Botrite: rimedi naturali e prevenzione in agricoltura biologica

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di Dott. Giuseppe Pepe

Oggi parleremo dei rimedi naturali contro la botrite.

Dopo aver parlato di botrite su pomodoro, di botrite su pesco, di botrite su vite e ortive, oggi continuiamo a parlare di questa malattia fungina famosa anche con il nome di muffa grigia, soffermandoci questa volta sui rimedi naturali compatibili in regime di agricoltura biologica.

Buona lettura!

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Indice

Cosa è la botrite? Breve ripasso

La botrite è una malattia causata da un fungo. La zona di origine della botrite è l’emisfero Nord ed è legata a piante ospiti di climi temperati.

Il fungo in questione si chiama Botrytis cinerea Pers., e si ritrova praticamente ovunque, rappresentando uno dei maggiori nemici della vite ma molto presente anche su ortive, ortaggi da foglia e altre arboree quali pomacee e drupacee.

Il fungo agente della botrite, Botrytis cinerea, può condurre sia una vita da parassita, a spese dei tessuti vivi degli organi vegetali attaccati, sia da saprofita, ovvero a spese dei tessuti morti in decomposizione, nella sua forma sessuata chiamata Sclerotinia fuckeliana (=Botryotinia fuckeliana).

Sulla vite, da recenti ricerche pare che la botrite sia causata da due specie di Botrytis, B. cinerea e B. pseudocinerea, non distinguibili morfologicamente l’una dall’altra, se non grazie a indagini molecolari.

Entrambe le due specie si ritrovano sia in primavera che in autunno ma B. pseudocinerea sembra essere più abbondante durante la stagione primaverile mentre B. cinerea sembra essere più abbondante in fase di raccolta.

La botrite viene normalmente chiamata anche muffa grigia, a causa della muffa di colore grigio che si viene a creare sulla superficie degli organi della pianta oggetto di invasione.

Questa muffa grigia è dovuta all’insieme degli organi di dispersione del fungo, ovvero il mezzo con il quale il fungo cerca di trasferirsi da una pianta all’altra e di sopravvivere alle condizioni avverse, nel tempo, ai fini di riprodursi.

In merito alle ortive, la botrite, assieme alla peronosporaè una delle malattie più comuni sotto serra, quando non è presente una buona ventilazione e gli accumuli di umidità dovuti all’aria stagnante, combinati con temperature adeguate, sono tali da permettere lo sviluppo del fungo.

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Ciclo biologico della botrite

Le condizioni ambientali ottimali per lo sviluppo della botrite sono temperature comprese tra i 20-25°C ed elevati tassi di umidità relativa dell’aria (maggiore o uguale al 90% di UR), garantita sia da piogge che da nebbie e assenza di correnti d’aria.

Come sempre però è importante ricordare che l’umidità relativa può essere alta anche in determinate zone del campo o della pianta rispetto ad altre, a prescindere dal fatto che ci siano state piogge o nebbia in tempi recenti.

La botrite infatti, come tutte le malattie fungine, può essere causata anche da eccessive densità d’impianto che creano scarsa ventilazione, poco accesso di luce e ristagni d’aria in prossimità delle piante.

Anche le irrigazioni a pioggia, rispetto alle irrigazioni a goccia, aumentano l’umidità relativa degli strati d’aria al contorno delle piante coltivate, oltre che favorire la diffusione della botrite mediante la diffusione meccanica delle spore.

I conidi, prodotti principalmente per diffondere la malattia a partire dalla primavera, sono idrorepellenti e sono capaci, in pratica, di circondare le gocce d’acqua.

Il fungo Botrytis cinerea può conservarsi in condizioni ambientali avverse sia sotto forma di micelio fungino nei residui vegetali che sotto forma di strutture di conservazione rigide e nere dette sclerozi.

conidi, ovvero le spore del fungo, vengono dispersi, oltre che dalla pioggia, anche dal vento, spostandosi su lunghe distanze e sono capaci di germinare anche dopo un mese dalla loro formazione.

Una volta arrivati sulle foglie, la germinazione dei conidi avviene con lentezza, richiedendo anche un giorno in funzione della presenza di acqua sulla superficie della pianta e della temperatura che deve essere intorno ai 20°C.

L’ingresso all’interno della pianta di avviene in presenza di ferite sulla superficie vegetale che possono essere causate sia da eventi naturali che dalle lavorazioni, dalle infestazioni di parassiti e dai tagli di potatura.

Gli inoculi della botrite quindi possono essere gli sclerozi e il micelio presenti nei residui vegetali infetti caduti a terra, oppure in luoghi riparati nella corteccia.

Essendo una malattia che attacca anche le ortive, un potenziale inoculo è caratterizzato anche dalle essenze erbacee e arbustive infette presenti all’interno o nei dintorni del nostro campo.

