Basilico greco: caratteristiche, coltivazione, trapianto, malattie e parassiti

fiori di basilico greco

basilico greco

di Antonino Crapanzano

Il basilico è un ingrediente molto utilizzato nella cucina italiana e per questo motivo è una pianta spesso coltivata nei vasi o nei giardini di tutti gli appassionati.

In questo articolo approfondiremo le caratteristiche, la coltivazione, il trapianto, le malattie e i parassiti di una cultivar in particolare: il basilico greco.

Indice

Basilico greco: proprietà botaniche

Originario dell’India, il basilico greco (Ocimum basilicum, L. 1753 var. minimum) è una pianta erbacea annuale che appartiene alla famiglia delle Lamiaceae.

Viene coltivata come pianta aromatica, per via del suo profumo, ma anche come ornamentale, per via della sua caratteristica forma.

Dal greco “basilikon” che significa “pianta regale”, questa cultivar si caratterizza per diversi aspetti che la differenziano dal basilico comune.

Alta fino a 60 cm, presenta foglie lanceolate e allungate, piccole e appuntite, di color verde chiaro e che emanano un profumo intenso, più dolce e meno pungente rispetto alle varietà a foglie larghe.

Un’altra particolarità che la distingue è rappresentata dal suo aspetto che, durante la crescita, sarà tipico di un cespuglio che assumerà una forma sferica molto precisa.

I piccoli fusti si presentano eretti e ramificati, che possono presentare una sezione quadrata tipica delle specie appartenenti alla famiglia delle Lamiaceae.

La fioritura del basilico greco avviene durante la stagione primaverile ed estiva, da giugno ad agosto, mesi durante i quali si avrà la comparsa di infiorescenze, all’ascella delle foglie, formate da piccoli fiori di colore bianco che presentano una corolla composta da cinque petali irregolari.

semi di Ocimum basilicum e della sua varietà minimum sono finioblunghi neri.

Basilico greco: come coltivarlo

fiori di basilico greco

E’ molto comodo avere il basilico greco a portata di mano per la preparazione dei nostri piatti freschi durante i mesi più caldi dell’anno.

Le caratteristiche e le tecniche colturali di questa cultivar sono molto simili a quelle del basilico comune, di conseguenza, si adatta abbastanza bene alla coltivazione in vaso o nell’orto del nostro giardino.

Vediamo quali sono le condizioni migliori per la sua coltivazione, ideale in vaso per le sue foglie piccole e la sua compattezza.

Terreno

Il terreno ottimale per la coltivazione del basilico greco deve essere ben drenato, per evitare che l’apparato radicale venga danneggiato dal ristagno idrico, ma comunque umido; a tal proposito, al terriccio di base verranno aggiunte della torba e della sabbia che lo renderanno più leggero evitandone il rischio.

Nel caso di coltivazione in vaso, quest’ultimo dovrà essere capiente e in terracotta in modo da consentire un’adeguata ossigenazione dell’apparato radicale ed evitare l’insorgenza di muffe; predilige un terreno ben concimato, ricco di sostanza organica e con pH neutro.

Per quanto riguarda la coltivazione nell’orto, il terreno ottimale deve avere le stesse caratteristiche della coltivazione in vaso.

Clima ed esposizione

Il clima più adatto per la crescita e lo sviluppo ottimale di Ocimum basilicum var. minimum è il clima mediterraneo, infatti la temperatura ideale è compresa tra 20°C e 25°C; tollera anche temperature più alte, fino a 30°C, però necessita di un maggiore tenore in umidità.

Questa varietà di basilico, invece, teme molto le basse temperature che non devono scendere oltre i 10°C poiché possono causare l’arresto della crescita della pianta ed essergli fatali.

Per quanto riguarda l’esposizione ai raggi solari, è preferibile posizionare il basilico greco in luoghi ombreggiati esponendola al sole nelle ore meno calde.

In questo modo la piantina riduce leggermente la sua produttività ma vengono esaltate le sue proprietà aromatiche.

