Come coltivare la valeriana. Dalle esigenze ambientali alla resa

Oggi è arrivato il momento di parlarvi di una particolare varietà di insalata, la valeriana.

In questo articolo vi sveleremo tutti i trucchi e i segreti ma anche le avversità e le difese per poter coltivare la valeriana al meglio.

Dopo aver parlato della lattuga ora è il momento di questa particolare insalata, la valeriana. 

Se fino a qualche anno fa la valeriana (Valerianella locusta, L.) era più sconosciuta, oggi invece è sicuramente più diffusa e impiegata per le sue foglie fresche come insalata. 

Non da tutti è conosciuto come valeriana, ma di fatto in molte zone è conosciuta con il nome di Dolcetta oppure Gallinella ma anche Lattughella.

La valeriana è si scarsa in quanto valore energetico, ma al suo interno contiene buone quantità di sali minerali e vitamine che sicuramente apportano beneficio al nostro organismo.

coltivare la valeriana

foto di Fairvital

Indice

Periodo di coltivazione ed esigenze ambientali della valeriana

Per poter coltivare la valeriana nel migliore dei modi come prima cosa dobbiamo analizzare il periodo di coltivazione.

Innanzitutto bisogna precisare che la valeriana è una pianta che può essere a ciclo annuale oppure biennale. 

Inizialmente la valeriana si manifesta in modo particolare, di fatto le prime a comparire sono delle foglie spallate che compongono una rosetta lunghe massimo 10 cm.

È una pianta che fiorisce nel periodo che va tra aprile e giugno e i fiori sono di colore bianco e azzurri.

La semina può essere effettuato in tutti i mesi primaverili, estivi ed autunnali considerando che il ciao vegetativo dura circa 2 mesi. L’impianto che andremo a realizzare per coltivare la valeriana sarà a spaglio con le rispettive file distanti circa 20 cm l’una dall’altra. Facendo riferimento a una temperatura ottimale la germinazione della valeriana può avvenire 7 giorni dopo la semina.

Una caratteristica peculiare della valeriana che la rende inoltre estremamente semplice da coltivare è il fatto di essere rustica. Di fatto la valeriana non ha particolari esigenze in merito a territorio e clima. L’importante è che il terreno sia ben drenato.

Da precisare però che il clima prediletto dalla valeriana è quello temperato, per questo motivo se vogliamo coltivare la valeriana al Nord durante i mesi freddi dell’inverno deve essere assolutamente protetta dal gelo in modo da evitare spiacevoli inconvenienti.

La valeriana inoltre non necessita di numerose concimazioni, ma solamente una nel periodo iniziale.

Due cultivar di valeriana

Veniamo ora a spiegare le due varietà più importanti di valeriana.

La prima cultivar di valeriana è quella con un seme grosso e con le foglie che si presentano allungate, questa viene chiamata “D’Olanda a seme grosso” ed è adatta ad essere coltivata in sera; mentre quella denominata “Verde cuore pieno” possiede un seme di misure più ridotte e può essere tranquillamente seminata in pieno campo.

coltivare la valeriana

foto di BioPic

Raccolta della valeriana

Dopo aver parlato di tutte le caratteristiche fondamentali per poter coltivare la valeriana è arrivato il momento di parlare della raccolta. 

La raccolta viene effettuata quando le foglie della valeriana hanno raggiunto la loro massima lunghezza e la produzione di circa 150 quintali per ettaro.  

Malattie ed avversità della valeriana

La valeriana è esposta a tutte le malattie della comune insulta e lattuga, come abbiamo spiegato qui.

Il principale parassita che attacca sopratutto le foglie della valeriana è la Peronospora. Ma questa pianta è attaccata spesso anche dalla sclerotinia.

È quindi opportuno controllare e verificare in continuazione lo stato di saluto delle foglie anche quelle più nascoste della nostra coltivazione.

Lo sapevate inoltre che la valeriana in alcune zone del mediterraneo cresce addirittura in modo del tutto spontaneo?!

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Come coltivare la valeriana. Dalle esigenze ambientali alla resa ultima modifica: 2018-05-25T12:04:06+00:00 da Nicole

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