Allevare bachi da seta: tutto quello che devi sapere sulla bachicoltura

La bachicoltura, ovvero l’allevamento dei bachi da seta, è una pratica molto interessante e remunerativa, poiché permette di produrre i bozzoli da cui si ricava il pregiatissimo filo di seta, ma anche molto impegnativa e faticosa.

Questa tipologia di allevamento è stata molto diffusa in Italia, soprattutto per questioni climatiche: i bachi da seta (Bombyx mori), infatti, sono insetti che ben si adattano alle nostre temperature.

Unire questa predisposizione ambientale dei bachi e sfruttarla per mettere su un’attività piuttosto redditizia (ma molto impegnativa) può senz’altro essere una buona idea.

Capiamo come fare!

Indice

Un po’ di storia della bachicoltura

L’allevamento dei bachi da seta ha un’origine molto antica; si pensa, infatti, che questa pratica fosse già conosciuta in Cina nel VII millennio a.C.

In Europa la seta e la bachicoltura arrivano molto tempo dopo, con l’Impero Bizantino, e trovano terreno fertile in Italia.

La nostra nazione fu grande protagonista della produzione di seta: l’allevamento di bachi, infatti, è stato fino al XVII uno dei pilastri dell’economia nazionale, soprattutto grazie alla spinta della rivoluzione industriale, che ne automatizzò i processi soprattutto nel Nord Italia.

Dopo la Seconda guerra mondiale, la produzione italiana di seta calò drasticamente, diventando una pratica di nicchia e artigianale.

Il bozzolo da cui si ricava la seta

Come si allevano i bachi da seta?

Proprio come succede per le altre forme di allevamento, il primo fattore che bisogna tenere in considerazione sono le esigenze dell’animale che si andrà ad accudire.

Il baco da seta appartiene alla famiglia dei Bombycidae e il costo di questi insetti è particolarmente alto sul mercato dato che la loro resa è straordinaria: allevare un buon numero di bachi da seta, infatti, ti garantirà una buona produzione di seta, da cui potrai trarre ricchi profitti qualora la rivendessi ad aziende tessili.

Per quanto riguarda le esigenze del baco, questo animale si nutre prevalentemente di foglie di gelso una pianta del genere Morus e appartenente alla famiglia Moraceae.

Se vuoi scoprire come coltivare il gelso, questo è l’articolo che cerchi-

Bachicoltura nella pratica

La semenza del baco, ovvero le sue uova, si schiudono in primavera tra aprile e maggio, momento in cui le foglie di gelso sugli alberi sono completamente formate: non è raro che la coltivazione di questa pianta e la bachicoltura vadano di pari passo.

Il baco, prima di raggiungere lo stato di bozzolo, affronterà 4 mute e 5 diverse fasi larvali; il suo processo di crescita culminerà con la salita al bosco, dove il bozzo serico verrà finalmente completato.

Vediamole nel dettaglio.

L’incubazione

Quando si allevano dei bachi da seta, la prima cosa da fare è procedere con l’incubazione del seme dei bachi, ovvero delle uova.

Questa fase dura 3 giorni e sono determinanti sia la temperatura (che viene fatta salire gradualmente fa 12,5° a 26°) che la luce (a 18 ore di luce dovranno seguire 6 ore di buio).

Dopo 13 giorni, ci sarà la schiusa delle uova, che inizierà al mattino e terminerà dopo circa 9 ore.

Prima età lavarle (una settimana)

Dopo l’incubazione, ha inizio la prima età larvale, in cui si dovrà provvedere all’alimentazione delle larve, costituita solo ed esclusivamente da foglie di gelso.

Queste verranno messe sopra dei telaini sovrapponibili (che contengono le larve), coprendoli completamente.

Nel tardo pomeriggio del giorno della nascita, le superfici che accolgono le larve (generalmente lo stesso telaino che ha contenuto il seme bachi) vengono trasferite in aree più grandi, in cui la temperatura dovrà essere costante.

Qui, le larve vengono trasferite dal telaino dove sono nate su nuove superfici di carte, dove vengono diradate.

Seconda età larvale (una settimana)

Tutte le larve che hanno completato la prima muta vengono deposte su appositi graticci, ovvero dei telaini di legno che realizzati in modo da consentire la migliore aerazione possibile.

