Patologia delle piante: i sintomi che possono essere causati da malattia

patologia delle piante

di dott. Giuseppe Pepe

Oggi vi parleremo di patologia delle piante.

Le piante, così come tutti gli esseri viventi, sono suscettibili a numerose malattie di varia origine.

La patologia delle piante si occupa in prevalenza delle malattie causate non solo da organismi patogeni ma anche di alterazioni, non causate da organismi viventi, dello stato ordinario dello sviluppo della pianta.

Generalmente gli agenti causa di malattie di cui si occupa la patologia delle piante, sono:

  • virus;
  • fitoplasmi;
  • funghi;
  • batteri;
  • fisiopatie (malattie dovute a squilibri della pianta);
  • danni di natura ambientale.

Da notare che, a rigore accademico e scientifico, rientrano nell’entomologia vegetale e non nella patologia delle piante, i danni causati da animali quali:

  • insetti;
  • acari;
  • nematodi;
  • molluschi;
  • invertebrati vari.

Oggi vi parleremo di patologia delle piante descrivendo, in maniera generale, i sintomi riscontrabili sui vari organi della pianta e, in questa sede lasciando per un momento da parte il rigore accademico, anche dei sintomi collegabili a infestazioni di parassiti che rientrano normalmente nel campo dell’entomologia vegetale.

Buona lettura!

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Indice

Patologia delle piante: foglie accartocciate, arricciate, decolorate e deformi

Diverse possono essere le cause di un arricciamento o deformazione fogliare.

Escludendo in un primo momento cause quali organismi viventi o virus, la prima cosa da prendere in considerazione è la probabile mancanza di acqua.

Come detto la patologia delle piante si occupa anche di stati di alterazioni dello sviluppo non dovute per forza a esseri viventi; rientrano quindi nel campo della patologia delle piante anche stati di malattia dovuti a carenza di acqua e nutrienti.

Arrivare ad una diagnosi è un po’ come fare gli investigatori; è necessario procedere per esclusione in base ai sintomi riscontrati e alle probabilità di presenza di una patologia delle piante piuttosto che un’altra.

Quando manca l’acqua le foglie si disidratano e diventano secche, si ripiegano su se stesse, accartocciandosi e ingiallendo. Abbiamo parlato più approfonditamente di come riconoscere lo stress da carenza idrica in questo articolo.

Se le irrigazioni sono regolari e il suolo ben drenato, senza ristagni e suole dure di impermeabilizzazione dovute al compattamento; probabilmente è da escludere la carenza idrica.

Anche carenze nutritive causano ingiallimenti, decolorazioni e arricciamenti fogliari.

Anche in questo caso, se le concimazioni sono regolari ed efficaci, dovremmo escludere questa causa.

Abbiamo parlato delle concimazioni in diversi articoli, quali questo; questo; questo e questo.

L’accartocciamento può essere dovuto anche a virosi.

Abbiamo parlato ad esempio, in un altro articolo di patologia delle piante, del virus dell’accartocciamento fogliare della vite.

In altri casi l’accartocciamento può essere dovuto alla presenza di afidi, di tripidi, acari o di altri animali che pungono e succhiano linfa.

Pur ribadendo che gli attacchi di parassiti animali non rientrano nel campo della patologia delle piante, è importante ricordare che arricciamento, deformazioni e cambiamento di colore fogliare, possono essere anche sintomi dovuti ad attacchi di parassiti animali.

In questa ipotesi quindi va ricercata la presenza del parassita ritenuto responsabile.

Su Noi Siamo Agricoltura abbiamo diffusamente parlato di vari parassiti che causano questi sintomi.

Abbiamo parlato di afidi; acari; tripidi, anche sull’olivo; psille; e di molti altri parassiti in relazione alle varie colture, come nel caso dell’erinosi della vite, facilmente trovabili tra gli articoli.