Gli insetti possono trasportare i conidi da pianta a pianta e dalle erbacee alle arboree, in quanto queste spore possono attaccarsi sui loro corpi, o addirittura essere ingeriti dagli insetti e rimanere vitali all’interno degli stessi per poi essere inoculati nelle piante ospiti durante le punture di alimentazione dell’insetto.

Sintomi e danni da botrite

La botrite può diffondersi molto velocemente, attaccando vari organi della pianta.

A livello fogliare l’infezione causa macchie decolorate, clorotiche, tra due nervature.

Con l’avanzare della stagione, tali macchie tendono a necrotizzare ricoprendosi di muffa grigia.

I tralci verdi subiscono imbrunimenti con necrosi delle cime.

Le infiorescenze possono afflosciarsi con successivo disseccamento.

I danni maggiori della botrite, si hanno tuttavia sui frutti.

In questo caso la botrite determina un marciume molle ricoperto di muffa grigia, rendendo i frutti invendibili e alterandone anche le caratteristiche organolettiche in quanto si originano gravi alterazioni come la perdita di colore, la riduzione del contenuto zuccherino, la maggiore presenza di acidi organici, ecc..

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Lotta biologica e rimedi naturali alla botrite

Quando si parla di biologico e rimedi naturali bisogna tener bene presene che la maggior parte delle azioni da intraprendere nei confronti della lotta ad una malattia o ad un parassita, rientrano nella fase di prevenzione.

Lotta in biologico infatti non significa non usare niente o usare soltanto rimedi naturali ma, piuttosto, ricorrere a tutti quegli interventi agronomici tali da permettere un buon equilibrio all’interno del campo, tra tutti i fattori convolti, ai fini di permettere il contenimento sotto i limiti soglia delle varie malattie, nel pieno rispetto dell’ecosistema e del principio della sostenibilità, ambientale, economica e sociale.

Contro la botrite quindi, così come per altre malattie fungine, occorre intraprendere le seguenti pratiche agronomiche preventive:

  • inerbimento del terreno;
  • equilibrare le concimazioni azotate;
  • equilibrare le irrigazioni;
  • tenere sotto controllo gli insetti;
  • scegliere varietà meno suscettibili;
  • favorire il drenaggio del terreno ed evitare i ristagni idrici;
  • evitare impianti troppo fitti;
  • effettuare adeguate sistemazioni del terreno;
  • disinfettare gli attrezzi di taglio per evitare la diffusione della malattia;
  • fare attenzione alle lavorazioni, evitando danni accidentali.

In fase preventiva, è possibile utilizzare, quali rimedi naturali, anche sostanze ad azione repellente nei confronti della botrite, preparati quali macerato di equiseto e/o tarassaco, oppure prodotti a base di rame a ridosso di ogni singolo evento piovoso, nelle ore più fresche della giornata onde evitare bruciature.

In merito al rame, prodotto utilizzato in maniera estesa contro la botrite e tutte le malattie fungine, va ricordato che anche se rientra nei rimedi naturali e ammesso in biologico e micronutriente necessario allo sviluppo delle piante, non è comunque un prodotto esente da creare problemi ambientali. Abbiamo parlato dell’utilizzo del rame in questo articolo.

Nei piani di lotta, non solo biologica ma soprattutto convenzionale, è molto importante il principio di rotazione dei principi attivi utilizzati.

Botrytis cinerea è infatti un fungo con forte capacità di sviluppo di resistenza verso alcuni principi attivi, se usati in continuazione, causando l’insorgenza di ceppi del fungo resistenti.

Contro la botrite esistono anche anti-botritici ammessi in bio a base di microrganismi antagonisti del fungo come Bacillus subtilis, Bacillus amyloliquefaciens, Aureobasidium pullulans, e Pythium oligandrum.

Come rimedi naturali contro la botrite possono essere utili anche preparati contatticidi quali bicarbonato di potassio e bicarbonato di sodio; il primo però risulta da preferire, soprattutto in caso di grossi impieghi, perché elevati residui di sodio nel suolo possono alterare in maniera negativa la struttura del terreno.

Elenco principi attivi naturali utilizzabili:

  • idrossido di rame,
  • ossicloruro di rame,
  • solfato di rame,
  • ossido rameoso;
  • miscela di zolfo e bentonite;
  • silicato di sodio;
  • bicarbonati di sodio e potassio;
  • litotamnio;
  • argille (bentonite, zeolite);
  • polvere di roccia;
  • preparati microbiologici (Bacillus licheniformis, Bacillus subtilis, Trichoderma harzianum, Ulocladium spp.).

infine vi lasciamo un link a FederBio, dove potrete trovare altre notizie sul mondo bio, sui rimedi naturali e sui principi attivi ammessi in biologico.

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Botrite: rimedi naturali e prevenzione in agricoltura biologica ultima modifica: 2019-07-08T05:17:41+00:00 da Prof. Dott. Agr. Giuseppe Pepe

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