Coltivare il tabacco: necessità della pianta, tecniche colturali e reddito

coltivare il tabacco

Sei interessato a coltivare il tabacco? Vorresti diversificare la tua attività agricola verso questa pianta? Sei semplicemente curioso di conoscere come funziona la coltivazione del tabacco per valutarne una potenziale semina? Se ti stai facendo tutte queste domande, stai leggendo l’articolo giusto. Oggi ti voglio parlare del tabacco e di tutto ciò che devi sapere per avviarne una coltivazione.

Indice

Il tabacco

Il tabacco rientra nella categoria delle piante aromatiche, cioè tutte quelle piante che emanano dei sapori particolari dovuti a delle loro essenze o composti cosiddetti, appunto, aromatici.

Cristoforo Colombo fu il primo europeo a conoscere il tabacco, quando nel 1492 sbarcò alle Bahamas: tabaco era il nome dato al rotolo di foglie secche che fumavano gli indigeni. Nel corso del tempo si è avuta una profonda evoluzione dell’uso del tabacco: dapprima veniva coltivato per creare i sigari e il trinciato da pipa, oggi viene rivolto al consumo per sigarette.

Il maggior produttore al mondo di tabacco è la Cina, mentre l’Italia si ritrova al 9° posto, coltivando tabacco su circa 47 mila ettari e producendo circa 133 mila tonnellate di prodotto.

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Tipi di tabacco

I tipi di tabacco sono davvero moltissimi e variano a seconda della cultivar, degli ambienti in cui cresce la coltura, della tecnica di coltivazione e del trattamento che viene fatto alle foglie dopo la raccolta, denominato “cura”.

I tabacchi maggiormente coltivati in Italia sono il Virginia, coltivato soprattutto in Umbria e in Veneto, il Burley, Paraguay e Badischer, coltivati per lo più in Campania, il Kentucky, in Toscana, Erzegovina e Xanthi Yakà, in Puglia, il Perustitza, in Abruzzo, Havanna e Maryland, nel Lazio.

Una prima classificazione dei tabacchi può essere la seguente:

  • Tabacchi chiari
    • Curati all’aria
    • Curati al sole
    • Curati a fuoco
  • Tabacchi scuri
    • Curati all’aria
    • Curati a fuoco diretto

Caratteristiche di vendita

Il PAU (prodotto agricolo utile) del tabacco è costituito dalle foglie, le quali vengono essiccate con particolari procedure (cure). Ogni varietà di pianta di tabacco ha un diverso tipo di foglia, le cui caratteristiche peculiari la rendono più o meno adatta alla vendita e apprezzabile dal cliente finale. Conoscere queste caratteristiche è molto importante se si vuole coltivare il tabacco.

La qualità del tabacco, infatti, è definita da un insieme di particolarità che si riuniscono in un insieme complesso di composti. Mentre per altri prodotti agricoli la qualità è legata al contenuto di zucchero o amido o olio, nel tabacco la qualità è il risultato del bilanciamento di una serie di prodotti chimici all’interno della foglia.

I composti che influiscono di più sulla qualità delle foglie di tabacco sono i carboidrati, i composti azotati, i pigmenti, i polifenoli, gli elementi minerali, le resine e gli oli essenziali. Altri caratteri, invece, sono importanti per le caratteristiche organolettiche che andranno poi a influenzare il piacere del fumo: contenuto in nicotina (forza), umidità, dimensione e forma della foglia, combustibilità, gusto e aroma.

Esigenze ambientali

Per sapere come coltivare il tabacco, dobbiamo ricordarci che è una pianta di origine sub-tropicale, e quindi preferisce le giornate brevi per vegetare. Per quanto riguarda la temperatura, ha bisogno di almeno 15 °C per germinare e circa 25-30 °C per crescere e fiorire. Per tale motivo, in Italia è importante coltivare il tabacco solo nel periodo primavera-estate.

Per quanto riguarda il terreno e le necessità d’acqua, il tabacco si è adattato ai più disparati tipi di ambiente e quindi si può ricorrere all’elenco seguente:

  • Tabacchi scuri curati a fuoco diretto: vogliono terreni argillosi, pesanti e fertili, alte temperature e moderate precipitazioni.
  • Tabacchi orientali curati al sole: esigono terreni a bassa fertilità, ciottolosi e poco profondi, assenza di piogge durante il periodo di raccolta e cura.
  • Tabacchi chiari curati al fuoco indiretto: terreni sciolti e di bassa fertilità organica, grande quantità di piogge e apporti d’acqua tramite irrigazione.
  • Tabacchi chiari curati all’aria: non vogliono in alcun modo stress idrici e preferiscono terreni profondi, fertili, di medio impasto e ben areati.
  • Tabacchi scuri (per sigari e pipa): prediligono terreni pesanti, fertili e ricchi di sostanza organica.

coltivare il tabacco

Coltivare il tabacco

Il terreno deve essere arato ad una profondità di 30-40 cm nell’estate o autunno precedenti al trapianto. È importante eseguire delle erpicature invernali e primaverili.

Il trapianto è un’operazione da compiere appena la temperatura media supera i 15 °C, quindi da aprile a giugno a seconda delle località. Ad oggi si esegue un trapianto prettamente a macchina, in modo da risparmiare tempo, manodopera e denaro. Subito dopo il trapianto è bene effettuare un’irrigazione in modo da aiutare le piantine ad attecchire al suolo.

Un’importante operazione da tenere a mente quando vogliamo coltivare il tabacco è la cimatura: consiste nello spuntare lo stelo in modo da favorire l’accumulo delle sostanze di riserva (la nicotina), su un limitato numero di foglie, che così cresceranno ampie, pesanti e forti. È praticata in particolar modo sui tabacchi Kentucky e Virginia. Normalmente viene fatta mano o da macchine cimatrici appositamente modificate in altezza.

Per quanto riguarda la maturazione, questa è la fase più delicata. Caratteri che possono aiutarci a capire il livello di maturità della foglia di tabacco sono:

  • Colorazione verde chiaro del lembo.
  • Marmorizzazioni giallastre internervali, a cominciare dall’apice e dai bordi della foglia che si estendono verso il centro.
  • Incurvamento verso il basso dell’apice e dei margini fogliari.
  • Le foglie si inturgidiscono per l’accumulo di amido e, piegate, si rompono con frattura netta e rettilinea.
  • La foglia si distacca facilmente dallo stelo.
  • Liberazione di resina che rende la foglia vischiosa al tatto ed emana un odore forte.

La raccolta può essere fatta a pianta intera, tagliando le piante alla base dello stelo e lasciandole appassire in terra per qualche ora, a foglie, tagliando le foglie a seconda del grado di maturazione, e mista, in cui si tagliano le foglie basse e di media altezza in un primo momento, mentre successivamente si raccolgono le foglie apicali senza preoccuparsi del loro grado di maturazione.

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Coltivare il tabacco: necessità della pianta, tecniche colturali e reddito ultima modifica: 2017-11-27T07:17:43+00:00 da Elia Valmori

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