Malattie acero giapponese: riconoscerle e prevenirle

malattie acero giapponese

Quali sono le malattie dell’acero giapponese?

Si tratta di un albero piuttosto robusto e abbastanza resistente alle minacce di ogni tipo.

Queste ultime tuttavia spesso si manifestano e se non si interviene in tempo, c’è il rischio che possano comportare altri problemi. A tale proposito di seguito sono elencate le suddette malattie e le modalità per prevenirle e curarle.

Indice

Le principali caratteristiche dell’acero giapponese

L’acero giapponese il cui nome botanico è Acer Palmatum è una pianta legnosa originaria del Giappone e di altri paesi asiatici. Nello specifico si tratta di un arbusto di tipo deciduo generalmente alto da 6 a 10 metri e presente nei sottoboschi.

Tuttavia in natura, l’acero giapponese subisce notevoli variazioni genetiche; infatti, le piantine dello stesso albero genitore spesso crescono per mostrare differenze nei tratti chiave come dimensione, forma e colore delle foglie.

Queste ultime nel corso dell’anno si presentano con svariate tonalità come ad esempio sul rosso molto vivace in primavera, bronzea in estate e rosso brillante in autunno. Da ciò si evince che se queste colorazioni chiare subiscono drastici cambiamenti, è probabile che la pianta sia affetta da qualche malattia causata da diversi tipi di parassiti.

Come prevenire le malattie dell’acero giapponese?

foglia di acero giapponese bagnata

L’acqua è uno dei peggiori nemici dell’acero giapponese

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Non appena l’acero giapponese subisce danni strutturali particolarmente evidenti sul fogliame significa che qualche infezione è in corso, per cui conviene intervenire in modo tempestivo al fine di scongiurare malattie gravi.

Come forma preventiva è quindi importante evitare di far rimanere la base bagnata, per cui è necessario piantare l’albero in un terreno ricco e ben drenato. Se tuttavia il suolo è di natura argillosa e quindi pesante, è opportuno scavare la buca solo a metà.

In ogni caso dopo l’innesto è importante riempire intorno e sopra la zolla utilizzando del terriccio nuovo. Un altro ottimo modo per prevenire le malattie nell’acero giapponese, è di evitare di innaffiare le foglie quando c’è il sole. Le goccioline d’acqua infatti fungono da mini lenti d’ingrandimento e possono quindi bruciarle.

Infine, va sottolineato che gli aceri giapponesi non amano i fertilizzanti ed è per questo motivo che gli esperti del settore consigliano di evitarli del tutto, prestando invece maggior attenzione al terriccio che deve risultare ricco e magari misto con letame naturale.

Insetti e malattie che possono attaccare l’acero giapponese

Gli insetti che in genere attaccano le foglie dell’acero giapponese sono di varie specie e tra le tante ce ne sono alcune che vanno contrastate efficacemente. La prima è quella del cosiddetto Pseudomonas syringae ossia un batterio comune che colpisce molte piante legnose compresi gli aceri giapponesi.

Di solito attacca le piante che sono già state danneggiate dal gelo, per cui le foglie si anneriscono causando danni anche ai rami su cui sono collegate.

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Un’altra malattia che può colpire l’acero giapponese è quella identificata con il nome di Verticillium Wilt e che è facilmente individuabile in quanto le foglie su un singolo ramo avvizziscono, si scoloriscono e muoiono anche se non cadono dall’albero. Questo fenomeno accade spesso a fine estate o all’inizio dell’autunno.

In molti casi il ramo muore completamente, e quindi è necessario intervenire rimuovendolo del tutto al primo segno della malattia. Per verificare se effettivamente è morto, basta grattare la corteccia con l’unghia e se il tessuto sottostante si presenta verde e compatto, allora l’operazione non è necessaria.

Purtroppo questa malattie essendo causata da un fungo una volta presente è impossibile curarla, quindi i suddetti metodi di prevenzione risultano fondamentali per salvare l’acero giapponese.

Le altre malattie tipiche dell’acero giapponese

foglia di acero giapponese

La colorazione della foglia è una buona indicazione dello stato di salute della pianta

L’oidio è una nota malattia fungina che può attaccare anche gli aceri giapponesi. Quando si manifesta è tuttavia facile da riconoscere poiché ricopre il lato superiore della foglia con una pellicola bianca e polverosa. In genere l’oidio cresce in condizioni calde e umide, specialmente dove molte piante sono raggruppate e la circolazione dell’aria è scarsa.

I tessuti molli succulenti sono tra l’altro più suscettibili a questa malattia, quindi bisogna evitare le applicazioni estive di fertilizzanti a base azotata. Per prevenire il propagarsi dell’infezione, è opportuno rastrellare e smaltire le foglie colpite.

Un’altra malattia è quella causata da un batterio noto come Phytophthora e che nell’acero giapponese si manifesta quando l’apparato radicale risulta troppo umido. Un terreno non sufficientemente drenato o l’albero piantato troppo in profondità sono condizioni che possono comportare la suddetta malattia.

Dopo le innaffiature e soprattutto nei periodi di abbondante pioggia è preferibile sollevare almeno metà della zolla al di sopra di quella esistente, e ricoprire poi il vuoto lasciato con un buon terriccio ricco e magari misto a torba sminuzzata o cosparso con ghiaia.

Per concludere questa rapida carrellata delle principali malattie che possono interessare l’acero giapponese, vale la pena citare quella causata dagli afidi. Questi piccoli esseri si nutrono attaccandosi alle foglie di una pianta e ne succhiano i loro nutrienti.

Se presenti in gran numero o se vi rimangono abbastanza a lungo, possono danneggiare le foglie al punto che si arricciano e cadono dalla pianta. Tuttavia, gli afidi hanno un certo numero di predatori naturali tra cui le coccinelle, quindi di solito non durano a lungo una volta che compaiono.

Per debellarli è comunque sufficiente utilizzare un sapone insetticida reperibile nei vivai oppure sugli store online o semplicemente pulire le foglie con un getto d’acqua al calar del sole.

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Malattie acero giapponese: riconoscerle e prevenirle ultima modifica: 2022-05-10T18:37:26+00:00 da Giulia Corrias

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