Su di essi vengono stesi dei fogli di carta speciale forata: questi dovranno accogliere le larve che hanno superato la prima età e dovranno essere cambiati abbastanza spesso.

Per la seconda età, si usano fogli con fori di 5 mm, aumentandone in modo proporzionale il diametro di modo che si adattino alla grandezza dei bachi.

Le larve devono essere distribuite in modo uniforme e dovranno essere alimentate con foglie di gelso tagliate molto finemente.

Sopra le larve, devono essere disposti i fogli di speciale carta forata, che consentiranno il passaggio delle larve dal primo letto a quello superiore, cosa che permetterà di evitare l’accumulo di residui di foglie che potrebbero marcire e compromettere l’allevamento.

In questa fase, il cambio del foglio (in gergo “il cambio dei letti) viene effettuato almeno due volte.

Terza età larvale (cinque giorni)

La terza età delle larve inizia dopo due settimane dalla nascita ed è uno dei periodi di allevamento più delicati poiché bisogna fare molta attenzione a vari fattori come:

  • Le condizioni delle foglie di gelso somministrate alle larve
  • I cambi dei letti (che devono essere almeno due anche in questa fase)
  • L’illuminazione del locale che deve essere diffusa e, se proveniente dall’esterno, deve essere schermata
  • Il ricambio dell’aria
  • La temperatura, che dovrà essere mantenuta sul valore di 24°C

La bachicoltura è un processo relativamente breve, ma che richiede tanta cura e pazienza

La quarta età larvale (cinque giorni)

Con la quarta età larvale, i bachi vengono trasferiti a terra.

Questa può essere gestita in due modi diversi:

  • Continuare ad allevare i bachi da seta sui graticci montati a castello l’uno sull’altro (modalità indicata quando lo spazio è ristretto)
  • Portare l’allevamento direttamente a terra, ovvero il metodo più diffuso e consigliato

La prima cosa da fare è preparare un letto di paglia, di cartone o di trucioli, per evitare che i fogli dei graticci che vi verranno deposti sopra non siano a diretto contatto col pavimento, chiamato, tecnicamente, “il pezzone”.

Bisogna fare molta attenzione a lasciare lo spazio necessario per accogliere il raddoppio della superficie che segnerà l’inizio nella quinta età.

In questa fase le foglie devono essere somministrate con tutti i rami, che, intrecciandosi, aiuteranno nella rimozione del pezzone una volta terminato il ciclo e manterranno il nutrimento più fresco.

Nella quarta età la luce deve essere ridotta al minimo, specialmente nelle ultime 36-38 ore, mentre la temperatura deve essere stabile sui 23°.

La quinta età larvale (quattro giorni)

La quinta età è la più impegnativa per l’allevatore: dopo aver somministrato almeno tre pasti sul pezzone a terra, si iniziano le operazioni per il raddoppio, costruendo, in sostanza, un secondo pezzone.

Sulla paglia si depongono i rami carichi di larve intente a mangiare le foglie di gelso e spesso prelevati dal primo pezzone; quando l’intera superficie disponibile è coperta dai rami e larve, il pezzone è finalmente raddoppiato.

La salita al bosco e il completamento del bozzolo serico (tre o quattro giorni)

Al 28° giorno di cure, le prime larve che completano la quinta fase larvale useranno la loro bava serica per costruire la struttura dentro cui produrranno il bozzolo.

Questo è il momento della salita al bosco, in cui le larve cercano un posto sicuro e stabile in mezzo ai rametti delle foglie di gelso in cui fissare il bozzolo in cui porteranno a termine la metamorfosi in crisalide; questo processo dura 3 o 4 giorni.

 

Come vedi, allevare bachi da seta non è uno scherzo ed è un’attività che richiede una grande precisione e cura per il dettaglio.

Noi ti abbiamo dato le basi, ora tocca a te uscire dal bozzolo e sperimentare.

Se, invece, cerchi pratiche agricole redditizie, ma di più facile gestione, ti consigliamo di leggere qui.

Buon lavoro!

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Allevare bachi da seta: tutto quello che devi sapere sulla bachicoltura ultima modifica: 2019-05-20T16:55:03+00:00 da Giulia Corrias

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