Paulonia: tutto sulla coltivazione dell’albero anti-smog

paulonia

I suoi fiori color glicine rallegrano le città italiane, eppure in pochi sanno che, oltre alla sua bellezza estetica, questa pianta è un ottimo alleato contro lo smog cittadino: la paulonia, albero dalla folta chioma colorata, occupa in Italia circa 1500 ettari di terreno, sia per la facilità della sua gestione, sia per la notevole resa. 

Scopriamo di più sulla pianta della paulonia e su come integrarla nei giardini pubblici e privati.

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Indice

Paulonia: le specie della pianta

La Paulownia tomentosa, nota ai più semplicemente come paulonia, è un albero dalla folta chioma appartenente alla famiglia delle Paulowniaceae. 

Di origine orientale, in particolare della Cina e del Giappone, arriva in Europa intorno al diciannovesimo secolo, importata dalla Compagnia Olandese delle Indie orientali. Il nome è una dedica alla granduchessa Anna Pavlonvna Romanov, figlia dello zar Paolo I di Russia, divenuta poi moglie del re olandese Gugliemo II.

Nei suoi territori di origine, soprattutto nella tradizione nipponica, la paulonia riveste il ruolo di albero sacro. I suoi colori e le sue ramificazioni sono ancora raffigurati negli abiti nobili degli imperatori giapponesi, a dimostrazione di una sua rilevanza storica molto importante.

Caratteristiche della Paulonia

La pianta della paulonia si contraddistingue per la sua alta e ricca chioma fogliare e per i numerosi fiori che affollano la parte aerea dei rami nel periodo di fioritura. Le foglie hanno forma ovale, e un colore verde brillante con una leggera peluria sulla parte inferiore.

I fiori hanno forma tubulare e un colore molto vivido, con striature gialle all’interno e una tonalità glicine-rosata all’esterno.

L’albero si sviluppa in altezza fino a trenta metri, e può godere di una lunga longevità – fino a 100 anni – soprattutto perché non richiede cure particolari ed è, a tutti gli effetti, molto resistente. Si tratta di uno degli alberi con la crescita più rapida al mondo

Se ne può ricavare un legno leggero, utilizzato anche per riscaldamento da interni e per la produzione di biomassa per energia.

Paulonia: coltivazione

albero paulonia

Entriamo nel vivo della conoscenza della paulonia, scoprendo le tecniche di coltivazione e di gestione della pianta.

Quando piantare la Paulonia

Le piantine di paulonia si trovano facilmente in commercio: presso i vivai specializzati si possono trovare piante pronte da coltivare da 20, 30 o 40 centimetri.

La messa a dimora della pianta può essere effettuata nei periodi di riposo vegetativo, in autunno – tra settembre e ottobre – o in primavera – marzo o aprile.

È importante prestare attenzione alla salute delle radici e a non danneggiarle al momento della messa a dimora della pianta, per non rischiare una morte precoce.

Dove piantare la Paulonia

La paulonia è, come abbiamo anticipato, una pianta molto resistente e facilmente adattabile. Predilige terreni sciolti, ben drenati e profondi, ma si adatta bene anche a terreni argillosi, sabbiosi, salini o vicini a stagni di acqua salmastra.

Le piante di paulonia sono infatti resistenti sia alle temperature invernali molto rigide, sia all’elevato calore estivo. Per questo vengono impiegate come piante da ornamento per strade e giardini pubblici, contando sulla loro estrema capacità di sopravvivenza.

Solo per le coltivazioni intensive è indicata una preparazione del terreno con un ripuntatore o, nei casi di terreni particolarmente difficili, l’aratura.

Fiori della Paulonia: quando c’è la fioritura

Bisogna aspettare la primavera per vedere i fiori di paulonia affollarne le chiome e riempire di profumo e colore le strade.

Tra la fine di aprile e l’inizio di giugno i fiori sbocciano in tutta la loro bellezza; la fioritura è sufficientemente lunga, intorno a due mesi, con esemplari a campana che richiamano ai toni del lilla, del bianco e del blu.

