Tarassaco: coltivazione, proprietà, usi e controindicazioni

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Il dente di leone, o tarassaco, è un’erba comunissima che si trova praticamente in tutti i prati, nei terreni incolti e sui bordi delle strade ma in pochi sanno le sue straordinarie proprietà erboristiche e i vari utilizzi che se ne possono fare in cucina.
Oggi puoi scoprire com’è facile coltivare il tarassaco in orto o in vaso e come utilizzarlo in cucina e godere dei molteplici benefici di questa diffusissima pianta officinale.

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Indice

Tarassaco (Taraxacum officinale, Weber ex F.H.Wigg. 1780)

Il tarassaco comune è una erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asteracee.
Ha una radice carnosa, le foglie sono oblunghe e frastagliate e somigliano ai denti di un leone e proprio da questo deriva il suo soprannome, ben più famoso del suo nome botanico, ma è possibile che in realtà conosciate questa pianta dai coloratissimi fiori gialli-dorati anche con un appetivo diverso da “dente di leone”.

Quali sono gli altri nomi comuni con cui è chiamato il tarassaco?
Dente di cane, soffione, capo di frate, cicoria (o insalata) matta, stella gialla, pisacane, piscialletto ma ne esistono tantissimi altri!

Qual è la caratteristica più famosa della pianta di tarassaco?
Senza alcun dubbio sono i famosi “soffioni”, le sfere lanuginose che si formano nel dente di leone al termine della fioritura che, per merito dell’estrema facilità con cui sono portati lontano dal vento anche a grande distanza, rendono straordinariamente rapida e produttiva la moltiplicazione della pianta.

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Esigenze ambientali

Il tarassaco è un pianta diffusa in tutta la nostra penisola dalle zone costiere fino ai prati e nei pascoli che si trovano a 2000 metri d’altitudine perché la sua natura molto rustica la rende capace di crescere praticamente ovunque con qualsiasi clima e di adattarsi a quasi ogni tipo di habitat.

La pianta di tarassaco, che cresce fino 30-50 cm di altezza, non ha grandi esigenze in fatto di terreno anche se predilige i suoli ricchi di sostanza e leggermente argillosi, gradisce l’esposizione al sole diretto ma si sviluppa senza problemi anche a mezzombra.

Come coltivare il tarassaco nell’orto o in vaso: dalla semina alla raccolta

Coltivare il dente di leone è veramente semplice e si può scegliere di farlo sia in un angolo dell’orto che in un vaso, che dovrà essere necessariamente largo e profondo perché, a causa del modo in cui si sviluppa la pianta, le radici richiederanno molto spazio.
Per far sì che il tarassaco cresca rigoglioso in vaso è preferibile utilizzare un terriccio universale disponendo in fondo uno strato di ghiaia o di argilla espansa di circa 2 cm per evitare i ristagni d’acqua e scongiurare il rischio che si danneggino le radici della pianta.

La semina del tarassaco va fatta in primavera da marzo a giugno.
Se desideri coltivare il dente di leone nell’orto interra i semi a pochi cm di profondità e disponeteli in file distanti 30-40 cm e sulla fila a distanza di circa 15-20 cm, se state piantando il tarassaco in vaso spargi i semi a spaglio e mantieni il terreno leggermente umido fino quando spunteranno le prime piccole foglioline della pianta.

Il tarassaco non ha bisogno di concimazioni ma bisogna prestare particolare attenzione all’irrigazione perché l’apporto idrico non deve essere eccessivo quindi non esagerate con le innaffiature.
Il dente di leone coltivato in orto generalmente si accontenta delle acque piovane e va innaffiato solo nei periodi di prolungata siccità, sempre tenendo sotto controllo l’aridità del terreno, mentre il tarassaco coltivato in vaso va bagnato leggermente evitando accuratamente il pericolo del ristagno idrico.
pianta-di-dente-di-leone-o-tarassacoLa pianta resiste all’attacco dei parassiti ma, specialmente in ambienti tropo umidi, rischia di essere colpita dall’oidio o mal bianco, la malattia fungina che causa un rallentamento nella crescita della pianta e può causarne la morte.

La raccolta delle foglie e delle radici della pianta è possibile dopo circa un anno dalla semina.
Il tarassaco può essere utilizzato dalle radici alle sommità fiorite durante tutto l’anno.
Si consiglia la raccolta delle foglie più tenere nei mesi primaverili (prima della fioritura) e in autunno (al termine della stessa) e quella dei fiori subito dopo la loro apertura e delle radici a novembre.
Tutte le parti della pianta vanno consumate fresche, ad eccezione della radice di tarassaco che va lavata accuratamente prima di essere messa al sole ad essiccare.

Stai attento quando effettuati tagli sulla pianta perché il liquido bianco lattiginoso che fuoriesce dal tarassaco se ingerito è tossico.

Proprietà erboristiche, utilizzo in cucina e controindicazioni

La pianta di tarassaco non è solo ricca in vitamine (A, B, C, ed E) e sali minerali (in particolare di magnesio, calcio, fosforo e potassio) ma sin dall’antichità è stata utilizzata in erboristeria per le sue proprietà diuretiche, depurative, toniche e protettive nei confronti di fegato, colecisti ed intestino.
Le tisane a base di tarassaco sono anche consigliate a chi desidera una pelle tonica o lotta contro gli inestetismi causati dalla cellulite.

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Le foglie del tarassaco hanno un sapore amarognolo ma sono proprio la tarassicina e l’inulina (le sostanze che ne caratterizzano il particolare sapore) quelle dotate di proprietà terapeutiche.
I fiori del dente di leone sono commestibili possono essere utilizzati per dare un tocco speciale alle insalata e le foglie più tenere della pianta vanno consumate condite in crudo con olio, sale e limone o aceto.
Le foglie più mature di tarassaco, quelle colte dopo la fioritura, possono essere soffritte in padella con l’aglio, lessate o aggiunte in frittate e minestre.
Anche i boccioli dei fiori, colti prima della fioritura nei mesi di aprile e maggio, possono essere conservati sottaceto e utilizzati al posto dei capperi.
La radice di tarassaco, oltre ad essere utilizzata per fare in casa una tisana purificante,può essere consumata sia lessata e condita con olio in crudo, che tostata e macinata per preparare una bevanda simile al caffè d’orzo, il caffè di tarassaco.

Ricorda che il consumo di tarassaco ha anche delle controindicazioni da non sottovalutare.
A causa delle sostanze che contiene il consumo di dente di leone è sconsigliato in molti casi: in caso di insufficienza renale e presenza di calcoli, a chi soffre di gastrite, reflusso gastroesofageo e ulcera peptica (perché aumenta l’acidità dello stomaco), a coloro che assumono farmaci con azione trombolitica, anticoagulante e antiaggregante piastrinica, alle donne in gravidanza o che allattano.

Laura Cannarella

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Tarassaco: coltivazione, proprietà, usi e controindicazioni ultima modifica: 2018-05-24T18:35:41+00:00 da Noisiamoagricoltura

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