Come coltivare il tamarillo: guida alla coltivazione di questo frutto esotico

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Per avere un giardino sempre più colorato e originale, sapere come coltivare il tamarillo potrebbe fare al caso tuo.

Sempre più frequentemente, infatti, anche in Italia si sta diffondendo la coltivazione di piante e alberi da frutto esotici, scelti non solo per la particolarità del gusto e dell’aspetto dei loro frutti, ma anche per scopi ornamentali.

In questo articolo ti spiegheremo nel dettaglio di cosa avrai bisogno per coltivare il tamarillo, un albero originario del Sud America.

Iniziamo!

Indice

Tamarillo: caratteristiche generali

Il Solanum betaceum, conosciuto con il nome di tamarillo e anche, vista la somiglianza dei frutti, come l’albero del pomodoro, fa parte della famiglia delle Solanaceae. Originario del Perù, si è poi diffuso in Colombia, Ecuador, Argentina, Bolivia sino ad arrivare nell’Europa meridionale e in Nuova Zelanda.

Il tamarillo può arrivare sino ai 4m di altezza, con un tronco di consistenza semi legnosa e di colore grigio.

Le foglie sono di grandi dimensioni e alternate; si trovano alle estremità dei rami e hanno un picciolo decisamente robusto di almeno 4cm di lunghezza. Presentano inoltre delle nervature molto marcate. Nella fase giovanile sono ricoperte da una leggera peluria e hanno un colore rosso che diventa di un verde intenso man mano che invecchiano.

I fiori, piccoli e di colore bianco-rosaceo, sono raggruppati in grappoli terminali composti da circa 10 esemplari. I fiori sono ermafroditi, il che significa che il tamarillo è una pianta autofertile: avrà dunque una buona produzione anche se nel tuo giardino dovesse essercene un solo esemplare. La fioritura avviene nei mesi tardo primaverili o estivi.

Il frutto del tamarillo, che inizia a maturare tra la fine dell’autunno è l’inverno, è una bacca ovoidale di 8cm di lunghezza e 4cm di larghezza. È molto simile al pomodoro, ma con una forma più ovale. La sua buccia è liscia e dura, e può essere rossa o arancione, seppure con striature più chiare. In base al colore della buccia, distinguiamo due varietà di tamarillo:

  • i frutti a buccia rossa hanno un sapore più acidulo
  • i frutti a buccia gialla o arancione hanno un sapore più dolce

Anche la polpa, ricca di ferro, potassio, magnesio, fosforo è di colore rosso-arancione e contiene molti semi.

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Per coltivare il tamarillo bisogna prima decidere quale qualità di frutti si desidera ottenere

L’albero del pomodoro non è longevo: può infatti arrivare a vivere solo fino a dieci anni. Per questa ragione, fioritura e conseguente fruttificazione sono molto più precoci che in altri alberi. In condizioni ideali, infatti, saranno sufficienti solo due anni per avere un tamarillo già attivo nella produzione dei frutti, i quali possono essere consumati sia crudi nelle insalate sia cotti.

Ma vediamo ora nel dettaglio come coltivare quest’esotico albero da frutto.

Coltivare il tamarillo: clima, esposizione e terreno

Prima di decidere se intraprendere o meno la coltivazione del tamarillo, dovrai capire se abiti in una zona d’Italia con un clima favorevole alla sua crescita.

L’albero del pomodoro è infatti una pianta esotica, ma crescendo anche sulle Ande a quote superiori ai 1000m, si è con il tempo evoluto per resistere anche a temperature più basse. Nei fatti, dunque, il tamarillo è da considerarsi più come una pianta sub-tropicale e per questo è in grado di resistere anche a gelate, per quanto brevi.

Il clima ideale per coltivare il tamarillo, comunque, rimane quello caldo e temperato, con temperature mai al di sopra dei 35°C e che comunque non scendano al di sotto dei -3°C. Anche le temperature troppo elevate, infatti, possono essere problematiche per questa pianta di montagna: tra i danni che potrebbero verificarsi c’è la cascola dei frutti o direttamente il decadimento della pianta.

Per quanto riguarda invece l’esposizione, ti consigliamo di posizionarlo in pieno sole, ma in una zona riparata dal vento. Questo perché, come abbiamo visto, il tamarillo sviluppa delle foglie abbastanza grandi che potrebbero essere danneggiate se non protette da folate troppo forti. Non solo: il vento potrebbe rompere alcuni rami del tamarillo, o addirittura sradicarlo dal terreno.

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Per coltivare il tamarillo bisogna fare molto attenzione perché è una pianta molto delicata

Se invece dovessi trovarti in aree colpite da gelate invernali, ti consigliamo di coltivare il tamarillo in una serra intermedia, all’interno della quale dovranno esserci le seguenti condizioni:

  • dovrà esserci molta luce
  • è necessario un alto livello di umidità
  • il tamarillo dovrà essere schermato dal sole diretto

Per quanto riguarda invece il terreno, è bene che abbia le seguenti caratteristiche:

  • ricco di sostanza organica
  • ben drenante
  • ricco di humus
  • deve avere un pH 7 (qui trovi la guida alla misurazione del pH del terreno)

Se invece dovessi coltivare il tamarillo dentro una serra, sarà sufficiente riempire il vaso di composta da terra.

Puoi iniziare a coltivare il tamarillo in diversi modi:

  • utilizzando i semi, facilmente acquistabili online; in questo caso ti sarà sufficiente mantenere il terreno umido e assicurarti che la temperatura rimanga stabile sopra i 20°C
  • mettendo a dimora delle piante già adulte
  • propagandolo tramite talea, facendo germinare i semi a 18°C

Tamarillo: cure colturali

Il tamarillo non è un albero che necessita di cure colturali particolarmente complesse.

Vediamole tuttavia nel dettaglio.

Per quanto riguarda l’irrigazione, dovrai assicurarti di fornirgli un apporto d’acqua frequente, ma mai troppo abbondante. L’albero del pomodoro, infatti, mal tollera i ristagni d’acqua. Lo stesso vale nel caso in cui tu abbia deciso di coltivare il tamarillo in vaso: assicurati che la terra rimanga sempre umida.

La concimazione, invece, dovrà essere effettuata nelle fasi di sviluppo. Ti sarà sufficiente un fertilizzante liquido a base di azoto, potassio e fosforo che ti consigliamo di usare ogni due settimane circa.

Tra le malattie più ricorrenti che colpiscono il tamarillo ci sono sicuramente gli afidi e le cocciniglie; potrai rimuoverli con dell’olio bianco o del sapone molle. 

La raccolta dei frutti interessa i mesi che vanno da ottobre a maggio. Per preservarli al meglio, ti consigliamo di conservarli al fresco in un luogo dove la temperatura non superi mai i 10°C.

 

Ecco tutto quello che c’è da sapere sul tamarillo. Siamo sicuri che la particolarità dell’albero del pomodoro arricchirà il tuo giardino o il tuo orto, e che i suoi frutti ancora poco conosciuti da noi saranno ottimi da far gustare ad amici e parenti.

Buon divertimento!

 

 

 

 

 

 

 

 

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Come coltivare il tamarillo: guida alla coltivazione di questo frutto esotico ultima modifica: 2019-03-19T16:27:35+00:00 da Giulia Corrias

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