Coltivare il mirto: ecco come farlo in orto e in vaso

come coltivare il mirto

Il mirto è una pianta aromatica e officinale che cresce spontaneamente nella macchia mediterranea.
Vuoi provare a coltivare il mirto? Ci hai già provato ma qualcosa è andato storto?
Ecco la nostra guida su come coltivare la pianta di mirto in vaso o direttamente in piena terra.

pianta di mirto di sardegna

Bacche di mirto (foto di Michele Lecis)

Indice

Mirto (Myrtus communis L., 1753)

Il mirto è una pianta rustica che appartiene alla famiglia delle Mirtacee.
Cresce in tutta la zona costiera italiana e si spinge in alcuni casi anche nella zona submontana, fino ai 600-800 metri di altitudine.
Caratterizza il paesaggio delle coste rocciose della Sardegna e della Corsica ma è una pianta molto diffusa in tutta l’Europa meridionale.
Il mirto è un arbusto sempreverde, legnoso, oppure può avere la forma di un albero che può raggiungere al massimo i 4 metri di altezza ma normalmente si attesa intorno ai 2 metri.
La sua corteccia cambia colore a seconda del periodo di sviluppo della pianta perché quando il mirto è giovane è di colore rossastro ma più la pianta cresce più assume delle tonalità di grigio e si ricopre di numerose screpolature.
Le foglie del mirto sono ovali sono di colore verde acceso e lucide nella parte superiore (sono invece più opache e chiare nella pagina inferiore), possiedono una evidente nervature al centro e sono prive di peluria e molto odorose.
I fiori bianchi a cinque petali sono molto profumati, compaiono sui rami dalla primavera inoltrata fino in estate e rendono il mirto una pianta ornamentale adatta sia per essere utilizzata per modellare una siepe che per abbellire il giardino come piccolo alberello odoroso.
Le foglie della pianta e le bacche di colore blu scuro che il mirto produce dall’autunno fino all’inverno sono utilizzate in cucina per condire e aromatizzare i secondi di carne e nella preparazione di decotti, di sciroppi e del famoso liquore di mirto.

Esigenze ambientali: clima, esposizione e terreno

Il mirto è una pianta che cresce facilmente in zone dal clima temperato, non teme la siccità anzi ama le alte temperature e l’umidità che caratterizzano il clima della macchia mediterranea.
Preferisce la piena esposizione al sole e i luoghi dove l’irraggiamento diretto persiste per tutto il giorno.
Il mirto è capace di resistere alle basse temperature se è in un luogo sufficientemente protetto dalle intemperie ma teme il freddo rigido e difficilmente sopravvive in zone in cui d’inverno il termometro scende sotto i 5 gradi.
Il terreno ideale è quello ben drenato con PH neutro o leggermente acido.
Il mirto sopravvive anche in un terreno arido o povero di sostanza ma non gradisce terreni calcarei o poco drenati.

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Bacche di mirto mature

Come coltivare il mirto in orto e in vaso

Il mirto è una pianta rustica abbastanza resistente ma è consigliabile collocarla in un luogo che presenti un clima mite, in un terreno ottimamente drenato ed evitare in qualsiasi modo la formazione di ristagni idrici.

Nel caso della messa a dimora di una pianta di mirto in orto o in giardino è necessario preparare la terra lavorandola per almeno mezzo metro in profondità per evitare la formazione di zolle dure che potrebbero ostacolare lo sviluppo dell’apparato radicale della pianta.
Il terreno dovrà essere sufficientemente umido ma sempre ottimamente drenato per evitare che le eventuali precipitazioni formino ristagni idrici, condizione molto sfavorevole allo sviluppo e alla stessa sopravvivenza della pianta.
La messa a dimora va effettuata in autunno, tra settembre e ottobre, o in primavera, tra marzo e aprile.
Nonostante la pianta non richieda una concimazione specifica se si desidera avere una pianta di mirto molto rigogliosa, per avere delle straordinarie forniture e successive bacche succulente da utilizzare in cucina, è consigliabile l’utilizzo di concimi liquidi a base di azoto e potassio nei mesi precedenti la messa a dimora.
Per lo stesso motivo, nonostante il mirto sopporti bene le carenze di acqua e sia capace a resistere anche a periodi di siccità, devi effettuare effettuare regolari irrigazioni soprattutto in estate per ottenere in autunno una resa di bacche migliore e ottenerne di più grandi. ricorda che la pianta va innaffiata solo quando il terreno è ben asciutto.

