Edera: come si cura. Dal sottobosco al pergolato

L’edera è una pianta sarmentosa, che si “abbraccia”, attaccandosi e ancorandosi, ai muri e agli alberi.

Hedera sul tronco di albero

Grazie alle sue proprietà rampicanti l’edera è comunemente utilizzata anche in città, in casa, in giardino, come pianta da interni e su recinzioni e pergolati.

Scegliere di avere l’edera in casa può rivelarsi una mossa vincente per regalare un po’ verde al nostro appartamento, a patto che l’edera venga coltivata e mantenuta con le giuste condizioni per non seccare e non ingiallire.

Curare l’edera non è difficile, e con questi semplici accorgimenti puoi trasformare un angolo della tua casa in un piccolo giardino.

Indice

L’edera, il terreno ideale.

Ideale per chi decide di coltivare edera è un terreno di medio con ottime capacità di drenaggio e che ne eviti gli effetti negativi del ristagno, buona dotazione di sostanza organica è apprezzata.

Se si decide di coltivare edera in vaso il terriccio migliore è un terriccio fresco unito ad uno di natura organica, consigliabile mescolarlo con sabbia, perlite o argilla espansa in modo da migliorarne il drenaggio.

Ha uno sviluppo molto rapide, con una notevole capacità e agilità nelle arrampicate, sfruttando quelle che sono le radici aeree, preposte alla suzione degli elementi nutritivi e veicolarli.

Edera: esposizione e clima.

L’Hedera helix preferisce un’esposizione che la collochi a mezz’ombra, molto dipende anche dalla varietà. Alcune tollerano l’esposizione diretta alla luce, altre come quelle a foglia piccola, possono essere esposte in piena ombra.

edera esposizione a mezz'ombra

Il clima troppo secco non è tollerato dall’edera, sopporta bene eccessi di caldo che il troppo freddo, è una pianta resistente.

La temperatura ideale alla coltivazione dell’edera è 15-18°C, preferibile evitare zone dove nel periodo invernale le temperature scendono al di sotto dei 7°C.  

Acque: esigenze idriche dell’hedera helix.

Le precipitazioni naturali rappresentano una fonte di adacquamento sufficiente per l’hedera, ma non disdegna annaffiature saltuari, regolari e costanti, in corrispondenza soprattutto del periodo estivo, dove la sete si fa sentire.

Al tempo stesso sono da evitare irrigazioni spinte che anneghino la coltura.

Nel periodo invernale le irrigazioni, annaffiature, possono essere ridotte notevolmente, diradarle durante il corso della settimana

Edera, messa a dimora e propagazione.

L’edera gradisce come periodo di messa a dimore la primavera o l’autunno, la tecnica di propagazione è la talea.

talea di edera

Occorre posizionare le talee, lunghe circa 10 cm, prelevate durante il periodo estivo, in piccoli vasi per permetterle di radicare fino alla primavera successiva, quando poi saranno messe a dimora.

Se la talea ha invece dimensioni più grosse, dell’ordine di 15 cm, vengono prelevate in autunno e messe a dimora in vaso o coltivate in primavera o autunno successivi.

La radiazione può avvenire anche in acqua, fino appunto, all’emissione delle radici, momento in cui può essere rivasata in un piccolo contenitore (vaso).

Hedera helix: ramificazioni e potature.

Lo sviluppo dei rami è un fattore da non trascurare, deve essere curato sin dalle prime fasi di sviluppo, garantendo una rampicata agevole all’ edera.

hedera rampicante

Fare attenzione che nello sua fase di crescita e di arrampicata non arrivi alle grondaie, a superarle!

La stessa attenzione deve essere prestata quando l’edera viene fatta cresce in zone dove il fogliame potrebbe poi causare dei danni, pensiamo bene a dove la collochiamo.

Per evitare le perdite dei fiori, eseguire le potature a fine inverno o inizio primavera.

Questi tagli di potatura servono a rendere più armoniosa la pianta e contenere la crescita.

Edera: concimazione.

A favorirne il buono stato vegetativo della pianta di edera, è l’uso sporadico ma efficace di concimi liquidi dalla composizione bilanciata in termina di azoto. Una prima applicazione in primavera.

Oltre all azoto, il concime ideale per l’edera deve contenere anche fosforo, potassio, ferro, manganese, zinco, boro e molibdeno.

Hedera helix: parassiti e patologie

La poca umidità o il troppo caldo, sono fattori di un deperimento generale dell’intera pianta e del suo fogliame.

Afidi, cocciniglie e ragnetto rossi sono patogeni che fanno paura anche ad una pianta robusta come l’edera, diventano facilmente prede dei loro attacchi.

Gli afidi si manifestano con la presenza piccoli insetti mobili di colore bianco-giallastro-verdastri che vanno trattati con antiparassitari specifici.

Ingiallimento delle foglie e comparsa di macchie gialle e marroni possono essere un sintomo degli acari delle piante.

Il ragnetto rosso si manifesta invece con accartocciamento del fogliame.

Rendere umido l’ambiente. In caso di attacco grave, insetticida specifico.

Macchie brune sulle foglie: è cocciniglia. Va tolta con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool o lavando la pianta con acqua e sapone neutro e poi risciacquandola abbondantemente.

Anomalia che si può riscontrare nella fase di coltivazione dell’edera è un disseccamento e successiva caduta della foglia.

Carenza di luce e concimazioni poco equilibrate sono alla base delle scarse e/o spente colorazioni, perdite di screziature e crescita rallentata.

foglie cuoriformi di edera

Edera: lo sapevi che…

Dal notevole valore ornamentale sia indoor che outdoor è l’edera. Può essere coltivata in fioriere da davanzale o balcone, in vasi di ogni tipo, a partire dalla ceramica al legno, per essere poi collocate in punti qualsiasi della casa.

Oltre al tocco di eleganza e decorazione che l’edera da alla casa, è anche salubre, riesce ad assorbire e filtrare le sostanze dannose purificando l’ambiente, liberando al tempo stesso ossigeno e regolando l’umidità.

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Edera: come si cura. Dal sottobosco al pergolato ultima modifica: 2019-06-30T06:26:13+00:00 da Francesco Mauriello

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