Piante orientali: ecco quali non possono mancare nel tuo giardino zen

Le piante orientali sono le protagoniste indiscusse di ogni giardino zen che si rispetti, diventano elementi costituenti di uno spazio adibito principalmente alla meditazione e alla ricerca della pace.

Tranquillità e serenità, infatti, sono i principi fondanti di ogni giardino di ispirazione asiatica, in cui le piante orientali altro non fanno che riprodurre dei mini-paesaggi verdi dall’elevato senso estetico.

Questa tipologia di giardini, ormai ampiamente diffusa anche nelle nostre città, tende a valorizzare qualsiasi elemento della natura: non solo piante orientali dunque, ma aria, terra e acqua devono creare armoniose sinergie che appaghino sia la nostra mente che i nostri occhi.

Nelle prossime righe vedremo quali pianti orientali sono indispensabili per un piccolo giardino zen fai da te che sappia regalare pacifici momenti di relax.

Iniziamo!

Indice

Pini bonsai, le piante orientali per eccellenza

Il Pinus Pentaphilla, detto anche pino bonsai, è una delle piante orientali che, secondo la tradizione, va collocata all’ingresso di ogni giardino zen per dare benvenuto e protezione ai visitatori.

La pianta viene anche chiamata pino a 5 aghi poiché il suo apparato fogliare è composto proprio da mazzetti di 5 aghi, corti e verdi.

Questa pianta è molto longeva e, nonostante sia molto resistente alle intemperie, richiede cure particolari e precise da parte dell’uomo.

La pianta che accoglie i visitatori del tuo giardino zen

Coltivazione del Pinus Pentaphilla

Come è risaputo, i pini bonsai prediligono zone che siano ben soleggiate e ventilate; durante l’inverno è bene proteggerli dai venti eccessivamente freddi che potrebbero causare la gelata della zolla, mentre in estate devono essere annaffiati con costanza, anche se sopportano bene la siccità.

Il terreno in cui devono essere coltivati deve essere drenante, di modo da evitare pericolosi ristagni d’acqua, e composto da akadama (un componente argilloso specifico per i bonsai) e sabbia grossolana.

Rinvaso e potatura

Per quanto riguarda il rinvaso e la potatura, il pino bonsai è una specie per cui è previsto un trapianto ogni 3 anni nel caso di esemplari giovani e ogni 5 anni nel caso di quelli più maturi.

Il periodo migliore è quello che va da fine inverno a inizio primavera: è in questo momento infatti che le gemme sono gonfie, ma gli aghi non sono ancora aperti.

Subito dopo il rinvaso si dovrà bagnare il fondo e posizionare l’albero all’ombra, nebulizzando gli aghi per due volte al giorno; quando saranno completamente aperti, il pino potrà essere spostato al sole.

Il Lithocarpus, un must have tra le piante orientali per giardini zen

In un giardino zen armonioso e curato è importantissimo che ci siano degli alberi dislocati e isolati e il Lithocarpus, una pianta molto simile alla quercia, è l’albero che svolgerà esattamente questo compito.

Resistente e maestosa, si tratta di un albero sempreverde tipico dell’Asia orientale e che ha bisogno di poche cure.

Il Lithocarpus è una pianta molto simile alla quercia

Messa a dimora

Il Lithocarpus, proprio come la quercia, quando messo a dimora, necessita immediatamente di un tutore che protegga il pane di radici e che garantisca una crescita eretta del fusto.

Dopo la messa a dimora, questa pianta orientale necessiterà di concime organico maturo, che verrà mischiato al terreno per poi essere innaffiato.

Nonostante la sua grande resistenza, l’albero ha comunque bisogno di qualche cura che ne eviti lo stress vegetativo.

Queste possono essere così riassunte:

  • Annaffiatura del terreno durante i periodi di siccità
  • Concimazione ogni 3 mesi

Malattie

I Lithocarpi, in genere, sono immuni da attacchi di parassiti o malattie, ma la stessa cosa non si può dire degli esemplari di piccole dimensioni: malattie fogliari come odio, ticchiolatura o ruggine, infatti, possono mettere in serio pericolo l’esemplare.