Qualora si scelga di coltivare il mirto in vaso serve un contenitore molto ampio, di almeno 40 cm, per evitare che le estese radici del mirto soffrano l’assenza di spazio sufficiente allo sviluppo radicale.
Puoi utilizzare della semplice terra di campo o del terriccio universale magari arricchiti con compost domestico, ponendo alla base dell’argilla espansa per evitare i ristagni d’acqua.
La pianta aromatica va innaffiata regolarmente lasciando asciugare la terra fra un’irrigazione e l’altra.

Ti sta domandando quando trapiantare il mirto?
Nel momento in cui le dimensioni del vaso originale non dovessero essere più sufficienti l’operazione di rinvaso va effettuata alla fine dell’inverno, a febbraio, oppure a settembre.

Nonostante le operazioni di potatura del mirto siano necessarie solo qualora si desideri fare sviluppare la pianta a forma di alberello sarebbe sempre consigliabile effettuare una regolare potatura dopo la fine dell’inverno, verso marzo, per conservare i rami giovani ed eliminare i rami secchi per rinvigorire la pianta in attesa della fioritura primaverile.

fiori di mirto pianta

Fiori di mirto (Fonte: Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra-Vara)

Riproduzione: come creare una nuova pianta di mirto

La moltiplicazione del mirto può avvenire per seme o per talea.

  • Per seme
    Il periodo ideale per moltiplicare il mirto attraverso la semina è d’inverno.
    È necessario interrare i semi tra dicembre e gennaio.
    Affinché la semina abbia successo bisognerà utilizzare bacche ben mature e seminarle subito dopo la raccolta ma questo metodo riproduttivo ha degli svantaggi.
    Le piantine di mirto che nasceranno infatti saranno più delicate rispetto alla pianta madre e non saranno produttive prima di circa quattro anni.
  • Per talea
    Il metodo di riproduzione della pianta di mirto più diffuso è senza dubbio quello della talea semilegnosa, che va effettuata a fine estate.
    Si tagliano alcuni rami, meglio se sprovvisti di fiori, si interrano in vaso contenente un mix di torba e sabbia, si coprono, si mantengono in un luogo caldo e, per favorire la radicazione, si sta attenti che il terriccio resti sempre umido. Per la messa a dimora delle piantine di mirto conviene attendere la primavera successiva.
    Le piantine riprodotte attraverso talea sono resistenti quanto la pianta madre e hanno il vantaggio di diventare produttive entro i 2 anni.

Malattie e parassiti della pianta di mirto

La pianta di mirto è una pianta molto rustica e resistente ma teme gli attacchi di cocciniglie e afidi.
È molto importante prevenire questi insetti parassiti perché la melata appiccicosa che si forma sulle foglie di mirto, a causa della presenza di questi insetti infestanti, può portare anche allo sviluppo di alcune malattie delle piante causate dai funghi come la fumaggine o l’oidio.
Se il mirto è stato colpito da una di queste malattie fungine, e non è coltivato a solo scopo ornamentale ma si desidera utilizzarne le bacche, è meglio evitare i prodotti fungicidi ma conviene utilizzare la poltiglia bordolese.

Laura Cannarella

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Coltivare il mirto: ecco come farlo in orto e in vaso ultima modifica: 2018-06-01T23:33:20+00:00 da Noisiamoagricoltura

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