La coltivazione dell’orchidea

coltivazione orchidea

La coltivazione dell’orchidea è uno degli esami più difficili da affrontare prima di poterti davvero definire fiero proprietario di un giardino o di un orto fiorito.

L’orchidea infatti, oltre a essere una delle piante più belle di tutto il regno vegetale, è anche tra quelle di più difficile cura.

Questo articolo ti servirà a districarti in mezzo alle sue tante insidie.

Pronti, via!

Indice

Orchidee: caratteristiche generali

Le orchidee, appartenenti all’ordine delle Orchidales, sono delle piante perenni originarie delle zone tropicali o sub-tropicali dell’Asia, del Sudamerica e dell’America Centrale.

Oramai, comunque, le orchidee sono diffuse in tutti e cinque i continenti; questo perché riescono ad adattarsi a tutti gli habitat naturali, eccezion fatta per i deserti e i ghiacciai. Pensa che solo in Italia riescono a crescerne spontaneamente ben 29 generi.

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Orchidea: dai climi subtropicali a tutto il mondo

L’orchidea più diffusa è la Phalaenopsis, la cui parte più importante è rappresentata dalle foglie. Ecco le loro caratteristiche principali:

  • sono tra le 2 e le 6
  • sono carnose e di un verde brillante
  • sono l’unico organo che permette l’immagazzinamento dell’acqua

Per quanto riguarda invece le radici dell’orchidea, queste sono numerose e ramificate. La loro funzione è quella di far aderire perfettamente l’orchidea al substrato del terreno.

Lo stelo è solitamente eretto, mentre i fiori possono essere di colore, forma e dimensioni diverse.

Le orchidee possono essere coltivate sia in casa sia in giardino. Ci sono comunque delle caratteristiche a cui dovrai fare particolare attenzione in entrambi i casi. Vediamole insieme.

Orchidee: esposizione e temperatura

Prima di poter pensare di coltivare delle orchidee, devi assicurarti di poterle esporre correttamente e di avere la giusta temperatura.

Per quanto riguarda l’esposizione, ricorda che le orchidee amano la luce, ma mal tollerano l’esposizione diretta ai raggi solari. Per questa ragione, se pensi di coltivare le orchidee in casa, sarà necessario posizionarle a sud o a est, dietro una tenda in grado di filtrare i raggi. Se invece pensi di coltivarle in giardino, ti sarà sufficiente posizionarla in una zona luminosa, magari avendo l’accortezza di creare o predisporle attorno delle aiuole in grado di proteggerle dalla luce troppo forte.

Per quanto riguarda invece la temperatura, è essenziale che questa rimanga compresa tra i 16°C e i 24°C. Riesce a tollerare anche temperature più elevate, ma solo in presenza di questi tre fattori:

  • buona zona d’ombra
  • ventilazione
  • buona umidità

Resta con noi: ti spiegheremo ora tutti i segreti per coltivare le orchidee in casa.

Coltivare le orchidee dentro casa

Innanzitutto, quali orchidee? Se sei un principiante, buttati sulle orchidee più resistenti e conosciute: la Phalaenopsis di cui abbiamo già parlato prima, la Cattleya o la Dendrobium.

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Orchidee dentro casa: ecco cosa fare

Ricorda che ogni specie di orchidea ha delle sue specifiche caratteristiche in merito alla temperatura, all’annaffiatura, al suo grado di umidità e quant’altro; se sei insicuro, chiedi consiglio agli esperti del tuo vivaio di fiducia.

Per ora, noi ti daremo comunque delle linee guida molti utili da seguire in caso di difficoltà o di inesperienza.

Orchidee dentro casa: terriccio e irrigazione

Il terriccio è fondamentale nella cura della tua orchidea; ti sarà infatti necessario un mix più poroso rispetto a quello utilizzato per altre piante. Ecco due esempi di mix di terriccio che potrai replicare tu stesso:

  • un mix per rinvaso a grana sottile, composto da 4 parti di corteccia di abete tritata sottile, 1 parte di carbone a pezzetti e 1 parte di perlite
  • un mix medio, formato da 4 parti di corteccia di abete tritata, 1 parte di carbone a pezzetti medi e 1 parte di perlite

L’irrigazione è uno dei momenti più complessi durante la cura della tua orchidea: devi infatti ricordare di annaffiarle poco e spesso; in questo modo eviterai che le radici marciscano con facilità. Insomma, se il terreno è ancora umido, aspetta prima di innaffiarlo di nuovo. L’irrigazione, come detto, se gestita male è uno dei nemici principali delle orchidee. Stai dunque sempre molto attento a non esagerare con l’apporto d’acqua, soprattutto dopo il periodo di fioritura.