Irrigazione

Quando dobbiamo irrigare il basilico greco bisogna accertarsi, prima, che il terreno non sia eccessivamente bagnato.

Nonostante necessiti di irrigazioni frequenti durante le stagioni calde, non bisogna apportare quantità d’acqua eccessive per evitare il ristagno d’acqua che potrebbe causare l’insorgenza di malattie fungine e danneggiare le radici.

Gli apporti irrigui non devono essere smisurati durante i periodi di minore luminosità per evitare l’umidità eccessiva.

Lo stress idrico causa l’ingiallimento fogliare. Quando irrigate il basilico greco, vi consigliamo di farlo dal basso per evitare di bagnare le foglie che potrebbero andare incontro a bruciatura.

Concimazione

Ocimum basilicum var. minimum viene coltivato in terreno molto fertile e ricco di humus, per questo motivo non è necessaria alcuna concimazione delle piante.

Durante la fase di impianto potrà essere aggiunto del letame.

Potatura

Tra le operazioni di potatura necessarie per garantire una crescita rigogliosa del basilico greco vi è la cimatura che consiste nel tagliare la punta e quindi gli apici vegetativi delle piante e le sue infiorescenze.

In questo modo viene incoraggiata la crescita della pianta e dei suoi rametti laterali ottenendo, così, un maggior numero di foglie.

Inoltre si contribuirà ad evitare la fioritura, allungando la vita della pianta stessa, poiché con la comparsa dei fiori e la successiva produzione dei semi di avrà la fine del ciclo vitale del basilico greco.

Moltiplicazione

La moltiplicazione del basilico greco, come delle altre varietà di basilico, avviene esclusivamente per seme, si effettua in primavera, nei mesi di marzo e aprile ed è molto semplice.

Per far germogliare le nuove piantine di basilico greco, i semi vengono disposti in semenzaio o in un semplice vaso.

semi saranno disposti in file parallele, in caso di semina in semenzaio, e dovranno essere spinti sotto il terriccio di pochi centimetri e non interrati in quanto sono di dimensioni molto piccole.

Da questo momento fino alla germinazione bisogna coprirli con un telo in plastica per mantenere adeguate temperatura e umidità.

Poiché il basilico greco è una pianta annuale, si consiglia di effettuare la semina ogni due o tre mesi durante l’anno per mantenere la sua coltivazione a lungo nel tempo.

Le prime piantine inizieranno a comparire 8-15 giorni dopo la semina. Lo step successivo alla semina sarà il trapianto delle nuove piantine.

Basilico greco: il trapianto

Dopo circa dieci giorni dalla semina, i semi del basilico greco inizieranno a germogliare.

Da questo momento si rimuoverà il telo in plastica, che non permette la circolazione di aria e può causare la comparsa di muffe e si esporranno le nuove piante in una zona con maggiore quantità di luce.

Dal momento in cui le nuove piantine presenteranno almeno 4-5 foglie (le prime due sono chiamate false perché cadranno con la crescita) potranno essere trapiantate in vaso o piena terra, generalmente quando la temperatura minima è superiore ai 10°C e non si avrà il pericolo di incorrere in gelate notturne, tra maggio e giugno.

Le piantine di basilico greco verranno prelevate dal letto di semina e saranno messe a dimora ad una distanza, tra di loro, di 20-25 cm o in gruppi di tre o quattro, in un vaso che dovrà essere abbastanza grande per poter ottenere una pianta vigorosa.

Raccolta

Il basilico greco viene raccolto nel periodo che va dal mese di maggio ad ottobre.

Di questa pianta erbacea si utilizzano le foglie, utilizzate fresche in cucina, che vengono raccolte manualmente, una per una, tirando via l’intero picciolo.

E’ consigliabile raccogliere le foglie partendo da quelle più esterne per favorirne la nuova crescita centrale.

Il momento più adatto per raccogliere le foglie di Ocimum basilicum var. minimum è durante una giornata asciutta, prima che le piantine siano esposte in pieno sole che causa la perdita del loro aroma caratteristico, dovuto agli oli essenziali contenuti.

basilico greco in vaso

Basilico greco: difesa

Le piante di Ocimum basilicum var. minimum possono andare incontro a una serie di malattie e possono essere attaccate da diversi parassiti.

