Razze suine: le migliori razze produttrici nel mondo

razze suine

Continua la nostra rubrica sui consigli per gli allevatori con le razze suine.

Quali sono le migliori razze suine al mondo? Sei un allevatore o un semplice curioso?

Qui potrai trovare una guida alle migliori razze suine mondiali.

Indice

Situazione in Italia

La suinicoltura italiana ha subito delle fasi altalenanti nel corso degli anni. Oggi si contano quasi 8 milioni e mezzo di capi allevati (ISTAT, 2016), con un calo del circa l’11% rispetto al 2003, tra lattonzoli, suini da ingrasso e suini da riproduzione.

Come è accaduto per altre specie animali, anche i maiali hanno visto diminuire vertiginosamente il numero di razze locali italiane a favore di quelle estere, più produttive. Vi è stata quindi una sostituzione delle numerosissime razze e popolazioni autoctone, come la Cinta Senese e la Casertana, con quelle migliorate di importazione, come la Large White e la Landrace. E sono proprio queste ultime due razze ad avere ancora oggi la meglio sulle altre, nella costituzione della suinicoltura italiana.

Tra tutte le razze suine, dobbiamo distinguerne due tipi : quelle che comprendono razze di suini pesanti, da cui derivano i salumi, e quelle di suini leggeri, da cui deriva la carne fresca. Il cosiddetto suino da salumificio pesa intorno ai 180 Kg, mentre quello macellato per carne fresca intorno ai 100-110 Kg (con opportune variazioni a livello locale).

L’Italia è uno dei pochissimi paesi al mondo ad avere una cultura dei salumi molto marcata. Si pensi infatti al prosciutto di Parma, alla Mortadella, ai salumi di Norcia, ecc. È per questo motivo che la suinicoltura è un settore del comparto zootecnico di primaria importanza nel mercato italiano, anche per quanto riguarda l’esportazione.

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Diffusa in tutto il territorio nazionale, la suinicoltura è particolarmente presente al Nord Italia, in particolar modo in Lombardia, che è la maggior produttrice, in Emilia-Romagna, in Veneto e in Piemonte. Il motivo per cui si è diffusa soprattutto al Nord lo possiamo trovare nel fatto che, nel corso del tempo, il siero che avanzava dalla produzione dei latticini, invece di essere buttato, veniva dato ai maiali allevati per la macellazione e produzione di carne fresca (ricorda che nell’articolo sulle razze bovine da latte abbiamo detto che la concentrazione di allevamenti si è sviluppata soprattutto al Nord). Se quindi nel Settentrione si è sviluppato soprattutto un allevamento suino da carne fresca, al Centro Italia si produceva un maiale più adatto al pascolo della ghianda. Essendo questo alimento molto ricco di carboidrati, facilitava l’ingrasso del maiale per poi produrre prosciutti ed insaccati.

Il successo gastronomico ottenuto dalla carne di maiale è dovuto anche alla sua particolare composizione. La carne suina, infatti, al contrario di quella bovina, non ha grasso di infiltrazione all’interno dei muscoli, ma solo sotto la cute. Per questo motivo, il consumatore esigente può toglierlo con facilità. Oltre a questo, la carne di maiale è molto ricca in Ferro, utile soprattutto a coloro che sono carenti di questo elemento nel sangue.

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Il maiale domestico (Sus scrofa domestica, L.) deriva dal cinghiale europeo e dal cinghiale asiatico. È stato domesticato probabilmente in Cina, dove era allevato già nel 4.000 a.C. Le razze allevate oggi derivano dalla selezione e dall’incrocio di suini di ceppo europeo, di taglia piuttosto ridotta, e di ceppo asiatico, più grandi e più grassi. All’interno del ceppo europeo si possono distinguere anche il ceppo celtico, a cute rosa, e il ceppo iberico, al quale appartengono le razze di suini dell’Europa meridionale.