Acero palmato, detto anche acero giapponese

Come suggerisce il nome, Acer palmatum è una pianta orientale tipica del Giappone e della Cina centrale che può raggiungere i 4-5 metri, con una chioma di 2-3 metri di diametro.

Si tratta di una delle piante orientali più simboliche, tanto che la caduta delle sue bellissime foglie in autunno da vita a un vero e proprio rituale.

Le foglie dell’acero palmato sono di rara bellezza in autunno

Come coltivarlo

Gli aceri giapponesi sono effettivamente resistenti al freddo, ma avendo rami molto esili non sopportano la neve.

Il terreno ideale per loro è quello ben drenante e non calcareo esposto per metà al sole e per metà all’ombra.

Caratteristiche principali

La caratteristica principale di questa pianta orientale è la bellezza delle sue foglie.

Palmate, queste presentano dai 5 ai 7 lobi e risultano profondamente incise; alla nascita presentano una colorazione che va dal verde pallido al verde, spostandosi verso tonalità che variano dall’arancione al rosso durante l’autunno.

Ginko Bilboa, il simbolo di Tokyo

Nato circa 250 milioni di anni fa in Cina, il Ginko Bilboa è una pianta orientale che ha trovato una seconda casa nel Giappone, tanto da diventare il simbolo di Tokyo.

Si tratta di una pianta particolarmente rinomata per la bellezza delle sue foglie, soprattutto durante i mesi autunnali.

La pianta ha dimensioni davvero grandi, tanto che raggiunge i 30–40 metri d’altezza e sfoggia una chioma piuttosto larga che arriva fino a 9 m; questa avrà forma piramidale nelle piante giovani e ovale nelle più vecchie.

La pianta simbolo di Tokyo

Coltivazione

La pianta predilige le zone soleggiate con clima fresco, mentre per quanto riguarda il terreno, questo dovrà essere acido e non asfittico.

Bonsai

La coltivazione dei Ginkgo Bilboa può avvenire anche tramite bonsai e, fortunatamente, non è difficilissima.

Le foglie sono grandi e tutta la pianta si sviluppa lentamente: non appena ci saranno 5 o 6 foglie per ramo sarà

Può essere tenuto all’esterno, in un luogo soleggiato per tutto l’anno ma non in estate, quando sarà da sistemare in una zona in penombra.

Bambù: un classico tra le pianti orientali

Il bambù è la pianta che darà una marcia in più al vostro giardino zen, valorizzandone notevolmente l’estetica.

Questa pianta orientale è una sempreverde che cresce vigorosa anche a buone altezze.

Dal suo fusto a forma di cilindro, emergono le foglie fini ed allungate: queste devono essere assolutamente tenute sotto controllo perché, altrimenti, possono risultare particolarmente invasive.

Il bambù è una delle piante orientali più conosciute

Clima e terreno

Il bambù è una pianta orientale che mal sopporta i climi troppo freddi o eccessivamente caldi.

Il terreno e l’esposizione al sole sono i fattori determinanti per la coltivazione della pianta che ha bisogno di una costante esposizione al sole (parliamo di almeno 8ore al giorno) e di un riparo dal freddo durante l’inverno.

Il bambù ha bisogno di un terreno marnoso arricchito di sostanze organiche; il sottofondo, invece, deve essere argilloso preparato con terra composta, sabbia, limo e argilla.

Semina e irrigazione

La semina e la messa a dimora delle giovani pianti avvengono in primavera, preferibilmente dopo l’ultima gelata della stagione.

A questo punto, il bambù necessita di annaffiature giornaliere abbondanti (ma non eccessive), soprattutto durante le prime settimane di vita.

 

Come vedi, le piante orientali con cui arricchire e comporre il tuo piccolo (o grande) giardino zen sono tante e hanno tutte bisogno di cure specifiche.

Un piccolo impegno per un grande risultato che soddisfi tutti i tuoi sensi.

Come direbbe Herman Hesse, autore di Siddhartha: “Non è facile avere un bel giardino: è difficile come governare un regno”.

 

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Piante orientali: ecco quali non possono mancare nel tuo giardino zen ultima modifica: 2019-06-17T16:10:50+00:00 da Giulia Corrias

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