Perché i funghi bioluminescenti brillano al buio (quasi) come le lucciole

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Su ben 10 mila specie note di funghi esistono in tutto il mondo solo 80 specie di funghi bioluminescenti, che crescono su tronchi di vecchi alberi e che la notte si illuminano proprio come le lucciole!

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Indice

Funghi luminescenti: da Aristotele alla scoperta ufficiale nel 1849

La storia dei funghi che brillano di notte comincia tanti secoli fa.
Tra le più antiche testimonianze della bioluminescenza nei funghi c’è certamente quella del filosofo greco Aristotele, che definiva “fuoco freddo” la presenza di funghi luminescenti sulla corteccia di un albero, ma il fenomeno è stato documentato anche dall’autore latino Plinio il Vecchio.
Nell’opera “Hystoria de gentibus septentrionalibus” del 1555 di Olaus Magnus lo storico e cartografo svedese scrive che, in quel periodo storico, per illuminare debolmente il cammino di coloro che percorrevano d’inverno gli oscuri sentieri della Scandinavia si utilizzavano dei paletti di legno infissi nel terreno ricoperti da particolari funghi di funghi luminescenti.
Dopo la loro scoperta in epoca moderna i funghi luminescenti sono stati sfruttati durante la prima guerra mondiale e quella Vietnam dai soldati che li ponevano sopra i propri elmetti per segnalare in modo discreto la propria presenza ai compagni commilitoni, in trincea o in mezzo alle fitte foreste vietnamite, senza farsi individuare dai nemici.

Quando sono stati scoperti i funghi luminescenti?

La scoperta scientifica della bioluminescenza nei funghi è opera del botanico inglese George Gardner che a Natividade in Brasile nel 1839, analizzando un oggetto luminoso con il quale alcuni ragazzi stavano giocando per strada, scoprì per primo l’esistenza di un fungo bioluminescente, a cui fu poi attributo il nome di Agaricus gardneri in onore del suo scopritore.

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Bioluminescenza: perché i funghi brillano al buio (quasi) come le lucciole

La bioluminescenza è un fenomeno che permette ad essere viventi come le lucciole, ma anche alcuni tipi di pesci, meduse, alghe e batteri di emettere luce.
Tutto avviene a causa di una reazione chimica che trasforma l’energia chimica in energia luminosa.
Gli organismi bioluminescenti brillano al buio perché contengono dei pigmenti chiamati luciferine che, grazie all’enzima luciferasi che innesca una reazione chimica in presenza di ossigeno, producono un composto in grado di emettere luce continua o intermittente, l’ossiluciferina.
Questa sostanza luminosa, a seconda delle esigenze dell’organismo, può essere riconvertita nuovamente in luciferina e così il fenomeno può ripetersi nuovamente.
La particolare luce prodotta dall’intero organismo, o negli animali da particolari organi luminosi definiti fotofori, è definita “fredda” perché non appartiene né allo spettro degli ultravioletti né a quello degli infrarossi.
Nel 2015 un team di ricercatori brasiliani e statunitensi ha pubblicato su Current Biology uno studio dedicato alla bioluminescenza nei funghi in cui si è affermato che nei funghi avviene la stessa identica reazione chimica che nelle lucciole e nei batteri per attirare gli insetti e favorire la diffusione delle spore in zone più riparate della foresta. Un meccanismo “d’effetto” per continuare a sopravvivere.
Un nuovo studio di un team di biologi russi, brasiliani e giapponesi pubblicato sulla rivista Science Advances nell’aprile del 2017 ha però scoperto che l’enzima luciferasi utilizzato dai funghi per illuminarsi, a differenza di quella presente nelle lucciole, sarebbe potenzialmente in grado di reagire anche con altri pigmenti, modificando colore e intensità della luce risultante.
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Dove crescono i funghi luminosi

Molte colonie di fughi bioluminescenti si trovano nei boschi umidi delle isole di Hachijo e Bonin in Giappone ma è possibile vederli con i proprio occhi anche viaggiando in Taiwan, Polinesia, Indonesia e Sri Lanka nella stagione delle piogge.
Questi particolari funghi prolificano anche in altri paesi con un clima subtropicale come l’Australia ed il Brasile, stato in cui sembra siano stati importati, e per crescere hanno bisogno di una temperatura di almeno 27° e di un clima caldo né troppo umido né troppo secco.
A causa del turismo di massa nelle foreste dove crescono e per la loro fragilità purtroppo i funghi bioluminescenti sono a rischio estinzione e la comunità scientifica sta attualmente studiando come riprodurli in laboratorio.

Laura Cannarella

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Perché i funghi bioluminescenti brillano al buio (quasi) come le lucciole ultima modifica: 2018-02-25T17:30:05+00:00 da Noisiamoagricoltura

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