppata completamente, dopo molti anni, può raggiungere e superare notevolmente i 20 metri di altezza.

Le sue foglie si presentano alterne (disposte una per nodo e quindi orientate o da un lato o dall’altro), e arrivano in genere ad una lunghezza che si aggira tra i 7-8 centimetri.

La roverella, al contrario dei suoi famigliari (querce), nella stagione invernale non perde le foglie, tanto che esse rimangono attaccate ai rami, facendola risultare una pianta rigogliosa tutto l’anno,

La fioritura della roverella può avvenire tra aprile e maggio a seconda della latitudine e della longitudine della pianta e del clima presente.

In più, si tratta di una pianta capace di produrre frutti, tanto che, come altre sorelle di specie da vita alle tipiche ghiande, trovate anch’esse in molti altri esemplari di querce.

Questa ghianda è molto variabile in termini di dimensioni, tanto da avere lunghezza e larghezza diverse a seconda dell’esemplare; si presenta come una specie di cupola abbastanza pelosa di forma sferoidale o ellissoidale.

Questo frutto è utilizzato molto come mangime di animali e viene ancora utilizzato anche se di rado rispetto al passato per produrre una farina particolare che produce a sua volta pane e dolci diversi da quelli che siamo abituati a mangiare ma anch’essi molto buoni.

Moltiplicazione e coltivazione della roverella

La moltiplicazione di questa pianta avviene per seme come molte altre della stessa famiglia.

Per farla crescere bisogna interrare i semi della ghianda che produce in un vaso all’aperto, mantenendolo in condizioni umide e assolutamente non asciutte.

Dopo non più di due mesi da quando si è interrato il seme si deve procedere al trapianto dal vaso al terreno, la messa a dimora si conclude effettivamente dopo circa tre anni.

Il terreno sul quale è meglio far crescere questa quercia deve essere molto profondo e con molta umidità, visto che la roverella non deve mai essere tenuta con il terreno completamente asciutto.

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La ghianda è il frutto che tutte le querce producono.

Quali parassiti la attaccano?

Il parassita che teme di più la roverella è un lepidottero della famiglia Notodontidae detto in gergo processionaria della quercia.

Questo parassita attacca principalmente le foglie della roverella, provocando in esse secchezza e dopo un po’ di tempo se non curate anche la caduta.

Una malattia che può incontrare ancora la roverella è l’oido della quercia, che colpisce molto più frequentemente in territorio europeo.

 

Insomma, in generale la quercus pubescens o anche detta Rovella è una quercia che ha bisogno di molte attenzioni, tra le quali quella di un terreno sufficiente umido durante tutto l’anno e non acido.

Inoltre questo tipo di quercia tende a formare getti che partono dalla base del fusto, detti in gergo polloni che se non curati ogni anno tenderanno a far perdere alla pianta il portamento arboreo tanto desiderato.

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Roverella: come si coltiva questa tipologia di quercia? ultima modifica: 2021-08-17T08:00:25+00:00 da Giulia Corrias

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