Large White

La Large White è sicuramente quella che tra le razze suine è la più presente a livello mondiale, grazie alla sua altissima efficienza riproduttiva. È una razza di origine e selezione inglese, che negli anni ha subito moltissima selezione genetica. Ha il tronco lungo, le cosce e le spalle ben sviluppate, il loro peso arriva anche a 300-350 Kg. È caratterizzata da un’elevata prolificità, infatti possono nascere anche 10-11 suinetti ogni parto, e da grandissima adattabilità ai vari ambienti e tecniche di allevamento. È molto precoce, già a 6 mesi di vita supera i 100 Kg e ha un accrescimento molto sviluppato (0,5-0,8 Kg al giorno). Fornisce carne di ottima qualità, particolarmente adatta al salumificio, ma dà ottimi risultati anche per la carne fresca. Le opere di selezione genetica hanno portato questa razza a sviluppare molto la parte posteriore del corpo, in particolar modo le cosce, col fine di ricavarne un’ampia produzione di prosciutti. Proprio per questo, infatti, è utilizzata per la produzione del prosciutto di Parma e del prosciutto San Daniele.

Landrace

Originaria delle isole Britanniche, è stata ottenuta dagli incroci effettuati in Danimarca, a cavallo tra il 1800 e il 1900, tra la locale popolazione di ceppo celtico e maschi adulti di Large White importati dall’Inghilterra. Ha una buona taglia, un corpo molto lungo, cute rosa e mantello bianco. Si riconosce dalle orecchie lunghe ricadenti in avanti. È dotata di caratteristiche produttive assai simili a quelle della Large White ed ottima sia per la produzione di suino pesante che per la produzione di carne magra da destinare al consumo diretto. È dotata di buona prolificità (8-10 suinetti a parto).

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Poland China

Razza di origine americana, in particolare dell’Ohio. È stata ottenuta dall’incrocio tra razze locali e riproduttori di razze orientali. È di grande mole, lunga e con diametri ben sviluppati. È facilmente riconoscile perché l’animale è tutto nero con 6 macchie bianche a sede fissa: una agli estremi di ogni arto, una sul muso e una sulla punta della coda. È una specie molto precoce e con un buon rendimento, almeno secondo gli standard americani. Con la sua carne si produce soprattutto il lardo, ma ultimamente è stato selezionato anche per la produzione di carne, di ottima qualità. È una razza rustica, si adatta ad ambienti difficili, è un’ottima pascolatrice.

Spot Poland China

Derivata dalla Poland China, è caratterizzata da una mole maggiore. Il corpo è corto, la resa al macello è media, la carne assume tonalità piuttosto scure ed è abbastanza ricca di grasso. Fornisce tagli pregiati. È una razza molto rustica, più adatta a zone marginali. È un’ottima pascolatrice ed è anche precoce.

Duroc

Selezionata negli Stati Uniti, è di origine incerta. Molto probabilmente deriva dall’incrocio a tre vie tra suini di razza Berkshire con suini di razze locali dal mantello rosso, o provenienti dall’Africa o, secondo alcuni autori, dalla penisola iberica. È una razza di taglia media e costituzione robusta. I maiali duroc sono più adatti ai climi tropicali che al nostro. È una razza precoce e abbastanza prolifica, capace di forti accrescimenti giornalieri (0,6-0,8 Kg al giorno). In Italia, per la produzione di suino pesante da salumificio, è utilizzata soprattutto negli incroci a due o più vie per la costituzione di ibridi commerciali, dal momento che in purezza presenta alcuni difetti che la rendono poco apprezzata rispetto alle altre razze suine, in particolare la noce di grasso che si ritrova nel prosciutto.

Pietrain

È stata selezionata in Belgio ed è una razza fortemente specializzata per la produzione di carne magra. Ha una mole media, scarsa prolificità e per questo più adatto alla produzione di suino leggero. È un suino ipertrofico, cioè presenta masse muscolari molto pronunciate che forniscono altissime rese al macello, con carni chiare quasi prive di grasso. È una razza, però, che è molto suscettibile allo stress. Questo le determina alterazioni fisiologiche delle masse muscolari tali da compromettere l’attitudine alla trasformazione in prosciutti di qualità. Oltre a questo, la sua carne non prende bene il sale al momento della produzione di insaccati.

