Come coltivare il pomelo: un nome insolito per una cultura interessante

Come coltivare il pomelo è la domanda che devi porti se sei un appassionato di agrumi.

Sembrerebbe, infatti, che proprio il frutto di quest’albero sia il più antico agrume coltivato dall’uomo. In Cina è ancora oggi una coltura molto importante, ma si sta finalmente affacciando anche qui in Italia.

In questo articolo ti spiegheremo tutti i trucchi per coltivarlo al meglio e per renderlo produttivo.

Pronti, via!

Indice

Pomelo: caratteristiche generali

Il nome scientifico del pomelo è Citrus maxima, ma è conosciuto anche con il nome di pummelo o pampaleone. Appartenente alla famiglia delle Rutaceae, è considerato una delle tre specie da cui derivano tutti gli agrumi oggi conosciuti e coltivati. Le altre due specie sono:

  • il Citrus medica, ovvero il cedro
  • il Citrus reticulata, ovvero il mandarino

Originario del sud asiatico e della Malesia, è stato introdotto in Cina nel I secolo d.C e, da lì, si è parzialmente diffuso nel continente asiatico. In Italia è coltivato soprattutto nelle zone più calde della Sicilia, favorita dal clima ad esso congeniale.

Dall’Asia alla Sicilia: ecco come il pomelo è arrivato in Italia

Il pomelo può raggiungere un’altezza di 8m ed è una specie sempreverde a portamento espanso e tondeggiante. Le sue foglie sono ovali e verde scuro, i rami diventano spinosi dopo il periodo di lignificazione, mentre i fittoni dell’apparato radicale si sviluppano lateralmente. L’apparato radicale è molto profondo e può raggiungere un’estensione maggiore dell’area della chioma del pomelo.

Il pomelo fiorisce durante il periodo primaverile; i suoi fiori, che possono essere solitari oppure riuniti in piccoli gruppi, sono bianchi. Ricorda, però, che il pomelo in condizioni ideali di clima e terreno può arrivare a fiorire quattro volte l’anno, permettendo dunque quattro raccolti.

Per quanto riguarda invece la fruttificazione, ricorda che sono previsti 150 giorni per passare dal fiore al frutto pronto a essere colto. Per questa ragione, il picco produttivo si registrerà tra la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno.

Il frutto è il più grande tra gli agrumi: può arrivare a pesare anche 4kg e raggiungere i 30cm di diametro. Presenta un aspetto piriforme, la sua buccia è liscia e verde chiaro, mentre la polpa può essere gialla, rosa o rossa. Sotto la buccia è caratteristica la presenza dell’albedo, una sostanza bianca spugnosa che si trova in tutta la parte superiore del frutto. Quando maturo ha un gusto piacevole e dolce, succoso e con una punta di acidità; la sua polpa è inoltre ricca di potassio e vitamina C. In base al tipo di cultivar, il frutto può avere una presenza più o meno cospicua di semi.

Esistono tre categorie di pomelo:

  • il gruppo cinese il cui frutto è piriforme, la polpa bianca e la buccia molto spessa
  • il gruppo thailandese, con un frutto di dimensioni ridotte
  • il gruppo indonesiano che produce un pomelo con una bassissima acidità

Ma vediamo nel dettaglio tutto ciò di cui hai bisogno per coltivare il pomelo.

Coltivare il pomelo: esigenze colturali

Il pomelo, come abbiamo visto, è un albero che proviene dal sud asiatico ed è particolarmente coltivato in Cina, Thailandia e Giappone.

Il suo clima ideale è dunque quello tropicale soggetto a monsoni. Di conseguenza, il pomelo non è un albero particolarmente resistente al freddo, anzi: bastano poche ore di esposizione a temperature al di sotto dello zero per danneggiarlo seriamente. Tuttavia, si è negli anni adattato a vivere anche in zone dal clima temperato, purché con pochissime gelate invernali. Il pomelo è molto esigente anche per quanto riguarda le temperature più alte: ha infatti bisogno di un’estate lunga e molto calda per essere davvero produttivo.

