Troppo sangue di bue: di cosa si tratta; danni e rimedi

troppo sangue di bue

di dott. Giuseppe Pepe

Il sangue di bue può essere un buon rimedio contro alcune delle cause che possono portare all’ingiallimento delle foglie di una pianta.

Troppo sangue di bue però, come l’eccesso di tutti gli altri concimi e di ogni altra cosa in natura, potrebbe portare a danni alle colture.

In questo articolo parleremo del sangue di bue e dei fertilizzanti che lo contengono, quando e come utilizzarlo e quali sono i danni e gli eventuali rimedi di quando si utilizzano dosi eccessive di questo fertilizzante naturale.

Buona lettura!

troppo sangue di bue

Indice

Sangue di bue e concimazione

Abbiamo già affrontato il discorso delle concimazioni azotate e degli eccessi e delle bruciature dovute a dosi troppo elevate di fertilizzanti sia in pomodoro che per le rose che per altre colture.

Il sangue di bue è in tutto e per tutto un fertilizzante naturale e anche in questo caso dosi troppo elevate possono creare problemi e danni del tutto contrari agli obbiettivi di partenza.

Il prodotto rientra tra i concimi organici disponibili a livello commerciale ed è un fertilizzante ricavato dal sangue essiccato proveniente dalla macellazione degli animali, nelle forme commerciali viene aggiunto anche della melassa.

Questo fertilizzante di origine naturale si può trovare commercializzato sia in forma liquida che solida. Quest’ultima è comunque solubile in acqua più o meno allo stesso modo del prodotto liquido.

Questo fertilizzante naturale può essere usato sui pomodori quando presentano foglie ingiallite. In questo caso meglio però somministrare una variante arricchita con ferro.

Anche limoni, aranci, mandarini e clementine presentano un alto fabbisogno di azoto e può essere usato anche in questo caso.

Il sangue di bue è un concime ricco di ferro e di azoto, molto utile per rimediare gli ingiallimenti fogliari dovuti proprio alla carenza di questi due elementi.

Come è fatto il sangue di bue?

Una composizione di sangue di bue tipo di quelle commerciali è la seguente:

  • 13 % azoto;
  • 2 % azoto organico;
  • 11 % azoto ureico;
  • 0,2 % ferro EDTA;
  • 3,5 % carbonio organico di origine biologica;
  • 70% di azoto ammoniacale o ureico

troppo sangue di bue

Un’ elevata quantità di azoto però può creare problemi e non va quindi somministrato in dosi eccessive.

Il sangue di bue può essere usato come fertilizzante per la concimazione e va somministrato durante la formazione dei germogli, alla ripresa vegetativa e durante la formazione dei fiori.

Il prodotto tende ad acidificare il terreno e per questo può essere usato anche in fase di impianto per correggere i terreni calcarei alcalini, soprattutto se si intende coltivare piante che preferiscono terreni più acidi.

Generalmente è consigliato su piante acidofile, ortaggi e sembra funzionare anche sui bonsai.

Consigli di utilizzo del sangue di bue

Come già anticipato, si tratta di una sostanza molto ricca di ferro e azoto.

L’applicazione di con temperature troppo alte o in giornate troppo umide può favorire lo sviluppo di infezioni batteriche.

Il prodotto in genere va somministrato diluito con acqua, anche durante l’irrigazione.

Le dosi consigliate, sempre generalmente in etichetta, sono di un misurino di fertilizzante a base di sangue di bue a litro o di un misurino a 4 litri, in alcuni casi anche in 10 litri, in funzione della concentrazione del prodotto.

Grazie alla presenza di azoto, anche una piccola dose di sangue di bue riesce a rinvigorire la pianta e darle la giusta spinta alla ripresa vegetativa, favorendone la crescita e lo sviluppo.

Il periodo di utilizzo va da novembre a febbraio ogni 25-30 giorni e da marzo a ottobre ogni 15 giorni facendo attenzione a non utilizzarli nei periodi troppo caldi.

Troppo sangue di bue

Danni da troppo utilizzo di sangue di bue

I danni relativi all’ utilizzo di dosi elevate sono praticamente quelli correlati al troppo utilizzo di azoto.

Gli eccessi di azoto infatti, provocano:

  • scarsa lignificazione dei tessuti;
  • eccessivo rigoglio vegetativo;
  • eccessiva produzione di foglie e linfa;
  • squilibri tra parte aerea e parte sotterranea con possibile instabilità meccanica;
  • maggiormente suscettibilità ad attacchi di parassiti;
  • maggiore acquosità e accumulo di acqua;
  • minore resistenza al freddo.

Rimedi al troppo sangue di bue

Se le piante danno segni di eccesso di azoto è perché probabilmente è stato dato troppo sangue di bue.

Come visto la composizione del prodotto può arrivare a comprendere il 70% di azoto; dare troppo sangue di bue equivale a dare troppo azoto.

Importante è come al solito leggere attentamente l’etichetta e i consigli d’uso oltre che la dose consigliata e nel caso del sangue di bue, per non darne troppo, la giusta diluizione in acqua.

Se non si diluisce per bene si rischia di apportare troppo quantitativo di azoto e quindi si rischia di bruciare la pianta, le radici o avere i sintomi e i danni elencati in precedenza.

Se è stato apportato troppo sangue di bue e quindi troppo azoto, gli unici rimedi sono quelli di asportarlo manualmente, se apportato in forma più o meno solida e poco diluita.

In altro modo l’unica soluzione è di apportare grossi volumi d’acqua ai fini di dilavare via l’azoto in eccesso.

Questa soluzione è consigliabile in vaso come lavaggio meno praticabile e anche inquinante se praticata in campo.

 

Pensi che le informazioni presenti in questo articolo siano incomplete o inesatte? Inviaci una segnalazione per aiutarci a migliorare!

SEGNALA ARTICOLO


Troppo sangue di bue: di cosa si tratta; danni e rimedi ultima modifica: 2019-06-18T12:47:09+00:00 da Prof. Dott. Agr. Giuseppe Pepe

Articoli correlati