Coltivare l’erba medica: tecniche e consigli

alfalfa

Coltivare l’erba medica può rivelarsi un ottimo aiuto sia per gli agricoltori che per gli allevatori.

L’erba medica, conosciuta soprattutto come foraggera per gli animali, è anche un investimento azzeccato per migliorare il terreno sotto tanti punti di vista.

Utilizzata come alternativa alla coltivazione di mais, infatti, presenta numerosi vantaggi che rendono il terreno più forte e ricco.

Vediamo insieme come coltivare l’erba medica e tutti gli usi possibili.

Indice

Coltivare l’erba medica: caratteristiche botaniche

erba foraggera

L’erba medica (Medicago sativa, L.) è una pianta foraggera appartenente alla famiglia delle Leguminose.

E’ denominata la “regina delle foraggere” poiché, oltre ad essere la più diffusa, è anche molto utile sia per i terreni sia per il nutrimento del bestiame.

La sua origine è probabilmente da collocare in Asia, e da lì esportata in Europa dove, già 2000 anni fa, greci e romani la utilizzavano come foraggera così come documentato su alcuni trattati latini.

In Italia è coltivata in tutta la Pianura Padana, e una modesta coltivazione si ritrova anche in Campania.

Le due tipologie di erba medica più diffuse appartengono alle specie Medicago SativaMedicago Media. La seconda deriva dall’incrocio tra la Sativa e un altro tipo di erba medica, la Medicago falcata.

La Medicago Sativa resta comunque la forma più comune. Viene chiamata anche erba Spagna poiché proprio nella nazione spagnola è più diffusa, tanto che si pensa che sia stata introdotta in Europa proprio da qui.

L’erba medica comune può vivere fino a 10-15 anni, ma solitamente non dura più di 4 anni a causa di varie avversità.

Si presenta come una pianta erbacea con numerosi steli alti circa un metro, e generati velocemente dal taglio del cespo precedente.

L’erba medica ha infatti un ributto molto veloce, ed è apprezzata proprio per la sua velocità di rigenerarsi.

Le foglie sono trifogliate con foglioline allungate. I fiori, di colore azzurro-violaceo, si formano sui racemi ascellari e per ognuno di questi ne nascono circa 15.

Il frutto è un legume a spirale, con circa 8 semi all’interno.

Coltivare l’erba medica: tecniche

Terreno

Il terreno ideale per la coltivazione dell’erba medica è a medio impasto e argilloso, abbastanza profondo da permettere l’approfondimento delle radici.

E’ importante che il terreno sia ben drenato, per non incappare in ristagni idrici che rovinerebbero lo sviluppo della pianta.

L’erba medica non tollera i terreni acidi. I valori di pH devono quindi andare da basico a neutro.

Clima ed esposizione

medicago sativa

L’estesa varietà di erba medica fa sì che questa pianta possa essere coltivata a varie latitudini e sia resistente a molte temperature.

In particolare, l’erba medica comune trova migliore collocazione negli ambienti caldi e aridi, mentre le specie variegate si adattano bene al freddo, essendo più resistenti.

Tutte le varietà si dimostrano inoltre resistenti alla siccità, sempre che siano coltivate in un terreno profondo e libero da ostacoli che possano impedire l’approfondimento delle radici.

Irrigazione

Nonostante la sua resistenza alla siccità, l’erba medica è la foraggera che più di tutte ha bisogno di acqua.

Per produrre un chilogrammo di foraggio necessita dai 700 agli 800 litri di acqua.

Dove il clima è temperato e le piogge sono abbondanti, non necessita di ulteriore irrigazione; nelle regioni più aride, specialmente nei primi anni di vita, è necessario provvedere a innaffiature regolari.

Concimazione

La dotazione nutritiva del terreno è molto importante per la buona crescita dell’erba medica.

L’erba medica è infatti avida di fosforo e potassio, per cui necessita di una presenza considerevole di questi nutrienti nel terreno.

In caso di scarsezza, un concime contenente fosforo e potassio può fare la differenza. Ancor meglio sarebbe sfruttare la concimazione naturale che deriva dall’alternanza di coltivazione tra l’erba medica e il frumento.

Le radici del frumento in decomposizione liberano infatti nel terreno fosforo e potassio in abbondanza, creando il suolo ideale per lo sviluppo delle foraggere.

Propagazione

medicago lucerna

La propagazione dell’erba medica avviene attraverso semina.

Quest’ultima deve seguire ad una lavorazione profonda del terreno, specialmente se si inizia in un terreno non lavorato da tempo, quindi possibilmente molto compatto.

I periodi migliori per la semina sono due: alla fine dell’inverno, quando il ritorno delle gelate è scongiurato e la temperatura si mantiene sui 5-6 gradi; a fine estate, così da dar tempo alla piantine di raggiungere uno sviluppo sufficiente prima dell’inizio del freddo.

Le modalità di semina sono principalmente tre: in bucatura in mezzo a un cereale, in purezza su un terreno nudo o in purezza in estate, dopo una raccolta di cereali.

Usi dell’erba medica

La “regina delle foraggere” è il meritato soprannome dell’erba medica per due motivi.

Il primo riguarda proprio il suo uso per il bestiame. Viene utilizzata infatti sia come foraggiamento verde, quindi al pascolo, che come fieno, fatta essiccare dopo la raccolta da effettuare subito dopo la fioritura.

Quando l’erba medica è fresca e viene fatta mangiare al pascolo bisogna porre un limite alla sua assunzione, poiché potrebbe causare meteorismo negli animali.

E’ quindi da preferire nella sua forma secca, poiché ricca di protidi grezzi.

Il secondo vantaggio dell’erba medica riguarda il miglioramento che riesce ad apportare all’interno di un terreno.

Questi miglioramenti si manifestano soprattutto quando l’erba medica viene coltivata tra due annate di coltivazioni a frumento o mais, poiché riesce sia a smuovere il terreno in profondità, spingendo le radici, sia a riempirlo di azoto, per la capacità innata delle leguminose di fissare l’azoto nel suolo.

Non solo: l’erba medica si sviluppa molto velocemente e in grande quantità, quindi riesce a limitare notevolmente le erbe infestanti.

Alternare la coltivazione di erba verde a quella di mais è anche un ottimo modo per debellare alcuni parassiti propri del mais come la piralide e la diabotrica.

 

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Coltivare l’erba medica: tecniche e consigli ultima modifica: 2019-02-25T12:00:54+00:00 da Simona Ruisi

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