Ricorda che l’ideale sarebbe irrigare mediante un diffusore e soprattutto ti consigliamo di usare acqua piovana: è infatti necessaria un’acqua neutra (con un pH 7) o un’acqua lievemente acida.

Orchidee dentro casa: quale vaso scegliere?

Per quanto riguarda il vaso per la tua orchidea, scegli sempre un vaso piccolo: queste piante infatti reagiscono molto bene quando hanno le radici un po’ costrette.

Ecco tra quali vasi puoi scegliere:

  • il semplice e classico vaso in terracotta
  • vasi di rete a maglie, che contribuiscono a rendere l’ambiente molto più arioso
  • vasi di plastica trasparente, utili se vuoi tenere sott’occhio l’impianto delle radici
  • vasi di legno a prova di radici, da foderare con il muschio e poi riempire con il mix di terriccio che hai scelto
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Anche il vaso è importante quando si parla di orchidee

Come ultimi consigli per questa coltivazione indoor, ti ricordiamo di fertilizzare le tue orchidee una volta al mese e di mantenere sempre un’umidità almeno al 60% nella stanza in cui deciderai di posizionarla.

Coltivare l’orchidea in giardino

Se il tuo giardino ha una temperatura adeguata, puoi pensare di coltivare le tue orchidee persino lì. Dovrai però usare qualche accortezza:

  • innanzitutto, recati in un vivaio e compra le specie che meglio resistono all’esterno
  • non trasferire le orchidee in giardino se non è ancora passato il periodo delle gelate
  • posiziona l’orchidea in un punto illuminato. Ti consigliamo di coltivare le orchidee in vaso anche se all’esterno; in questo modo potrai sistemarle in luoghi più o meno luminosi in base alle loro esigenze
  • annaffia le tue orchidee più frequentemente rispetto a quelle che coltivi in casa; questo perché il sole tende ad asciugare più in fretta le orchidee all’esterno
  • utilizza un terriccio formato da un mix di terriccio, sabbia e pezzi di corteccia

Ricorda: se le tue orchidee non dovessero fiorire, non disperare. Continua con le innaffiature, fertilizzale di tanto in tanto con fertilizzanti solubili in acqua appositi per le orchidee e posizionale più vicine alla luce.

Coltivare le orchidee: quali malattie?

Le orchidee possono essere colpite da un grande numero di malattie e di parassiti. In questa veloce carrellata ti illustreremo i pericoli più comuni a cui prestare maggior attenzione:

  • la cocciniglia bruna e la cocciniglia cotonosa (qui trovi un approfondimento)
  • gli afidi, vettori di altre malattie dannose per le orchidee
  • gli acari, subdoli nemici la cui presenza è rivelata solo dalla prima presenza di danni considerevoli, come le foglie rese argentee a causa del loro succhiar via la clorofilla
  • malattie fungine, come la Glomorella
  • la necrosi fogliare causata dai batteri
  • esistono inoltre 25 ceppi virali in grado di causare malattie alle orchidee
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Proteggere l’orchidea dalle malattie e dai parassiti

Quello che puoi fare è aumentare l’umidità della pianta, eliminare le parti danneggiate e utilizzare sempre strumenti disinfettati al 100%.

 

Insomma, coltivare le orchidee non è un’impresa semplice, ma ti assicuriamo che poterle vedere fiorite ne varrà la pena.

Dopotutto, come scriveva Guy de Maupassant, le orchidee sono «esseri prodigiosi, inverosimili, figlie della terra sacra, dell’aria impalpabile e della calda luce».

 

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La coltivazione dell’orchidea ultima modifica: 2018-12-29T15:30:36+00:00 da Giulia Corrias

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