Coltivare i crisantemi. Dalle tecniche di coltivazione alle piccole curiosità

Chrysanthemum L. (1753), è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae. Ne esistono di tantissime specie, se ne contano più  di un centinaio e si  dividono in piante erbacee perenni o annuali. Già dalla derivazione del nome possiamo  intuire che si tratta di  una pianta importante, il suo nome deriva di fatto dalla parola greca  chrysòs che significa oro e dal termine ànthemon, ovvero fiore, quindi letteralmente “fiore d’oro”. In questo articolo vi spiegheremo come coltivare i crisantemi, questi fiori che solamente in Italia vengono associati alla venerazione dei defunti.

Indice

Come coltivare i crisantemi?

I crisantemi  come altre varietà di piante possono essere coltivati in  due modi  differenti.  Il primo metodo è quello con il classico  seme, che  però  ultimamente è poco impiegato. Il secondo metodo  e quello più diffuso e conosciuto, ovvero per talea.

Innanzitutto c’è  da specificare che i crisantemi possono essere coltivati sia in vaso che in pieno campo, questo ovviamente dipende dalle diverse esigenze e dallo spazio che abbiamo a disposizione.

Per coltivare i crisantemi in pieno campo tramite talee,  è opportuno piantare direttamente  le talee  radicate nel  terreno. il  momento più adatto e consono solitamente è in primavera quando ormai si sono sorpassati i momenti delle brusche gelate  invernali.

Piantare le talee in questo periodo permette poi alla pianta di crescere nel migliore dei modi arrivando poi all’autunno, periodo di fioritura della maggior parte delle specie dei crisantemi. Per quanto riguarda il terreno su cui piantare questa pianta è importante  verificare che sia neutro o che abbia un pH leggermente acido.

Per quanto riguarda invece la coltivazione in vaso, il metodo è un po’ più complicato e la buona riuscita dell’operazione richiede più tempo e manualità. Innanzitutto è consigliabile procurarsi un composto adatto alla coltivazione di crisantemi, facilmente acquistabile in tutti i centri di giardinaggio.

Il problema principale nel coltivare i crisantemi in vaso sono gli eccessivi travasi da dover effettuare. Essendo il crisantemo una pianta abbastanza grande in quanto a dimensioni, necessita anche del rispettivo spazio vitale. Per questo semplice motivo  è opportuno effettuare dei rinvasi, e si parla di un minimo  di 3, in base alla grandezza che raggiunge la pianta. Vi siete persi come effettuare il travaso di una pianta in modo corretto? Potete trovare l’articolo qui.

In ambo i casi, sia che si tratta di coltivazione in pieno campo, che in vaso, è importante scegliere con cura la posizione  della messa a dimora. I crisantemi di fatto preferiscono le posizioni ben soleggiate, condizione  essenziale per il loro sviluppo.

Accorgimenti per coltivare i crisantemi.

Per proteggere queste piante  dai pericoli climatici è importante effettuare una buona pacciamatura. È fondamentale che venga effettuata nei migliori  dei modi, sia per proteggere i crisantemi dalle  basse temperature invernali, sia d’estate, per proteggere in questo caso il suolo dall’eccessiva evaporazione. La pacciamatura in questi casi deve essere di circa 8 cm.  Trovate tutti i consigli per effettuare una corretta pacciamatura qui.

Per quanto riguarda l’irrigazione bisogna  fare attenzione. Durante il periodo estivo, dove la pianta richiede un maggiore apporto idrico  buona cosa effettuare delle irrigazione in modo  costante ma senza abbondare come quantitativo d’acqua. Bisogna fare molta attenzione ai ristagni idrici che non vengono tollerati dal crisantemo. Nei mesi più caldi dell’anno si può apportare un tipo di irrigazione a pioggia, tecnica del tutto sconsigliata invece durante i mesi invernali.

Un altro importante passaggio da tenere in considerazione riguarda la  fertilizzazione. Molto più semplice e meno impegnativa per le colture in pieno campo, in questo caso di fatto deve essere effettuata circa due volte all’anno. Per i crisantemi coltivati in vaso invece  le operazioni si complicano, arrivando anche ad effettuare la fertilizzazione circa 10 volte durante il periodo estivo.

Per  coltivare i crisantemi nel modo  corretto è opportuno effettuare anche  la potatura. Le potature di questa pianta sono 3 e sono da effettuare rispettivamente a fine maggio, a fine estate e dopo la fioritura del fiore. La prima potatura deve essere effettuata per portare la pianta a una altezza massima di 20 cm. Per quanto riguarda invece la seconda potatura, che indicativamente va eseguita a fine agosto, è più opportuno parlare di cimatura. È più consono questo termine in quanto non si va ad incidere su tutto la pianta ma solo sul boccio centrale.

Per la terza potatura è difficile indicare con esattezza un periodo preciso, poiché deve essere effettuata dopo la potatura del fiore e quindi diversa per ogni singola specie. Ogni coltivatore potrà agire quando tutti in fiori risulteranno disseccati.

Curiosità…

È proprio perchè la maggior parte delle specie di crisantemo fioriscono in autunno in concomitanza con la celebrazione dei defunti, che viene fatta questa triste associazione. Basti pensare che in Oriente ha tutt’altro significato. Il crisantemo nelle zone orientali, viene di fatto impiegato nelle celebrazioni di matrimoni e feste. Inoltre è anche l’emblema ufficiale dell’impero del Sol Levante, per chi non lo sapesse, di fatto l’attuale stendardo dell’Imperatore del Giappone è formato da un crisantemo dorato con sedici petali posto al centro del tipico sfondo rosso.

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Coltivare i crisantemi. Dalle tecniche di coltivazione alle piccole curiosità ultima modifica: 2018-01-06T10:35:49+00:00 da Nicole

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