Coltivare lenticchie: i passaggi più importanti dalla semina alla raccolta

coltivare lenticchie

Sapevi che le lenticchie sono uno degli alimenti vegetali più proteici esistenti sul nostro pianeta?

In questo articolo ti esponiamo tutti i segreti su come coltivare lenticchie e su come ottenere una resa remunerativa.

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Indice

Lenticchia (Lens esculenta, L. 1753)

Prima di vedere come coltivare lenticchie, conosciamo insieme le caratteristiche di questa pianta in modo così da rispondere al meglio alle sue esigenze ambientali. La lenticchia appartiene alla famiglia delle Leguminose (dette anche Fabacee), come il fagiolo e la fava. È una pianta originaria della Persia e la sua coltivazione si è poi diffusa in tutto il Medio Oriente per estendersi fino al bacino del Mediterraneo.

La sua introduzione in Europa risale alla fine del periodo neolitico, come testimonia il ritrovamento di alcuni fossili di semi di lenticchia in diversi scavi effettuati in siti preistorici nella parte meridionale del continente, datati 3000 a.C.. La coltivazione di questo ortaggio non richiede particolari cure e può essere praticata sia in pieno campo che negli orti di famiglia.

Esigenze ambientali

Vediamo adesso quali sono le cure da eseguire per coltivare lenticchie. Innanzitutto bisogna dire che la lenticchia, per la sua crescita, richiedere un clima temperato. Essa resiste poco al freddo: ad una temperatura di 3°C, la crescita si arresta temporaneamente, ma a temperature inferiori allo 0 la pianta può subire gravi danni irreversibili. Tollera invece abbastanza bene il caldo e la siccità.

Il terreno ideale per la sua coltivazione ha una composizione equilibrata, ossia è di medio impasto. Possono essere adatti anche i terreni ricchi di sabbia (detti sciolti), purché siano sufficientemente dotati di sostanza organica. Nei suoli ricchi di argilla ha invece una crescita stentata perché non tollera i fenomeni di ristagno idrico che vi si possono verificare. Inoltre, i semi raccolti da un terreno calcareo risultano di difficile cottura. Il pH ottimale per la lenticchia è compreso tra i valori 6 e 7,2, cioè neutro o leggermente acido.

Varietà principali

Quando vogliamo coltivare lenticchie, la prima cosa che bisogna scegliere è innanzitutto la varietà. Le varietà principali di lenticchia possono essere suddivise in 2 gruppi in base alla grandezza del seme:

  1. A seme grosso: queste varietà appartengono alla sottospecie Lens esculenta macrosperma e hanno seme di diametro compreso tra 6 e 9 mm. Le più importanti sono: Villalba, Fucino, Leonessa, Altamura.
  2. A seme piccolo: appartengono alla sottospecie Lens esculenta microsperma e hanno seme di diametro compreso tra 3 e 6 mm. La più importante varietà di questo gruppo è la Mormanno.

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Un discorso particolare lo merita la lenticchia di Castelluccio di Norcia (PG), una delle lenticchie più famose al mondo. Chiamata dai suoi abitanti “Lénta”, è il prodotto rappresentativo di questo piccolo paesino. Viene coltivata sul grande altipiano, all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ad un’altitudine di circa 1500 m s.l.m. La quantità di lenticchia IGP prodotta annualmente è ovviamente limitata. Ciò la rende un prodotto di nicchia dal grande valore commerciale nonché nutrizionale. Grazie alle condizioni climatiche piuttosto rigide in cui nasce, la lenticchia di Castelluccio è l’unico legume che non ha bisogno di essere trattato per la conservazione perché non è attaccata dal tonchio (insetto le cui larve si nutrono dei legumi).

La semina

Nelle regioni dell’Italia settentrionale e sulle zone montane, la semina della lenticchia deve essere effettuata in primavera, quando è cessato il pericolo che la temperatura durante la notte cali improvvisamente a valori inferiori a 4-5°C. Nelle regioni dell’Italia meridionale, caratterizzate da un clima mite, la semina può essere invece effettuata in autunno.

In ogni caso, per ottenere più raccolti successivi possono essere anche effettuate semine scalari a distanza di 10-15 giorni l’una dall’altra. I semi possono essere disposti in solchi o in buchette (chiamate postarelle) profonde 3-4 cm. La distanza da rispettare tra le file è di 30-40 cm, mentre quella tra le piante è di 25-30 cm. In definitiva, si otterranno circa 10 piante a metro quadro. Molto spesso, però, specie in alcune località italiane particolari, la semina può essere eseguita anche a spaglio (vedesi alcuni casi della lenticchia di Castelluccio di Norcia).

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Coltivare lenticchie: i lavori da eseguire

Ecco che entriamo nel vivo dell’argomento: come coltivare lenticchie. Durante la crescita della lenticchia è bene effettuare alcune lavorazioni.

Prima di tutto la sarchiatura: consiste nello smuovere il terreno in mezzo alle file delle piantine di lenticchia in modo da favorire l’infiltrazione dell’acqua ed eliminare le eventuali erbacce. Questa operazione deve essere eseguita piuttosto in superficie, per evitare danni alle radici secondarie, le quali si sviluppano poco in profondità. Di solito si eseguono 2 sarchiature, di cui la prima appena la piantina spunta dal suolo e la seconda dopo 2 settimane.

La rincalzatura, invece, consiste nel ricoprire la base delle piantine con terreno per proteggere il colletto dal rischio di ustioni provocate dal sole cocente. In sostituzione della terra, possono essere utilizzati altri materiali, come torba o paglia. Questa operazione viene più propriamente chiamata pacciamatura.

Per quanto riguarda la concimazione, è bene seguire le seguenti proporzioni necessarie per ogni metro quadro di terreno:

Azoto (N): 1 g
Fosforo (P2O5): 6 g
Potassio (K2O): 6 g

Per coltivare lenticchie nel migliore dei modi bisogna anche pensare all’irrigazione. L’apporto idrico, infatti, deve essere di media entità e soprattutto non deve mai mancare durante il periodo compreso tra la fioritura e l’inizio della maturazione. Durante l’estate è necessario irrigare regolarmente, soprattutto nel caso in cui la stagione sia particolarmente secca.

Ricorda di non bagnare direttamente le piantine, ma il terreno negli spazi tra essere compreso: i fiori e i germogli sono infatti piuttosto delicati e possono essere danneggiati dalla caduta dell’acqua. In alternativa si può scegliere l’irrigazione per infiltrazione, che si effettua facendo scorrere l’acqua nei canaletti di soli presenti tra 2 aiuole vicine.

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Coltivare lenticchie: i passaggi più importanti dalla semina alla raccolta ultima modifica: 2018-05-22T11:30:14+00:00 da Elia Valmori

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