Elencheremo le più importanti malattie parassiti e vedremo come difendere le nostre piante e, soprattutto, come prevenire l’insorgenza di queste patologie.

Malattie

La malattia più comune che si può riscontrare nella nostra pianta di basilico greco è il marciume radicale.

Marciume radicale

Tra le malattie più comuni di questa pianta erbacea vi è il marciume radicale, causato dal fungo Pythium sp., che colpisce soprattutto le radici più giovani; si avrà avvizzimento e nei casi più gravi, la morte dell’intera pianta.

Per evitare l’insorgenza di questa malattia, dovuta ad una eccessiva irrigazione, è necessario creare le condizioni colturali che limitino i ristagni idrici, calibrando per bene le irrigazioni e rendendo il terreno adeguatamente drenato.

Parassiti

Diversi parassiti possono causare infestazioni sulle piante di Ocimum basilicum var. minimum quali: Peronospora belbahrii, Fusarium oxysporium, Botrytis cinerea, afidi e mosca bianca.

Peronospora

Peronospora belbahrii è un fungo parassita del basilico greco che si manifesta, inizialmente, con un ingiallimento diffuso e una riduzione dello sviluppo della pianta. Sulle foglie compaiono macchie brune irregolari che evolveranno in necrosi e potranno causare la morte dell’intera pianta, sulla pagina inferiore si svilupperà una muffa grigio-violetto.

Per contrastare questa malattia bisognerà evitare i ristagni idrici a livello radicale e intervenire tempestivamente alla comparsa dei primi sintomi.

Fusarium oxysporium

Fusarium oxysporium tracheofusariosi è una malattia causata da un fungo parassita che invade i vasi linfatici della pianta che, di conseguenza, avvizzisce. Il parassita fungino attacca le piante durante le prime fasi della crescita vegetativa ma si potranno verificare infestazioni tardive dovute all’innalzamento termico.

La prevenzione è fondamentale per evitare l’attacco di Fusarium oxysporium infatti, sarà necessario che il seme messo a dimora sia sano; nel caso in cui il fungo si sia già insediato nella pianta di basilico greco è consigliabile eliminare e bruciare le piante infette.

Si consiglia, inoltre, la preventiva sterilizzazione del terreno.

Botrytis cinerea

Botrytis cinerea muffa grigia si manifesta sulle foglie e sui fusti con la comparsa di un marciume molle e irregolare dal colore bruno chiaro; su questi organi si svilupperà una muffa grigia caratteristica in presenza di elevata umidità.

Per evitare l’attacco e l’insorgenza della muffa grigia sulle nostre piante di basilico sarà necessario evitare una umidità elevata ed effettuare concimazioni bilanciate. In caso di comparsa dei primi sintomi bisogna eseguire irrorazioni alla base delle piante con prodotti specifici.

Afidi e Mosca bianca

Gli afidi, chiamati anche pidocchi delle piante, sono piccoli insetti che si nutrono della linfa delle foglie e degli steli causandone l’alterazione; producono una sostanza appiccicosa chiamata melata che causa l’insediamento di funghi saprofiti, che si nutrono di materia organica morta o in decomposizione, agenti della fumaggine.

La mosca bianca si osserva sulla pagina inferiore delle foglie nei vari stadi di sviluppo.

Questi piccoli individui bianchi possono essere identificati scuotendo la pianta. Con la loro attività di nutrimento producono punture, avvizzimento fogliare e, come i precedenti, melata che porterà allo sviluppo di fumaggine.

In questi casi bisognerà intervenire con prodotti specifici alle prime infestazioni bagnando bene anche la parte inferiore delle foglie.

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Basilico greco: caratteristiche, coltivazione, trapianto, malattie e parassiti ultima modifica: 2019-06-06T09:29:09+00:00 da Antonino Crapanzano

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