Ricapitolando, dunque, è opportuno che tu ti trovi in una zona caratterizzata da inverni in cui la temperatura rimanga quasi sempre al di sopra dei 0°C e da estati lunghe e con temperature elevate, con temperature che non scendano sotto i 28°C. Il sud Italia, e nello specifico alcune zone della Sicilia, sono un ottimo luogo in cui coltivare il pomelo.

Ti consigliamo di sistemare questa pianta in un punto soleggiato del tuo giardino, sebbene il pomelo riesca a far maturare i suoi frutti anche senza trovarsi in pieno sole.

Per quanto riguarda invece il terreno, il pomelo ha una preferenza per quello argilloso, arricchito con limo e sabbia. In alternativa, il tuo terreno può avere anche le seguenti caratteristiche:

  • deve essere leggermente acido (leggi qui per capire come misurare il pH di un terreno)
  • deve avere un buon drenaggio, in modo da evitare i ristagni idrici
  • deve essere ricco di sostanze fertili

Questo per quanto riguarda il clima, l’esposizione e il terreno.

Ma vediamo come procedere con la coltivazione.

Terreno e clima: essenziali alleati della coltivazione del pomelo

Coltivare il pomelo: primi passi

Per quanto riguarda la propagazione del pomelo, in Asia si usa principalmente quella tramite la semina. Nello specifico, è consigliabile usare i semi prelevati da un frutto di pomelo maturo. Tuttavia, i semi prodotti da questo frutto sono mono-embrionici e di conseguenza la pianta che nascerà sarà lievemente diversa dalla pianta madre. Questo non è l’unico svantaggio della propagazione per semina:

  • non avrai garanzia di un alto livello di rendita da parte dell’albero
  • potresti trovarti a dover aspettare fino a dieci anni prima che il pomelo inizi a produrre i suoi frutti

Per tutte queste ragioni, il pomelo viene generalmente riprodotto per via vegetativa, ovvero tramite l’innesto di marze a gemma o a spacco sui portainnesti. Scegliere questo approccio ti garantirà alcuni vantaggi:

  • velocizzerai la messa a frutto del pomelo
  • utilizzare l’arancio trifogliato come portainnesto ti aiuterà a rendere più semplice l’entrata nel riposo vegetativo del tuo pomelo; in questo modo, la pianta sarà più resistente alle basse temperature

Il portainnesto più usato, oltre all’arancio trifogliato, è il mandarino Cleopatra.

Vediamo ora insieme quali sono le cure colturali di cui ha bisogno questa pianta.

Pomelo: cure colturali

Come abbiamo visto, il pomelo è un albero originario di zone piovose e tropicali, solitamente vicino a fiumi o ruscelli. Per questo motivo, soffre molto i periodi di siccità. Dovrai quindi stare molto attento nel garantirgli un’irrigazione costante soprattutto durante i mesi estivi.

Per quanto riguarda invece la concimazione, questa va effettuata due volte: prima della ripresa vegetativa e nel momento di maggiore crescita dei frutti.  Ti consigliamo di utilizzare un concime organico e ricco di microelementi.

La potatura invece non sarà un problema soprattutto se avrai effettuato correttamente quella iniziale d’allevamento. In questo modo potrai scegliere la forma che più preferisci per il tuo pomelo, anche se la più utilizzata è quella a chioma piena, con quattro branche principali. In seguito, ricorda di effettuare la potatura sempre durante i mesi invernali, accorciando i rami che puntano verso l’alto e quelli che si saranno abbassati troppo verso terra sotto il peso dei frutti. Stai attento a non esagerare con gli interventi di potatura: i fiori, infatti, vengono prodotti sempre sui rami dell’anno precedente.

 

Una volta badato a tutto questo, sarai pronto per la raccolta dei pomeli durante i mesi invernali. Siamo certi che coltivare il pomelo sarà per te un’avventura molto interessante e soprattutto un ottimo modo per imparare ad apprezzare un frutto che per la maggiore qui in Italia è ancora poco noto.

Buon divertimento!

 

 

Pensi che le informazioni presenti in questo articolo siano incomplete o inesatte? Inviaci una segnalazione per aiutarci a migliorare!

SEGNALA ARTICOLO


Come coltivare il pomelo: un nome insolito per una cultura interessante ultima modifica: 2019-03-06T08:35:40+00:00 da Giulia Corrias

Articoli correlati