Ogni cuoco o cuoca che si rispetti, ha sempre a portata di mano un po’ di origano nella sua cucina.
A te piacerebbe sapere come coltivare l’origano sul balcone di casa tua o nel tuo orto?
In questo articolo ti riveliamo tutti i segreti per avere un’ottima produzione, sia seminandolo in vaso che in campo.
Vediamo insieme, quindi, come coltivare l’origano.
Origano (Origanum vulgare, L. 1753)
L’origano appartiene alla stessa famiglia di altre piante aromatiche molto conosciute, come ad esempio la salvia, la menta e il rosmarino. Per capire bene come coltivare l’origano dobbiamo innanzitutto descrivere le particolarità e le esigenze di questa pianta. L’origano è originario dell’Europa meridionale e dell’Asia occidentale. Era già conosciuto ai tempi dei Greci e dei Romani, i quali lo utilizzavano, proprio come facciamo oggi, per aromatizzare le carni e le insalate. L’origano cresce anche spontaneamente in tutto il bacino del Mediterraneo, soprattutto ai margini dei boschi e nei prati di collina e di montagna.
Esigenze ambientali
Se vuoi sapere come coltivare l’origano, devi anche conoscere assolutamente le sue esigenze ambientali. L’origano, essendo una pianta originaria dell’area mediterranea, predilige un clima temperato-caldo ma non eccessivamente umido e preferisce un’esposizione soleggiata. Tuttavia, può essere coltivato senza particolari problemi anche nelle regioni dell’Italia settentrionale. In montagna resiste fino a 800-1000 metri di altitudine. Sopporta piuttosto bene il freddo: se la sua crescita, nella stagione invernale, avviene in un luogo riparato, per esempio a ridosso di un muro, la pianta può resistere alle gelate (purché non siano troppo intense) senza subire danni.
I terreni più adatti per la sua coltivazione sono ricchi di sabbia, cioè sciolti. L’origano non tollera assolutamente il ristagno d’acqua, fenomeno che si verifica con una certa frequenza nei terreni poveri di sabbia e ricchi di argilla, soprattutto se non sono stati in precedenza ben lavorati, perché tendono a diventare molto compatti.
Come coltivare l’origano
Bisogna dire innanzitutto che non è semplice procurarsi il seme di questa pianta perché è molto piccolo. Un grammo di semi di origano ne conta quasi 12000. Quindi, se vuoi procedere alla sua propagazione, è necessario che prelevi da un’altra pianta gli organi vegetativi che sono in grado di dare origine a nuovi germogli. Per la sua propagazione è dunque possibile seguire due metodi diversi, a seconda della parte di pianta che viene utilizzata allo scopo.
- Divisione dei cespi
- Per talea
Divisione dei cespi
Il metodo di propagazione basato sulla divisione dei cespi consiste nel prelevare i germogli laterali dei cespi più vecchi insieme alla parte di fusto alla base e anche a una porzione di radici. Questa operazione consente di ottenere piccoli cespi, che possono essere trapiantati direttamente in pieno campo. Questo metodo richiede tempi più brevi e un minor numero di interventi.
Per talea
In alternativa al metodo precedente, è possibile ottenere nuovi germogli di origano utilizzando una porzione di rizoma, cioè in pratica una talea. Le operazioni da eseguire per la propagazione tramite talea sono:
- A febbraio, deve essere effettuato il prelievo dei rizomi dalla pianta madre: è bene selezionare, per questo scopo, quelli piuttosto lunghi e robusti.
- Subito dopo è necessario tagliare i rizomi per ricavarne delle porzioni lunghe 7-10 cm, che sono le vere e proprie talee.
- Le talee devono quindi essere piantate a gruppi di 2-3 in vasi di circa 8 cm di diametro, che verranno collocati in un cassetta di legno (non riscaldata).
- Quando le giovani piantine avranno prodotto le radici, occorrerà effettuare una ripicchettatura. Questa pratica consiste nel trasferire ciascuna piantina in un vaso diverso, sempre di circa 8 cm di diametro.
- In primavera, quando sarà cessato il rischio di gelate (alla fine di marzo nelle regioni centro-meridionali e dalla metà alla fine di aprile in quelle settentrionali) sarà necessario cimare le piantine ed effettuare il trapianto in pieno campo. Questa sarà la loro sistemazione definitiva.
Ricorda di cimare le piantine al momento del trapianto: questa tecnica consiste nel tagliare la parte apicale della pianta in modo da favorire la crescita di rametti laterali e quindi aumentare la produzione di foglie, la parte che ci interessa raccogliere.
La conservazione
Ora che sai come coltivare l’origano, passiamo alla conservazione. L’origano può essere conservato mediante essiccazione, metodo che consiste nel raccogliere le cime delle piante, appenderle a un filo e successivamente collocarle in un ambiente caldo e arieggiato. Una volta essiccate, le foglie possono essere staccate e conservate in un vasetto. È bene però tener presente che, poiché il processo di essiccazione richiede tempi piuttosto lunghi, è inevitabile che le foglie perdano una parte del profumo originario: quelle fresche sono certamente più aromatiche!
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