Cura della Paulonia

pianta paulonia

Concimazione

La paulonia ha bisogno di concime? Non necessariamente. La concimazione si rende necessaria solo sui terreni poco fertili o che sono stati coltivati intensamente prima della messa a dimora della paulonia.

Se il terreno esige un riequilibrio dei suoi componenti, un buon concime da utilizzare è il compost o del letame maturo. Il periodo ideale è sempre quello del riposo vegetativo, quindi tra l’autunno e l’inverno. Se il terreno è invece molto fertile, meglio evitare l’aggiunta di altro fertilizzante.

Irrigazione

La forza vitale della paulonia si nota anche nel suo fabbisogno idrico: basso, molto basso. A meno che non ci si trovi in una condizione di totale siccità, alla paulonia bastano le precipitazioni naturali per sopravvivere.

Solo in estate, nelle zone più calde, si può optare per un’irrigazione controllata; per il resto, annaffiare la paulonia non è un compito da segnare in agenda, perché basta ciò che la pioggia offre.

Potatura

L’albero della paulonia si distingue per una ricca comparsa di polloni durante l’anno, che possono espandersi fino a cinque centimetri e soffocare l’apparato radicale. Per questo, tra l’autunno e l’inverno, è indicata la rimozione dei polloni.

Una caratteristica molto vantaggiosa dell’albero della paulonia è quella di rigenerarsi completamente dopo un taglio. Il taglio totale dell’albero consente di ottenere tronchi dal diametro più grande nella stagione successiva; se necessario per fini estetici, questo si deve eseguire a cadenza di almeno quattro anni tra un taglio e l’altro.

La paulonia, infine, richiede operazioni di potatura sulla chioma solo per liberare rami intrecciati o raggruppamenti di foglie.

Riproduzione della Paulonia

La paulonia si può riprodurre in due modi, o da seme, spargendoli in primavera, o per talea, utile per riprodurre una pianta identica a quella coltivata.

Per effettuare una riproduzione per talea basta prelevare i germogli che si trovano alla base dei rami, invasarli e, appena le radici saranno abbastanza forti, metterle a dimora.

Questa tecnica è particolarmente apprezzata da chi segue uno stile di vita agricolo che rispetta l’ambiente e le sue necessità e pratica il riciclo, anche all’interno dell’ecosistema naturale. Per approfondire, ti consigliamo la lettura del nostro articolo sulla permacultura.

Malattie e parassiti della Paulonia

Abbiamo già detto che la paulonia è molto resistente, e lo dobbiamo ripetere ancora una volta: quando si tratta di parassiti o malattie fungine che colpiscono la pianta, è da sottolineare che al momento, in Italia, non si è riscontrato niente del genere.

Un vantaggio della paulonia è quello di attrarre solo insetti utili, ossia “pesticidi naturali”, insetti che allontanano e uccidono altri insetti creando una lotta biologica che consente la sopravvivenza della pianta.

Perché la paulonia è una pianta anti-smog

La biologia è da anni rimasta colpita e affascinata dalla paulonia e dalla sua capacità di “ripulire” l’ambiente in diversi modi. Studi scientifici hanno dimostrato che la paulonia ha la capacità di assorbire dieci volte più anidride carbonica di qualsiasi altra pianta esistente al mondo, grazie al suo ampio impianto fogliare e alla sua crescita veloce.

È ormai appurato, quindi, che questa pianta agisce in città come un anti-smog naturale. Ma non solo. La paulonia è anche in grado di assorbire particelle, gas novici e metalli pesanti. Può essere coltivato su terreni inquinanti continuando a esercitare la sua attività di purificazione dell’aria, persino vicino a siti chimici o industriali.

In molti paesi la pianta è stata utilizzata per la riforestazione dei boschi colpiti da incendi gravi, con il vantaggio di consolidare il terreno anche in questi casi.

In definitiva, la paulonia, oltre ad essere oggettivamente una bella pianta, è estremamente utile per il nostro ecosistema.

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Paulonia: tutto sulla coltivazione dell’albero anti-smog ultima modifica: 2023-05-19T14:34:43+00:00 da Simona Ruisi

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