Le colline del Prosecco sono patrimonio UNESCO: facciamo un brindisi!

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Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono ufficialmente diventate patrimonio UNESCO grazie alla loro bellezza paesaggistica e alla loro importanza culturale e agricola.

A dare la bella notizia è stato il Ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, su Twitter:

“Le splendide Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono da oggi il 55mo sito italiano iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. Con la decisone dell’apposito Comitato di selezione Unesco, si riconosce il valore universale di un paesaggio culturale e agricolo unico, scaturito da una straordinaria, sapiente interazione tra un’attività produttiva di eccellenza e la natura di un territorio affascinante”.

La proclamazione è avvenuta l’8 luglio a Baku in Azerbaigian proprio durante la 43° sessione del Comitato del Patrimonio mondiale Unesco ed è stata frutto di un intenso lavoro di squadra che ha visto interfacciarsi la Farnesina, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e del Turismo, la Regione Veneto e il Comitato promotore della candidatura.

La delibera è stata unanime: tutti i 21 stati membri hanno sostenuto la candidatura italiana, confermando, ancora una volta, la bellezza e la qualità del nostro patrimonio storico e paesaggistico.

Un risultato che non fa altro che ribadire la posizione di rilievo della nostra nazione quando si parla di UNESCO: l’Italia, infatti, con oltre 50 siti, è il primo paese al mondo per il maggior numero di patrimoni custoditi.

Indice

Le colline del Prosecco: conosciamo meglio questo nuovo patrimonio UNESCO

L’area delle colline del Prosecco, ormai patrimonio dell’umanità, si estende per 18.967,25 ettari nel cuore del Veneto e ha una storia antichissima: è dal ‘600, infatti, che queste ripidissime zone vengono coltivate con piccoli vigneti attraverso l’uso di terrazzamenti e vengono gestiti con un sistema mezzadrile fin dal medioevo.

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L’uva è parte fondamentale della certificazione DOCG del Prosecco

Le colline del Prosecco, grazie alla loro esposizione e al terreno drenante, forniscono le condizioni ideali perché l’uva cresca seguendo degli ottimi standard qualitativi; si estendono longitudinalmente da Vittorio Veneto fino a Valdobbiadene e sono divise in 9.769,80 ettari di buffer zone, ovvero la zona che circonda le colline, e 9.197,45 ettari di core zone dove viene coltivata l’uva per il celebre vino, ovvero la glera.

Perché il Prosecco sia davvero tale, l’uva glera deve costituire almeno l’85% del totale, mentre il restante 15% può essere costituito da qualità come verdiso, bianchetta trevigiana, perera, glera lunga, chardonnay, pinot bianco o pinot grigio.

È grazie a tutto questo che il Prosecco prodotto a Valdobbiadene, già vino bianco a marchio DOC dal 2009, è riuscito a ottenere un ulteriore sigillo della sua qualità assumendo il marchio DOCG.

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Produzione di Prosecco in Italia

È dal secondo dopoguerra che l’Italia punta tantissimo sulla produzione di prosecco, tanto che nel 2014 ha superato per la prima volta lo Champagne per numero di bottiglie vendute in tutto il mondo.

È dagli anni ’90 che il prosecco, infatti, accompagna gli aperitivi di buona parte del globo, ma il vero decollo della produzione si è sicuramente raggiunto tra il 2005 e il 2010:

  • Sono circa 8000 le cantine vitivinicole che si dedicano alla produzione di Prosecco
  • Sono circa 269 le case spumantistiche che producono Prosecco
  • Sono circa 330 i milioni di bottiglie immesse sul mercato ogni anno

Si tratta di un successo non da poco per questo vino bianco, soprattutto se si considera che la sua produzione è concentrata principalmente in due sole regioni d’Italia: il Veneto (che copre circa l’80% della produzione) e il Friuli-Venezia Giulia (che produce il restante 20%).

Le tipologie di vino prodotto sono, tendenzialmente, 3:

  • Il Prosecco propriamente detto, con un volume alcolico di 10,50% vol.
  • Il Prosecco spumante, con un minimo di 11,00% vol. (con le varianti brut, extra-dry o dry)
  • Il Prosecco frizzante, con un minimo di 9% vol.

Il vino, in ogni caso, è giallo paglierino, con un profumo e un sapore particolarmente freschi.

Negli ultimi anni, si è affermata anche una stravagante variante analcolica.

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Patrimonio UNESCO per motivi paesaggistici e culturali

Insomma, le colline del Prosecco risultano un luogo importante per la nostra eredità agronomica e culturale per tantissimi motivi e noi non possiamo che esserne fieri.

Alla vostra salute!

 

 

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Le colline del Prosecco sono patrimonio UNESCO: facciamo un brindisi! ultima modifica: 2019-07-09T13:20:09+00:00 da Giulia Corrias

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