Concimi azotati: cosa sono, quali sono e come sceglierli

concimi azotati

di dott. Giuseppe Pepe

 

Tutti gli esseri viventi per vivere, crescere e mantenere le proprie funzioni vitali necessitano di apporti nutritivi.

I nutrienti altro non sono che gli elementi e i composti di cui un essere vivente è costituito e di cui necessita per i propri processi biologici.

Abbiamo già parlato riguardo la nutrizione di colture importanti nel caso della vite, olivo, frumento, abbiamo parlato di concimazioni fogliari e di precisione del riso.

In questo articolo ci dedicheremo esclusivamente ai concimi azotati.

Nelle piante e nei vegetali in genere ma anche negli animali, un ruolo di primaria importanza è rivestito dall’azoto e nel caso delle coltivazioni vegetali quindi, dai concimi azotati.  

In agricoltura spesso però la tentazione di abbondare nell’utilizzo dei concimi azotati è forte, in quanto risaputo che aumentano la produzione delle piante e delle parti verdi in genere.

L’utilizzo di concimi azotati però è di particolare interesse e particolarmente critico dal punto di vista ambientale perché grossa fonte di inquinamento da nitrati.

Occorre quindi calibrare il ricorso ai concimi azotati ed essere ben informati su quali usare, quando e come provvedere alla loro somministrazione in campo.

Per chiarire meglio questi punti bisogna iniziare dal capire a cosa serve l’azoto e perché è così importante per le piante.

concimi azotati

Indice

A cosa servono i concimi azotati?

L’azoto (N) è l’elemento principale delle proteine, del DNA e di altre molecole biochimiche; è fondamentale anche ai fini della produzione energetica e della produzione di zuccheri mediante il processo della fotosintesi perché è un componente della clorofilla.

Detto questo quindi si percepisce immediatamente l’importanza dell’azoto per la crescita e lo sviluppo delle piante.

L’azoto presente nei concimi azotati è infatti uno stimolante per la crescita dei vegetali e le proteine possono essere considerate come i mattoncini che costituiscono un essere vivente, essendo coinvolte nella gran parte delle loro componenti e processi biologici.

Nelle fasi giovanili, la quantità di azoto presente in alcune piante può arrivare anche al 6% del peso secco; mediamente in piante mature ci si aggira sul 1-3%.

La carenza di azoto infatti, causa:

  • scarso e lento accrescimento;
  • clorosi giallastra delle foglie;
  • dimensioni ridotte;
  • squilibri;
  • allettamento;
  • carenza di clorofilla e quindi di capacità fotosintetica e di produzione energetica;
  • scarsa vigoria e capacità di resistere e rispondere agli attacchi esterni e ai fattori ambientali avversi.

Gli eccessi di azoto invece provocano:

  • scarsa lignificazione dei tessuti;
  • eccessivo rigoglio vegetativo e produzione di foglie e linfa che rendono la pianta maggiormente soggetta ad attacchi di parassiti.

Gli eccessivi apporti di concimi azotati inoltre, aumentano i consumi idrici della pianta e il rischio di accumulare nitrati nelle parti edili, con il conseguente rischio per la salute di chi se ne nutre.

concimi azotati

Da dove arriva l’azoto?

Con la crescita e con le produzioni, le piante e le colture “consumano” nutrienti e in questo caso specifico azoto, necessitando quindi di continui apporti nutritivi mediante concimi azotati.

Principalmente l’azoto deriva dalla decomposizione della componente organica del suolo ad opera di funghi, batteri e piccoli animali. Questa componente, ridotta più o meno lentamente a fase minerale, viene assorbita mediante l’apparato radicale.

Altro azoto viene assorbito per fissazione dall’atmosfera. L’aria infatti e composta per più di ¾ del totale da azoto sotto forma di N2. Questo processo avviene ad opera di microorganismi del suolo che appunto “sottraggono” azoto all’aria per fissarlo nel suolo.

Infine, nelle coltivazioni e soprattutto nel caso di coltivazioni intensive, viene assorbito grazie al ricorso a concimazioni azotate.

Forme di azoto nei concimi azotati

Le concimazioni con concimi azotati apportano l’azoto principalmente nella sua forma nitrica (NO3), in secondo luogo in forma ureica ((NH2)2CO), in forma ammoniacale (NH4+) o nella forma organica come amminoacidi.

L’azoto nitrico è quello maggiormente utilizzato nei concimi azotati perché solubile in acqua e prontamente assorbibile dalle radici generando un pronto effetto sulle coltivazioni.

Tuttavia questa forma è fortemente dilavabile ed è soggetta ad essere dilavata dalle piogge con il rischio di perdere anche il 99% della dei  concimi azotati apportati.

