Tignola dell’olivo: ciò che non sai per eliminarla

tignola dell'olivo

La tignola dell’olivo è un insetto molto fastidioso e pericoloso per i nostri uliveti. Adesso ti dirò ciò che non ti dirà nessuno.

Buona lettura.

tignola dell'olivo

Indice

Tignola dell’olivo (Prays oleae)

La tignola dell’olivo è una farfalla diffusa in tutte le zone olivicole italiane.

L’adulto (circa 13-15 mm di apertura alare) presenta ali frangiate con una livrea grigio-argento, con macchie nerastre nel primo paio.

Le larve mature (circa 8 mm di lunghezza) sono di colore nocciola chiaro, con bande longitudinali verdastre dorsalmente e giallognole ventralmente.

I danni si manifestano sui fiori, sui frutti e sulle foglie. Tuttavia l’infestazione delle foglie e di una buona percentuale dei fiori non arreca danni apprezzabili, mentre l’attacco ai frutti è particolarmente pericoloso.

I danni

I danni sono causati dall’attività trofica delle larve, in modo particolare:

  • Le larve della 1a generazione penetrano internamente ai boccioli fiorali, distruggendo i vari organi riproduttivi;
  • Le larve della 2a generazione, che sono le più pericolose, attaccano i frutticini quando le loro dimensioni sono di circa 5 mm di diametro; le larve scavano gallerie nei frutticini fino ad arrivare al nocciolo, provocando la cascola anticipata del frutto stesso;
  • Le larve di 3a generazione scavano tortuose gallerie nel parenchima fogliare; a maturità le foglie vengono erose dall’esterno. Queste larve possono entrare anche all’interno dei germogli facendoli così seccare.

tignola dell'olivo

Lotta

La lotta contro la tignola dell’olivo è prettamente di tipo chimico e segue i criteri della lotta guidata ed integrata, ma può essere anche di tipo biologico.

Lotta biologica

In natura, il fitofago è controllato da numerosi entomofagi tra cui:

  • Predatori: Rincoti Antocoridi, Neurotteri Crisopidi, Ditteri Sirfidi;
  • Parassitoidi: Ageniaspis fuscicollis praysincola, Imenottero Calcidoideo, Chelonus elaeaphilus e Apanteles xanthostigma, Imenotteri Braconidi.

tignola dell'olivo

Lotta chimica

La lotta chimica viene generalmente effettuata sulle larve di 2a generazione di tignola dell’olivo.

Gli interventi si eseguono nei mesi di giugno e luglio, al termine delle ovideposizioni e prima della penetrazione delle larve dei frutticini.

Generalmente non si eseguono trattamenti contro le larve di 1a generazione perché l’attacco sui fiori non comporta danni significativi.

La tecnica di lotta prevede l’uso di trappole sessuali oppure il campionamento visivo, in modo da valutare l’effettiva necessità dell’intervento e il suo momento più propizio. Proprio come avviene per la mosca dell’olivo.

La valutazione delle soglie economiche di intervento non è ben determinata in letteratura. Per questo consigliamo di rivolgervi ad un agronomo nel caso ce ne fosse bisogno.

I risultati di prove sperimentali, comunque, consentono di formulare delle attendibili previsioni di danno, rapportando l’infestazione di luglio (campionamento delle olivine infestate) con la cascola parassitaria dell’autunno precedente (campionamento delle olive parassitate).

A questo rapporto viene applicato un indice che dipende dalla zona climatica. Il valore ricavato consente di valutare quante olive si perderanno per l’attacco da tignola dell’olivo.

Se il valore economico delle olive perse supera la spesa dell’intervento si deve trattare.

I prodotti da utilizzare possono essere acquistati presso qualsiasi consorzio agrario, previa presentazione dell’attestato di utilizzatore di prodotti fitosanitari (ex patentino per fitofarmaci).

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Tignola dell’olivo: ciò che non sai per eliminarla ultima modifica: 2018-11-24T14:50:42+00:00 da Elia Valmori

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