Hampshire

È un’altra razza originaria degli USA, di media taglia. Alcuni la potrebbero confondere con la Cinta Senese, dato il mantello nero con fascia bianca che dal garrese discende dalle spalle su entrambi gli arti anteriori. Rispetto alla Cinta, inoltre, questo suino ha una mole grande, masse muscolari maggiori e carne più magra. È molto adattabile, allevata anche allo stato brado.

Cinta Senese

È una razza che, tra le tante razze suine che un tempo popolavano l’Italia, riveste insieme alla Romagnola e la Casertana una certa importanza economica per la produzione di prodotti tipici destinati essenzialmente a mercati di nicchia. Il suo recupero è dovuto principalmente al lavoro dell’Unione Europea e dagli Organi nazionali.

È una razza molto ricca di storia. Era allevata già nel Medioevo nei dintorni di Siena, in Toscana. A testimonianza di ciò, esistono molte opere tra cui la raffigurazione di questa razza nell’affresco di Ambrogio Lorenzetti “Effetti del buon governo”, presente nel Palazzo Comunale di Siena. È originaria della Montagnola, zona compresa tra l’alta valle della Merse e l’alta valle del fiume Elsa, con territori ricadenti nei comuni di Monteriggioni, Sovicille, Gaiole, Catelnuovo Berardenga e Casole d’Elsa. Da qui si è diffusa in tutta la Toscana.

È una razza di taglia media, arti lunghi e sottili ma robusti, la coscia è mediamente muscolosa, il peso a cui può arrivare è di 250-300 Kg. È molto rustica, frugale, ottima pascolatrice, adatta agli ambienti più estremi. È in grado di utilizzare le risorse alimentari disponibili nella macchia mediterranea: leccio, cerro, roverella, castagno, corbezzolo, ecc. Produce carne dalle ottime caratteristiche organolettiche, particolarmente adatta alla trasformazione in salumi tipici. I soggetti macellati dopo periodi di elevata disponibilità alimentare (ghiande e castagne) presentano un notevole sviluppo del grasso dorsale, particolarmente adatto alla produzione del conosciutissimo Lardo di Colonnata. La carne di Cinta Senese, molto saporita, si presenta di colore più intenso a quella delle razze migliorate. Purtroppo, è poco prolifica, nascono 6-8 ogni parto.

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Romagnola o Mora

Era largamente allevata in molte zone del Nord Italia, ma soprattutto in Romagna, nelle province di Forlì e Ravenna. A seconda delle aree di allevamento si potevano distinguere diversi tipi dalla colorazione del mantello: Forlinese nera, Faentina rossiccia, Riminese rossiccia. La razza pura è praticamente in via d’estinzione, ridotta a pochissimi esemplari concentrati in qualche allevamento. Ha una buona taglia, scheletro leggero, linea dorso-lombare con setole che formano una specie di criniera chiamata “linea sparta”. Anche questa razza non è molto prolifica, nascono solo 5-6 maialini a parto.

Casertana o Napoletana o Pelatella

Razza di origine antichissima, si trova rappresentata in moltissime sculture e affreschi di epoca romana. Era diffusa in tutta la Campania e nella provincia di Frosinone. Ha contribuito alla creazione delle razze inglesi Yorkshire e Berkshire, dalle quali a loro volta sono derivate la Large White, la Landrace, la Duroc e la Pietrain. È riconoscibile dalla pelle scura e priva di pelo, per questo il nome di Pelatella. È rustica, frugale, ottima pascolatrice con forte attitudine all’ingrasso, possiede tutte le caratteristiche per essere allevata allo stato brado. Anche questa razza ha scarsa prolificità, nascono 6-8 suinetti ogni parto.

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Razze suine: le migliori razze produttrici nel mondo ultima modifica: 2017-12-10T06:12:26+00:00 da Elia Valmori

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