Pianta cappero: come coltivarlo e curarlo

pianta cappero

Se vuoi conoscere tutti i segreti per coltivare e per curare la pianta cappero continua a leggere questa piccola guida e sicuramente troverai una risposta a tutte le tue domande.

Indice

Le caratteristiche della pianta cappero

La pianta del cappero tende a nascere nelle zone mediterranee (come la tamerice), in quanto necessita di un clima caldo per poter sopravvivere e dell’azione diretta del sole, ragioni per cui al nord non riesce a crescere in maniera adeguata e potrebbe morire dopo pochissimo tempo, soprattutto nei periodi più freddi dell’anno.

Si tratta di un arbusto il cui nome scientifico è noto come Capparis Spinosa.

Il fusto della pianta è legnoso mentre le foglie hanno una forma rotondeggiante e qualche spina lungo gli steli.

Il cappero riesce a crescere in maniera adeguata soprattutto su terreni argillosi e con poca concentrazione di acqua, anche se può essere coltivato anche in piccoli giardini e addirittura in vasi.

pianta cappero

Il cappero è una delle piante che produce i fiori più belli di tutta la macchia mediterranea

In molti casi questa pianta riesce a crescere anche su di un suolo di tipo roccioso, proprio perché questo terreno non prevede una grande presenza di acqua che potrebbe far marcire le sue radici e comprometterne lo sviluppo.

Caratteristica molto suggestiva della pianta del cappero è il fiore, che ha un aspetto fine e molto elegante: le sue tonalità vanno dal bianco al rosa, con la presenza di qualche sfumatura viola nella parte interna.

I frutti, utilizzati in campo alimentare, sono piccole formazioni di colore verde che in seguito alla maturazione cambiano colore tendendo sempre di più al rossastro, e che nel giro di pochi giorni si riempiono di piccoli semini.

Come si coltiva la pianta cappero?

Qualora desiderassi dedicarti alla coltivazione della pianta cappero, è fondamentale.che tu prenda in considerazione diversi aspetti.

In primo luogo è utile optare per un terreno che sia esposto alla luce del sole in maniera diretta e costante per tutta la giornata, in quanto come abbiamo detto nel paragrafo precedente, questa pianta ha bisogno dell’energia solare per crescere al meglio.

Allo stesso modo è raccomandabile optare per terreni poco umidi e non attraversati da flussi di acqua, ragione per cui è preferibile scegliere zone rocciose o secche.

Fatta questa piccola premessa dedicarsi alla coltivazione del cappero è davvero molto semplice, in quanto basterà piantare i semi durante il periodo più indicato per la loro crescita, che nella maggior parte dei casi si rivela essere quello compreso tra i mesi di febbraio e marzo, ovvero quando durante la primavera le temperature cominciano ad salire.

La fase successiva consiste dell’irrigazione del campo, che poi dovrà essere coperto per proteggerlo dagli eventi esterni che potrebbero interferire con il suo sviluppo.

È importante rispettare la distanza tra le diverse piante di cappero, poiché esse necessiteranno di spazio per svilupparsi nella maniera appropriata.

Qualora si intenda spostare una pianta cappero dal terreno al vaso è fondamentale aspettare almeno un anno dalla semina della stessa, poiché in caso contrario potrebbero sorgere degli imprevisti che potrebbero causare danni permanenti al vegetale, che necessita di almeno 12 mesi per completare il suo processo di crescita.

Una delle tecniche più utilizzate in questo contesto è la cosiddetta sarchiatura, che va attuata al fine di eliminare ogni pianta di origine spontanea e erbe infestanti che potrebbero danneggiare il cappero.

pianta cappero

Facilissima da coltivare e da gestire, la pianta può essere coltivata sia in terra che in vaso

I frutti di questa pianta sono molto belli e molto spesso i boccioli vengono utilizzati in campo alimentare, in quanto in seguito alla raccolta vengono lavorati e messi sotto sale, in maniera che riescano a conservarsi senza perdere le proprie caratteristiche.

Alcuni tendono a conservare i capperi anche sotto aceto, poiché questo metodo permette al cappero di mantenere il suo sapore acidulo e stuzzicante.

Come prendersene cura

Dopo aver scoperto come coltivare la pianta cappero, focalizziamoci su come prendersene cura per far sì che essa riesca a sopravvivere a lungo.

Questo tipo di pianta è facile da gestire, poiché non richiede cure particolari e può crescere senza particolari difficoltà.

La pianta cappero infatti, non ha bisogno di ricevere grandi dosi di acqua in quanto riesce a resistere anche a grandi episodi di siccità.

Solo nei primi mesi di vita la pianta necessita di un apporto idrico piuttosto consistente, mentre con il passare del tempo basterà innaffiarla una volta a settimana.

Non bisogna dimenticarsi però di controllare spesso lo stato della pianta, in quanto questo vegetale è facilmente attaccabile da parassiti e insetti che, nella maggior parte dei casi, riescono a colpire la pianta raggiungendola tramite le erbe infestanti che crescono nelle sue vicinanze.

Anche la fase della concimazione non è particolarmente impegnativa, in quanto si tratta di una pianta perenne che può essere aiutata con del semplice letame qualora la crescita avvenisse troppo lentamente.

Il concime può essere un supporto durante i primi mesi di vita della pianta, soprattutto nei mesi finali dell’anno in vista dell’inverno.

Per questa pianta è inoltre consigliabile dedicarsi alle operazioni di potatura, in modo da eliminare drasticamente le foglie e i rami secchi.

Ecco quindi tutto quello che bisogna sapere per far sì che una pianta di cappero possa crescere e germogliare nella maniera migliore.

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Pianta cappero: come coltivarlo e curarlo ultima modifica: 2021-06-08T20:37:04+00:00 da Giulia Corrias

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