Pistacchio autofertile: tutto quello che devi sapere per curarlo

pistacchio autofertile

L’albero di pistacchio autofertile e non solo è originario del Medio Oriente e la sua coltivazione è arrivata nel bacino del Mediterraneo grazie ai greci e ai romani e è giunta in Sicilia con gli arabi nel VII secolo.

Oggi questa pianta è diffusa anche in Europa e in America Settentrionale. Attualmente in Italia si producono pistacchi di varietà estremamente pregiate, in particolar modo il famoso pistacchio verde di Bronte.

L’albero può raggiungere anche i 12 metri di altezza, anche se di solito non si spinge oltre i 5-8 metri, e cresce soprattutto al sud poiché privilegia un clima caldo.

Indice

Caratteristiche del pistacchio autofertile

Il pistacchio o Pistacia Vera fa parte della famiglia delle Anacardiaceae insieme ad alberi da frutto come il mango e l’anacardo. Generalmente il pistacchio è una pianta dioica, ossia alcuni esemplari portano solo fiori maschili e alcuni solo femminili.

Esistono però da poco tempo anche particolari cultivar autofertili. Infatti tipicamente le piante maschili non fruttificano, il loro polline serve a fecondare i fiori delle piante femminili per farle produrre.

La specie autofertile al contrario si autofeconda, non c’è quindi bisogno di tenere le due tipologie.

pistacchio autofertile

Da pianta dioica a pianta autofertile: il pistacchio si evolve

La varietà autofertile non è molto comune, è stata infatti scoperta da poco per questo bisogna stare molto attenti perché ci si può imbattere in piante che vengono vendute come autofertili ma in realtà sono innestate.

Peculiarità dell’albero di pistacchio

La pianta di pistacchio autofertile presenta un forte apparato di radici, il fusto è corto e i rami lunghi e resinosi. Il legno è grigio scuro e le foglie risultano vellutate nelle piante giovani e coriacee negli esemplari più adulti.

Nell’albero di pistacchio la produzione dei fiori precede quella delle foglie e inizia nel mese di aprile.

I frutti, riuniti a grappolo sulla pianta, sono piccole drupe di forma ovale. Sono formate da un mallo esterno che ricopre il guscio liscio e lignificato al cui interno si trova il frutto dal tipico colore verde avvolto da una sottile pellicola.

Pistacchio autofertile: quello che devi sapere per curarlo

La pianta di pistacchio autofertile può essere coltivata anche in giardino perché sussistano le condizioni climatiche ideali. I pistacchieti infatti si trovano principalmente in zone contraddistinte da stagioni estive calde e secche e inverni brevi.

Il pistacchio autofertile è rustico quindi attecchisce su molti tipi di terreno senza particolari indicazioni da seguire.

È utile tenere a mente però che se si ha a disposizione un terreno profondo e ricco di sostanze organiche la pianta ne trarrà sicuramente beneficio generando un incremento della produzione.

Il clima non deve essere molto umido perché l’albero non tollera bene i ristagni idrici, in estate il pistacchio deve essere irrigato con regolarità soprattutto con temperature alte e particolarmente secche anche se l’albero cresce in salute anche in zone aride.

In inverno non serve innaffiare se non in periodi di scarse precipitazioni.

La pianta ha quindi bisogno più di un’irrigazione di soccorso che di un vero e proprio sistema di irrigazione continuo.

È necessario mettere il pistacchio a dimora in inverno poiché l’esposizione al gelo potrebbe rovinarlo. Il pistacchio infatti soffre molto i ritorni di freddo che possono comprometterne la fioritura.

La piantina deve avere almeno uno o due anni per essere interrata e quando si mettono più piante è necessario lasciare uno spazio di 5 o 6 metri tra loro perché la pianta può crescere molto ed ha quindi bisogno di molto spazio.

L’inverno successivo alla messa a dimora la pianta può essere potata dai suoi rami più esterni.

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Ottimi frutti e splendidi fiori: una pianta da avere in giardino per due ottimi motivi

Nella potatura si deve considerare il fenomeno dell’alternanza produttiva che caratterizza questa coltivazione. Infatti il pistacchio fruttifica in un ciclo biennale il che causa grandi variazioni in termini di resa.

Di conseguenza è opportuno procede con interventi di taglio più decisi negli anni di scarica per limitarli nelle annate più feconde.

Perché la pianta produca frutti il terreno deve essere opportunamente concimato.

Quando la pianta viene interrata il suolo deve essere preparato con composti a base di fosforo e potassio.

Successivamente sarà necessario seguitare con la concimazione durante tutto il periodo di crescita della pianta, per le piantine da distribuire tra maggio e giugno, per le piante adulte si dovrà preferire il periodo primaverile, dopo la fioritura.

Pericoli e malattie dell’albero di pistacchio autofertile

Il pistacchio autofertile si adatta bene a climi di siccità ma è necessario tenere comunque conto dei problemi a cui può andare incontro soprattutto nella fase di riposo vegetativo, il periodo in cui la pianta riduce al minimo le proprie funzioni fisiologiche.

Fortunatamente si tratta di una pianta molto rustica che non soffre di particolari attacchi di parassiti o altre problematiche.

Tra i principali rischi per la Pistacia ci sono funghi e ruggine pericolosi soprattutto nel periodo primaverile. La malattia si manifesta con macchie gialle e può essere debellata spostando le piante o utilizzando specifici fungicidi.

Produzione e raccolta dei frutti

Il pistacchio autofertile entra in produzione molto tardi, intorno al quinto, settimo anno di età. Dal decimo anno la produttività migliora e il periodo di grande resa dura anche 30 o 40 anni.

I frutti maturano gradualmente tra agosto e settembre e dopo la raccolta si deve procedere eliminando il mallo e asciugando i frutti al sole per 3 o 4 giorni.

Il pistacchio in guscio va conservato in un luogo asciutto e lontano da fonti di luce e calore. Quello sgusciato invece per essere mantenuto deve essere tostato. Una pianta produce dai 7 ai 10 chili di frutti, ma è capace di arrivare anche a 30 chili.

Principali produttori di pistacchio

L’alimento è formato per lo più da lipidi e proteine, contiene pochi carboidrati ed è una fonte di sali minerali e vitamine.

I paesi che ne producono le maggiori quantità sono L’Iran, gli Stati Uniti e la Turchia, l’Italia è il settimo produttore al mondo ma ha storicamente una produzione di nicchia, legata a varietà rinomate e pregiate.

L’albero di pistacchio è certamente una pianta molto bella da tenere, soprattutto per chi ha spazio a sufficienza, dato che crescendo può diventare davvero grande.

È necessario tenere a mente però che nonostante si tratti di una cultivar rustica ha bisogno di particolari cure e accortezze nonché di molto tempo per raggiungere la piena produzione.

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Pistacchio autofertile: tutto quello che devi sapere per curarlo ultima modifica: 2021-06-12T10:43:16+00:00 da Giulia Corrias

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