Biofortificazione agronomica: cos’è e come funziona

biofortificazione

La biofortificazione è la nuova frontiera agronomica che mira a fortificare e ad aumentare i nutrienti essenziali presenti nelle colture.

L’attenzione sui processi di biofortificazione è esplosa soprattutto nelle ultime due decadi sia per le condizioni estreme innescate dal cambiamento climatico sia per sovvenire alla sempre maggior carenza di sostanze fondamentali nelle piante, necessarie per lo sviluppo della coltura e per fornire il giusto apporto nutrizionale una volta a tavola.

Ma cos’è nello specifico la biofortificazione agronomica e come può aiutare nel migliorare la qualità e la resistenza delle colture? Vediamolo insieme.

Indice

Biofortificazione

La biofortificazione è una soluzione innovativa ideata per sovvenire al basso contenuto di micronutrienti e vitamine presenti negli alimenti vegetali.

Questo problema, associato ad alimentazione scorretta e cibo di bassa qualità, può portare anche a gravi forme di malnutrizione. Ed è anche per questo motivo che in numerosi Paesi del mondo sono aumentate patologie dovute a carenza di nutrienti come l’anemia o altro tipo di carenze nutrizionali.

Fortificare e migliorare il valore nutraceutico di vegetali è diventata una sfida supportata dalle maggiori istituzioni globali, Europa in primis, e da numerose organizzazioni agronomiche, tra cui anche la Food and Agricolture Organization of the United Nations, FAO.

Uno sviluppo in questo senso è importante non solo per i paesi in via di sviluppo, ma anche per i più industrializzati. L’avanzamento verso la biofortificazione agronomica, infatti, potrebbe migliorare la qualità dell’agricoltura, favorire un processo di produzione agricola più eco-sostenibile e garantire un prodotto finale più salutare e nutriente al consumatore.

In particolar modo, la biofortificazione si propone come rimedio per gli eventi sempre più estremi dovuti all’aumento delle temperature globali.

-->

In Italia gli effetti della siccità sono già evidenti da alcuni anni, specie nelle regioni del Nord-Ovest, dove l’assenza di precipitazioni talvolta tocca anche i 4-5 mesi. Essere preparati e giocare d’anticipo è la miglior scelta possibile.

come biofortificare le piante

Come funziona la biofortificazione

Biofortificare una pianta, o parte di essa, vuol dire avviare un processo di miglioramento qualitativo dal punto di vista nutrizionale. Per ottenere questo risultato, si ricorre a tecniche per incrementare il livello di date sostanze nutritive.

Biofortificare una coltura con la concimazione fogliare sembra essere più efficace rispetto a quella al suolo poiché consente di operare nei momenti più propizi.

Così facendo, è possibile monitorare ogni fase dello sviluppo e della crescita della coltura per eseguire le concimazioni biofortificanti quando necessario.

Un chiaro esempio di prodotto biofortificante è Optysil. Composto per la maggiore da silicio (94 g/l) e in minor quantità da ferro (24 g/l), il fortificante è in grado di incrementare le capacità di sviluppo della coltura, la resistenza della pianta e la qualità finale del prodotto. Ma vediamo come.

Optysil, per una biofortificazione di qualità

Il silicio presente in OPTYSIL permette alle piante di assimilare il composto direttamente e favorisce il rinforzamento meccanico della pianta a livello della parete cellulare.

È anche grazie a questa caratteristica che la pianta acquisisce una maggiore capacità di resistenza a stress biotici e abiotici.

Il ferro presente nel composto invece garantisce una maggiore produzione di clorofilla, intensificando la fotosintesi e la distribuzione degli assimilati all’interno della pianta.

Come funziona il biofortificante

1 – Riduce l’evapotraspirazione in condizioni di stress idrico:

  •  Il silicio contenuto nelle pareti cellulari forma una barriera che aiuta la pianta a trattenere l’acqua durante la siccità.
  • La riduzione del deflusso degli elettroliti limita le perdite produttive causate dall’insufficienza d’acqua.

2 – Incrementa le difese naturali della pianta a funghi e parassiti

  • Il silicio crea una barriera meccanica naturale contro vari funghi patogeni, così la pianta diventa meno suscettibile alle malattie
  • Si riduce il rischio d’ingresso nel tessuto vegetale da parte di parassiti.

3 – Stimola l’assorbimento di fosforo dal suolo

  • Il silicio contenuto nella pianta stimola l’assorbimento del fosforo dal suolo, contribuendo allo sviluppo dell’apparato radicale. Questo meccanismo è estremamente importante nelle prime fasi di sviluppo delle piante.

biofortificazione manica

Vantaggi della biofortificazione agronomica

Biofortificare una pianta ha numerosi punti forti che cambiano a seconda del tipo di biofortificante che si adopera. Prendendo in esempio il prodotto di Manica, Optysil, è possibile ottenere i seguenti vantaggi:

  • Maggiore tolleranza delle piante a stress abiotici come siccitàbiofortificazione
  • Resistenza maggiore a agenti patogeni o parassiti
  • Incremento di resa, qualità organolettica e conservabilità dei prodotti
  • Miscibilità ottimale con altri fertilizzanti e agrofarmaci
  • Riduzione del costo del trattamento per ettaro: una sola applicazione di 0,5 l per ettaro conferma l’eccellente efficacia

In seguito a delle ricerche scientifiche condotte nel 2012 dall’Istituto di Fisiologia delle Piante dell’Accademia Polacca delle Scienze, a Cracovia, in Polonia, è emerso che OPTYSIL ha un’influenza virtuosa sulla diminuzione dello stress idrico in frumento a semina primaverile.

Lo stress idrico è caratterizzato dalla perdita di elettroliti nella pianta. In seguito ai test condotti dai ricercatori, si è evinto che in una condizione normale, gli elettroliti di una pianta subiscono una perdita di un 21%. In caso di siccità invece, le piante perdono fino anche al 100% degli elettroliti.

Ma incredibilmente, lo studio ha dimostrato che l’uso di Optysil riesce a ridurre la perdita di elettroliti, in condizioni di siccità, al 42%, fortificando quindi le piante così da resistere a condizioni atmosferiche avverse.

Conclusione

Lo sviluppo di biofortificanti agronomici è una sfida importante che mira ad una sicurezza alimentare maggiore sia dal punto di vista dell’accessibilità che sui micronutrienti di cui sono composti.

L’ Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, ha stimato che siano circa 2 miliardi le persone che soffrono di carenze nutrizionali elevate, conseguenza in genere di una dieta basata su alimenti vegetali.

Ciò è ancor più grave quando determinati alimenti privano di alcuni micronutrienti, in particolare vitamina A, ferro e zinco.

Si ritiene che il cambiamento climatico possa aggravare questa situazione, aumentando condizioni come siccità che andranno sempre più a nuocere sulla produzione zootecnica e agricola.

Per questa ragione, la biofortificazione si propone come una soluzione reale per il presente e per il futuro.

Per avere maggiori informazioni sul biofortificante Optysil, visita il sitoweb ufficiale Manica.com.

Pensi che le informazioni presenti in questo articolo siano incomplete o inesatte? Inviaci una segnalazione per aiutarci a migliorare!

SEGNALA ARTICOLO


Biofortificazione agronomica: cos’è e come funziona ultima modifica: 2023-04-12T08:00:35+00:00 da Fabio Guarino

Articoli correlati