Una volta trovate informazioni sul ciclo di vita del parassita ritenuto responsabile del sintomo, si passa alla ricerca di evidenze della relativa presenza in campo.

Se non si perviene presenza di nessun individuo in nessuna delle sue forme di sviluppo, probabilmente non ci troviamo dinanzi ad una infestazione di origine animale.

Alterazioni della forma delle foglie si possono verificare anche in seguito ad attacchi di funghi, come già descritto nell’articolo sulla bolla del pesco e sull’oidio.

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Ingiallimento fogliare

Oltre le cause già citate di accartocciamento e ingiallimento fogliare; ci sono altre cause che possono generare alterazioni del colore delle foglie.

Il fenomeno dell’ingiallimento fogliare viene chiamato anche clorosi fogliare.

Se il colore giallo si presenta quasi uniforme e molto vivo su molte foglie, la causa potrebbe essere anche quella di esagerate irrigazioni.

Parlando di patologia delle piante; anche carenze di azoto, ferro, e magnesio possono causare ingiallimento fogliare, in quanto principali costituenti della clorofilla. In questo caso la clorosi riguarda le foglie senza intaccare le venature.

Carenze nutritive non sono sempre sinonimo di errate concimazioni. Anche un pH troppo alto ad esempio, può far ingiallire le foglie perché non permette il regolare assorbimento del ferro.

Anche acque di irrigazione troppo ricche di calcare possono alzare il pH del suolo; bisogna quindi tenere sotto controllo anche questo parametro.

Improvvisi fenomeni di clorosi possono verificarsi anche in seguito a improvvisi abbassamenti di temperatura.

Patologia delle piante: sintomi sui fiori

I fiori possono presentare sintomi quali generalmente, appassimento, cascola e deformazione.

Annaffiature eccessive o malattie fungine possono portare a questi sintomi. In tutti e due i casi bisogna quindi tenere sott’occhio l’umidità.

Se le piante sono in vaso potreste controllare se le radici si presentano bianche e sane; se invece si presentano molli, scure e cedevoli, stanno marcendo e le piante sono difficilmente recuperabili.

Fioritura breve e caduta anticipata dei fiori invece possono essere collegabili a scarse irrigazioni mentre una totale assenza di fioritura a carenze nutritive oppure a eccessiva salinità delle terreno e/o delle acque irrigue.

Nella patologia delle piante invece, la presenza di muffe sui fiori è collegabile a malattie fungine.

La muffa infatti è l’insieme delle strutture di disseminazione mediante le quali il fungo cerca di diffondersi nell’ambiente.

La muffa bianca ad esempio potrebbe essere oidio, mentre una muffa grigia appartenere a botrite.

Frutti

I sintomi riscontrabili sui frutti sono in particolar modo collegabili a parassiti animali, come ad esempio le varie mosche.

Sarebbe più corretto definirli insieme di segni e si presentano spesso come macchie scure dovute o a deposizione delle uova o punture di alimentazione. Macchie che con il tempo possono anche trasformarsi in tessuto morto.

I funghi, come ad esempio i già citati agenti di oidio e botrite, o anche di fumaggini, possono presentarsi ricoprendo di muffa i frutti.

Altri invece causano alterazioni particolari dei frutti, come nel caso della lebbra e mummificazione quando restano sulla pianta, senza cadere a terra, come inoculo della malattia per l’anno seguente.

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Patologia delle piante: sintomi di fusto e colletto

Le malattie fungine rendono il colletto e i fusti molli e cedevoli.

In questo caso bisogna tenere sotto controllo le irrigazioni e i ristagni idrici mediante opportune tecniche agronomiche.

Infine possono riscontrarsi anche danni di tipo meccanico al fusto, in questo caso spesso dovuti ad animali ed insetti rodilegno.

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Patologia delle piante: i sintomi che possono essere causati da malattia ultima modifica: 2019-07-01T11:47:57+00:00 da Prof. Dott. Agr. Giuseppe Pepe

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