Danni da lupo: un quadro della situazione e come risolverla

danni da lupo

I danni da lupo sono una problematica che, negli ultimi anni, è tornata a ripresentarsi, tormentando moltissimi allevatori italiani.

In questo articolo faremo il punto della situazione, suggerendo eventuali soluzioni pratiche per evitare che ciò succeda e per richiedere rimborsi utili per rimediare al danno subito.

Indice

Danni da lupo: conosciamo il famelico predatore

Il lupo (Canis lupus) è un mammifero diffuso in Italia la cui presenza è tendenzialmente concentrata nelle zone delle Alpi e dell’Appennino.

Se negli anni settanta la specie era praticamente estinta sul territorio nazionale, ultimamente la presenza di lupi è andata aumentando in parte grazie a una forte politica di salvaguardia di questi animali, in parte a causa del graduale abbandono delle coltivazioni in ambiente montano e della diminuzione dell’attività di caccia.

danni da lupo

Il numero di lupi sul territorio italiano sta crescendo creando gravi danni agli allevatori

Anche i cambiamenti ambientali hanno avuto un ruolo importante in questo ritorno: dagli anni novanta, infatti, la superficie forestale è cresciuta fino a coprire il 34,7% del territorio nazionale creando l’habitat ideale per lupi, cervi, cinghiali e altri animali selvatici.

A oggi, non ci sono dati certi sull’effettivo numero di lupi nei territori italiani, ma, secondo le stime, sembra siano più di 2000.

Le dinamiche delle predazioni del lupo

La presenza del lupo, un animale predatore che si ciba attraverso la caccia, risulta essere un problema grosso per le zone in cui la sua presenza è diffusa anche perché le sue prede sono tendenzialmente animali di grossa taglia come asini e manzi, ovvero animali tipicamente allevati nel nostro paese.

In genere, le predazioni avvengono nelle ore notturne nel periodo primaverile, ovvero il periodo in cui gli animali iniziano a uscire al pascolo, o nel periodo estivo quando molti allevatori lasciano gli animali al pascolo anche durante la notte.

Come si possono minimizzare gli attacchi dei lupi?

Per fare in modo che gli attacchi non mettano in ginocchio il vostro allevamento, ci sono delle misure pratiche che possono essere applicate per prevenire grossi e cronici problemi.

Il primo accorgimento utile va ad agire sul momento della predazione, ovvero la notte: compatibilmente con l’organizzazione dell’allevamento, infatti, potrebbe essere una buona idea ricoverare gli animali in strutture sicure durante la notte e portarli al pascolo in zone protette durante le giornate piovose o nebbiose, limitando drasticamente il rischio di irruzione dei lupi.

Il secondo accorgimento è sempre relativo alle abitudini predatorie del lupo: dopo un primo attacco è molto frequente che ne seguano altri nel breve periodo. Per evitare una cronicizzazione delle incursioni è necessario trovare un’area di pascolo sicura in cui tenere il gregge anche durante la notte (soprattutto durante la stagione estiva).

Il terzo riguarda il momento successivo all’attacco: bisogna preoccuparsi di rimuovere le carcasse degli animali in modo da evitare che le aggressioni si stabilizzino in una sola zona.

Il quarto riguarda le prede: la maggior parte degli attacchi avviene su vitelli molto giovani, con poche settimane di vita.

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I vitelli giovanissimi sono le maggiori vittime degli attacchi dei lupi

In questo caso è una buona idea poter far partorire vacche in spazi controllati e assicurare loro molti punti di abbeverata in modo da evitare che queste siano costrette ad allontanarsi per trovare l’acqua ed evitino di utilizzare le zone più a rischio al confine con i boschi; infine, anche controllare i vitelli nei primi giorni di vita può portare ad una riduzione del numero di attacchi.

Altre misure di prevenzione riguardano le recinzioni, che possono essere tradizionali, elettrificate o miste, e l’inserimento di cani da guardia.

In ogni caso bisogna valutare con attenzione queste alternative per evitare non solo di danneggiare la zona di pascolo, ma anche di non fare un investimento a vuoto data la grande abilità dei lupi nell’aggirare le protezioni.

Danni da lupo: rimborsi

Data la gravità e l’urgenza del problema, le regioni italiane più colpite dal fenomeno hanno deciso di stanziare particolari misure per risarcire i danni agli allevatori e imprenditori agricoli.

Il risarcimento del danno subito è subordinato all’applicazione di almeno una misura di prevenzione da parte dei beneficiari: recinzioni di sicurezza e/o cani da guardia. L’indennizzo è concesso sia per danni diretti (rimborso del capo predato) che per danni indiretti (i costi veterinari relativi al trattamento di animali feriti).

Per poter essere ammesse al sostegno, le imprese devono essere in regola con le disposizioni in materia di aiuti ex art. 107 del Trattato che istituisce l’Unione Europea, devono aver rispettato le norme sanitarie vigenti in materia e aver messo in atto almeno una misura di prevenzione a tutela del bestiame.

A questo fine l’allevatore deve allegare alla domanda di risarcimento danni tutta la documentazione attestante l’acquisto, il possesso o la messa in atto, in data antecedente all’evento predatorio, di misure preventive (cani da guardia o di recinzioni di sicurezza).

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Le recinzioni sono uno dei sistemi di prevenzione più diffuse

L’aiuto è calcolato individualmente per ciascun beneficiario e ammonta al 100 % dei costi diretti ammissibili, e all’ 80% dei costi indiretti ammissibili.Tutte le domande ammesse sono liquidate in base a una graduatoria in cui la priorità è decisa in base alla data dell’evento predatorio subito.

Ricordiamo, infine, che l’indennizzo è il sistema maggiormente usato per la gestione dei fenomeni di predazione del bestiame ed essendo una misura standardizzata, deve essere confrontabile; è per questo motivo che la valutazione di questi danni deve essere basata un effettivo accertamento del danno in maniera critica, corredato da una perizia medico-legale.

Vorremmo potervi dire “In bocca al lupo”, ma preferiamo lasciarvi con un semplice “Buona fortuna”.

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Danni da lupo: un quadro della situazione e come risolverla ultima modifica: 2018-10-16T10:30:48+00:00 da Giulia Corrias

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