Coltivazione dello Chardonnay: cosa bisogna sapere?

coltivazione dello chardonnay

La coltivazione dello Chardonnay è una pratica che, in Italia, ha una lunga tradizione.

Questa particolare tipologia di vite, infatti, è originaria della Borbogna (una regione storica della Francia Centro-orientale già famosa per il pinot) e arriva in Italia, precisamente in Trentino, nel 1800.

A oggi, la coltivazione di Chardonnay è diffusa non solo in tutta Italia, ma in tutto il mondo: si tratta di una tipologia di uva ideale per la produzione di spumante, ma che ha trovato un nuovo impiego anche nella realizzazione di vini fermi e leggeri

Data la sua popolarità (e bontà), nelle prossime righe vedremo insieme come coltivare la Chardonnay e come prendersi cura di questa vite per avere dell’ottimo vino.

Indice

Coltivazione dello Chardonnay: caratteristiche dell’uva

Affinché la coltivazione di Chardonnay sia redditizia, è prima necessario conoscerne le caratteristiche ed esigenze, di modo da potergli dare le corrette attenzioni e cure.

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Giallo dorato: il classico colore dell’acino d’uva Chardonnay

La grande forza di questa uva è, senza ombra di dubbio, la sua grande adattabilità che lo rende potenzialmente coltivabile in tutte le tipologie di territorio, rendendola una delle qualità più diffuse.

Sebbene la coltivazione di Chardonnay abbia trovato il suo habitat ideale in Francia, molti studiosi sono portati a credere che quest’uva abbia avuto origine in Medioriente dall’incrocio spontaneo tra una vite pre-addomesticata e un vitigno proveniente dall’Illiria.

La vite di Chardonnay si presenta con una foglia media e di forma rotonda, mentre il grappolo è di medie dimensioni e piramidale.

A sua volta, l’acino è piccolo e con una buccia abbastanza consistente dal colore giallo dorato.

Nonostante la sua grande adattabilità, le condizioni ideali per coltivare la Chardonnay sono:

  • Climi temperati e caldi
  • Terreni collinari, argillosi e calcarei
  • Ambienti ventilati e freschi
  • Un luogo immune alle gelate primaverili

Il periodo ideale per la vendemmia dello Chardonnay è abbastanza precoce e viene effettuata nei primi dieci giorni di settembre; in alcune zone collinari, viene anticipata anche agli ultimi giorni di agosto qualora si debbano produrre vini come il Franciacorta.

Coltivare Chardonnay: tutto quello che devi sapere

Prima di cominciare questa sezione sulle pratiche culturali della pianta, bisogna fare una precisazione: la coltivazione dello Chardonnay è effettivamente semplice e ha una resa davvero interessante poiché si tratta di un’uva con cui è possibile produrre qualsiasi tipo di vino bianco.

Questa tipologia di vitigno si adatta facilmente a ogni tipo di terreno e di clima e il risultato è un’uva particolarmente forte e produttiva.

Nota bene: se cerchi un modo per avere una coltivazione di Chardonnay duratura e sana, ecco come eseguire la potatura della vite.

In generale

La coltivazione dello Chardonnay non si discosta poi così tanto da quelle pratiche generali che vanno sfruttate per le altre tipologie di vitigno.

Tendenzialmente, sono 3 le caratteristiche che giocano un ruolo fondamentale sul sapore del vino e del grappolo d’uva:

  • Il terreno
  • Il clima
  • La varietà

Sebbene sia una pianta forte e robusta, la vite predilige un terreno esposto al sole e ben drenante e un clima asciutto che possa limitare l’uso di preparati a base di rame.

Piantare l’uva e cure successive: la base della coltivazione dello Chardonnay

Il periodo migliore per piantare le barbatelle (ovvero le talee della vite) è quello che intercorre tra ottobre e novembre oppure a marzo.

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Per preparare il terreno che accoglierà la coltivazione di Chardonnay, bisognerà lavorarlo in profondità fino a 50 cm unendolo a una concimazione organica (una buona idea potrebbe essere quella a base di letame).

Durante il suo primo anno di vita, la pianta di uva Chardonnay dovrà essere irrigata e fertilizzata con concimi azotati che aiutino la costituzione e il rafforzamento delle radici e della chioma.

Associare il vigneto ad altre tipologie di ortaggi può essere interessante perché questo aiuterà a combattere l’insorgere di erbacce.

Dopo il quarto anno di età, la coltivazione di Chardonnay inizia a dare ottimi risultati, producendo dei grappoli perfetti, la cui qualità e sapore migliora nel tempo.

Dal decimo anno in poi, la pianta entra a pieno regime, producendo frutti col miglior rapporto qualità/quantità.

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Dal decimo anno l’uva Chardonnay diventa più produttiva

Cure del vitigno di Chardonnay

Le cure essenziali per avere un vitigno sano e forte sono tante e sono da distribuire durante tutto l’anno, partendo da febbraio e che culmina con l’inizio dell’autunno con la vendemmia.

Nonostante ci siano degli appuntamenti fissi come la potatura, l’irrigazione e la concimazione, ci sono alcuni interventi che devono essere effettuati in concomitanza di particolari fenomeni atmosferici o in base all’età del vitigno.

Concimazione, potatura e irrigazione

Quello che bisogna fare quando si tratta della coltivazione dello Chardonnay e della vite in generale è distinguere tra piante giovani (non produttive) e piante adulte (produttive).

Le piante di tenera età hanno bisogno di grandi quantità di azoto per mettere su una struttura solida e forte, mentre servono elementi come fosforo, potassio e magnesio per favorirne la maturazione.

Nota bene: se cerchi un modo pratico e poco invasivo per la concimazione, scopri i concimi idrosolubili.

La potatura dello Chardonnay, invece, si effettua a marzo e si distingue in due tipologie:

  • Potatura di allevamento (per dare forma alla pianta giovane)
  • Potatura di produzione (per mantenere forma ed equilibrio quando la pianta è adulta)

Per quanto riguarda, invece, l’irrigazione, questa non è una peculiarità della coltivazione dello Chardonnay: l’apporto d’acqua che richiede è minimo e ricorrere all’annaffiatura risulta necessario solo se il clima è particolarmente arido.

 

Lo Chardonnay: una qualità di vite facile da coltivare e ottima da bere.

Buon lavoro!

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Coltivazione dello Chardonnay: cosa bisogna sapere? ultima modifica: 2019-07-29T14:36:09+00:00 da Giulia Corrias

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