I nitrati sono fortemente attenzionati a livello ambientale perché inquinano le falde acquifere generando grossi problemi di salute animale e umana, non ché squilibri ecosistemici.

Le concimazioni azotate quindi vanno fatte con grossa attenzione e nei modi, periodi e quantità giuste.

concimi azotati

Caratteristiche dei concimi azotati

Le concimazioni azotate possono essere fatte apportando azoto in diverse tipologie di composti e forme.

In base alle forme già elencate in precedenza le concimazioni azotate possono essere fatte mediante concimi:

  • Nitrici;
  • Ammoniacali;
  • Nitrico-ammoniacale;
  • Azoto Organici.

concimi azotati

Concimi nitrici

Come già accennato sono a base di azoto in forma di nitrati, molto solubili e a pronto effetto.

Oltre all’azione nutritiva causata dalla presenza di azoto, generano anche azione anti asfissiante apportando ossigeno e anticongelante perché concentrano la linfa aumentando la resistenza della pianta al congelamento.

Tuttavia eccessi di concentrazione della linfa rendono le foglie più appetitose per insetti dotati di apparato boccale pungente-succhiatore.

Per ovviare al problema del dilavamento, le concimazioni azotate con concimi nitrici vanno fatte non nel periodo delle piogge e frazionate nel tempo, quando vi è la pronta richiesta della pianta.

Nitrato di sodio

In questo composto troviamo lo ione nitrato insieme allo ione sodio.

Il sodio ha il potere di non far aggregare le particelle di terreno, peggiorando quindi la struttura del terreno e non permettendo una giusta ripartizione tra le varie porosità del terreno. Questo tipo di concimazione azotata va quindi fatta con attenzione, conoscendo preventivamente il contenuto di sodio del proprio terreno e evitandone l’utilizzo quando le acque di irrigazioni presentano già contenuti di cloruro di sodio.

Fisiologicamente è alcalino e quindi tende ad alzare il pH del terreno.

Nitrato di calcio

Questo concime al contrario del precedente presenta lo ione nitrato con la compresenza dello ione calcio.

Lo ione calcio a differenza dello ione sodio migliora la struttura del terreno favorendone la formazione di aggregati.

Anche questo tipo di concimazione azotata e alcalinizzante e aiuta a correggere suoli acidi innalzandone il pH.

Concimi ammoniacali

I concimi ammoniacali contengono lo ione ammonio che a differenza dei nitrati viene trattenuto dal terreno eliminando quasi del tutto il rischio di dilavamento.

In questo caso però il rischio è di perderlo per volatilizzazione sotto forma di ammoniaca, ecco perché queste concimazioni azotate vengono fatte con attrezzature dedicate che ne permettono l’interramento.

Lo ione ammonio una volta nel suolo subisce il processo di nitrificazione dalla componente microbica del terreno; a differenza delle concimazioni azotate in forme nitriche quindi, queste hanno un effetto meno rapido.

Solfato ammonico

Ricco di zolfo e quindi con potere acidificante. Questo tipo di concimazione azotata è sconsigliata nei terreni poveri di calcio perché viene a mancare la capacità del terreno di controllare l’abbassamento del pH dovuto all’apporto di zolfo. Fatto positivo è che lo zolfo è un elemento nutritivo abbastanza importante per le piante.

Concimi nitro-ammoniacali

Nitrato ammonico

Il nitrato di ammonio contiene azoto sia in forma nitrica che ammoniacale. Le caratteristiche in questo caso sono intermedie tra le due tipologie di concimazioni azotate ed è fisiologicamente neutro, senza intaccare quindi il pH del suolo.

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Concimi azoto-organici

Le caratteristiche di questo tipo di sostanze sono simili ai composti ammoniacali.

Non sono soggetti a dilavamento e sono a lento effetto, quindi si prestano molto bene per essere impiegati prima o durante le operazioni di semina.

Urea

L´urea è molto solubile e finché non viene trasformata in ammonio a opera dei microorganismi del suolo è facilmente dilavabile. Questo processo aumenta all’aumentare della temperatura entro certi limiti.

Con l’aumentare della temperatura però possono esserci anche perdite ammoniacali per volatilizzazione se distribuita negli strati superficiali del terreno.

Calciocianammide

La calciocianammide è un fertilizzante artificiale azotato.

in commercio è una polvere grigio scura, funziona da correttore di acidità decomponendosi nel terreno in idrossido di calcio che in seguito si trasforma lentamente in carbonato di calcio e in cianammide, infine per idrolisi a urea che a sua volta grazie all’azione dei microorganismi nel suolo diventa carbonato d’ammonio.

 

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Concimi azotati: cosa sono, quali sono e come sceglierli ultima modifica: 2019-06-01T12:10:03+00:00 da Prof. Dott. Agr. Giuseppe Pepe

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